Dovrebbero vergognarsi, nel profondo della loro coscienza di uomini liberi, coloro che sui giornali, sulle TV e sulle radio di regime stanno sparando a zero contro un pretino parroco di Arnasco, don Angelo Chizzolini condannato alla pubblica gogna per essersi "... rifiutato di benedire la salma di Aicha Bellamoudden, una delle cinque vittime del crollo di una palazzina a Bezzo di Bernasco avvenuto venerdì scorso a causa di una fuga di gas.
Un incidente a causa del quale è morto anche il marito Dino Andrei.
Aicha, marocchina, aveva cominciato un cammino di conversione al cristianesimo". ( Fatto Quotidiano- link sotto- )
Un incidente a causa del quale è morto anche il marito Dino Andrei.
Aicha, marocchina, aveva cominciato un cammino di conversione al cristianesimo". ( Fatto Quotidiano- link sotto- )
Andrea Fabozzi de Il Manifesto ( conduttore di turno nella settimana scorsa di Prima pagina -GR3- ) ha pure fatto intendere che la salma del marito della signora Aicha era stata benedetta poichè era italiano.
Queste sono solo alcune delle mostruosità ideologiche, di chiaro stampo marxista, che abbiamo purtroppo letto su internet nei giorni scorsi : una condanna, senza appello, per il pretino ligure e gravissime offese nei confronti della Chiesa che ha sempre proclamato nei fatti che attraverso la dignità di cristiani: "Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù".
Eppure questi signori della stampa non smettono in ogni occasione di proclamarsi fans di Papa Francesco parlando e sparlando in Suo nome...
Come può un fans del Papa trasformarsi in uno spietato dileggiatore di un prete a cui non è neppure concesso l'elementare diritto alla pubblica difesa?
Ancora una volta la gogna mediatica è stata pesantemente scagliata contro le spalle di un Consacrato.
Come può un fans del Papa trasformarsi in uno spietato dileggiatore di un prete a cui non è neppure concesso l'elementare diritto alla pubblica difesa?
Ancora una volta la gogna mediatica è stata pesantemente scagliata contro le spalle di un Consacrato.
Lo stesso sciacallaggio mediatico che in terra ligure aveva colpito sistematicamente un Vescovo buono e semplice tanto da condizionarne da parte della Santa Sede il provvedimento di assegnargli un vescovo "coadiutore", ora si sta volgendo con tutta la sua crudezza persecutoria contro un prete sistematicamente infangato dai media.
L'Huffington Post rivela al mondo che il parroco di Arnasco "Non avrebbe voluto celebrare quel funerale per una defunta di religione musulmana. Costretto dal vescovo, il parroco durante la cerimonia ha comunque evitato di benedire la salma della donna, morta con il marito nel crollo di una palazzina ad Arnasco (Savona) a causa di una fuga di gas."
Il Fatto Quotidiano "... prete anti-migranti si rifiuta di benedire una defunta marocchina. ...L’atteggiamento del sacerdote, che guida anche le parrocchie di Vendone e Onzo (dove si trova la canonica che avrebbe voluto bruciare), ha creato sconcerto e tensione tra i presenti. Ad Aicha, secondo quanto è stato possibile apprendere, le mancava solo il battesimo per confermare la conversione alla nuova religione."
Intelligo.new.it si distingue almeno dal coro unanime degli accusatori/giudici del pretino concedendo almeno qualche dubbio sull'accaduto in una visione meno integralista e meno dittatoriale degli altri organi di stampa: "Prete non benedice la salma della marocchina? Lui: "Falso, fatto ciò che dovevo".
Non è ancora chiaro cosa sia successo nella chiesa di Arnasco, dove oggi sono stati celebrati i funerali delle cinque vittime del crollo di una palazzina avvenuto nella notte di venerdì scorso. Fra le cinque salme, anche quella di Aicha Bellamoudden, la moglie marocchina di un'altra delle vittime, Dino Andrei.
Proprio la bara della donna sarebbe stata “saltata” dal sacerdote all'atto di benedire le salme.
Il parroco, don Chizzolini, è il sacerdote che nell'estate scorsa, mentre il Papa invitava le parrocchie ad aprirsi per l'accoglienza dei migranti, disse che prima di dare la sua canonica ai profughi l'avrebbe bruciata.
Facile collegare la “dimenticanza” a un presunto atto di xenofobia, ma forse le cose sono più complicate.
Non è ancora chiaro cosa sia successo nella chiesa di Arnasco, dove oggi sono stati celebrati i funerali delle cinque vittime del crollo di una palazzina avvenuto nella notte di venerdì scorso. Fra le cinque salme, anche quella di Aicha Bellamoudden, la moglie marocchina di un'altra delle vittime, Dino Andrei.
Proprio la bara della donna sarebbe stata “saltata” dal sacerdote all'atto di benedire le salme.
Il parroco, don Chizzolini, è il sacerdote che nell'estate scorsa, mentre il Papa invitava le parrocchie ad aprirsi per l'accoglienza dei migranti, disse che prima di dare la sua canonica ai profughi l'avrebbe bruciata.
Facile collegare la “dimenticanza” a un presunto atto di xenofobia, ma forse le cose sono più complicate.
Sembra, intanto, che Aicha avesse cominciato un cammino di conversione al cristianesimo e che le mancasse solo il battesimo per confermare la conclusione del suo cammino spirituale. Anche per questo motivo il vescovo mons. Guglielmo Borghetti aveva permesso che il funerale della donna avvenisse nella chiesa Nostra Signora Assunta di Arnasco, al fianco del marito.
Qui, però, sarebbe avvenuto il “boicottaggio” del parroco, che per tutta la cerimonia funebre non avrebbe mai citato Aicha e, al momento della benedizione dei feretri, avrebbe evitato la salma della marocchina, così come al cimitero prima della tumulazione.
Qui, però, sarebbe avvenuto il “boicottaggio” del parroco, che per tutta la cerimonia funebre non avrebbe mai citato Aicha e, al momento della benedizione dei feretri, avrebbe evitato la salma della marocchina, così come al cimitero prima della tumulazione.
Interpellato dall'Ansa, proprio il vescovo ha però dichiarato di aver sentito don Chizzolini, che avrebbe detto: “Ho fatto tutto ciò che dovevo fare non è vero che non ho ricordato Aicha e che non ho benedetto il feretro”.
Aggiunge mons. Borghetti: “Mi ha chiamato raccontandomi che si stava dicendo che non aveva ricordato Aicha e non aveva benedetto la salma. Ha detto che non era così. Io non sapevo nulla, sento dire il contrario. Se in una piccola chiesa si è avuta questa percezione... Se è vero è mancanza di buon senso”.
Insomma, una storia ancora tutta da chiarire."
Aggiunge mons. Borghetti: “Mi ha chiamato raccontandomi che si stava dicendo che non aveva ricordato Aicha e non aveva benedetto la salma. Ha detto che non era così. Io non sapevo nulla, sento dire il contrario. Se in una piccola chiesa si è avuta questa percezione... Se è vero è mancanza di buon senso”.
Insomma, una storia ancora tutta da chiarire."
Non conosciamo , ne' smaniamo di conoscere il Parroco don Ghizzolini - che forse in una punta di pressione alta si era lasciato andare alcuni mesi fa ad una battuta idiota estiva fra amici ( ascoltata , riferita e amplificata ad arte da qualche figuro locale ).
Quel povero prete è già "finito" come Parroco-8/1000 anche se potrà sempre trovare santo ed edificante rifugio in una delle tante spopolate abbazie benedettine... sparse nell'italico suolo dedicandosi alla preghiera e al silenzio.
Non ci interessa neppure di conoscere Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Guglielmo Borghetti, Vescovo-coadiutore di Albenga-Imperia , secondo noi responsabile morale di quanto NON accaduto ad Arnasco : avrebbe potuto presiedere lui stesso i funerali delle povere vittime evidenziando dall'ambone anche il meraviglioso percorso di fede e di conversione al cattolicesimo della signora Aicha.
Preghiamo invece per le povere vittime e per i loro familiari straziati dal dolore perchè la Madonna Santissima, Madre di Consolazione, lenisca la loro sofferenza.
Preghiamo infine per i persecutori della Chiesa e dei preti di ieri e di oggi.
Preghiamo invece per le povere vittime e per i loro familiari straziati dal dolore perchè la Madonna Santissima, Madre di Consolazione, lenisca la loro sofferenza.
Preghiamo infine per i persecutori della Chiesa e dei preti di ieri e di oggi.
Ritorneremo sull'argomento sperando che nel frattempo spunti il video della cerimonia funebre capace di fugare ogni polemica.
Ave Maria