Domenica 28 giugno i cari fratelli teramani, auto-concentrati nel piccolo paese montano di Faieto , celebreranno l'ultima Messa nell'antico rito romano ( la cosiddetta forma extraordinaria della Liturgia Cattolica) perchè anche il sacerdote, supplente da due anni dei commissariati Francescani dell'Immacolata che nel frattempo hanno dovuto lasciare la bella Teramo, è stato esonerato da ogni incarico in Diocesi.
L'Antifona d'Introito della Messa della quinta domenica dopo la Pentecoste , che coincide appunto con il 28 giugno, inizia con uno dei versetti biblici più conosciuti dal popolo “Exaudi Domine, vocem meam” (Ps 26,7.9.1).
Per fede noi sappiamo che “Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini” .
Prima o poi Egli rivolgerà il Suo sguardo misericordioso anche sui quei bravi fedeli teramani che hanno commesso, e forse lo stanno ancora facendo , errori su errori sia pur in buonissima fede.
Messainlatino ha proposto un collage di post dedicati alla "questione" teramana.
Il nostro affetto (ed ammirazione) nei confronti dei "capi" del gruppo teramano non ci esonera tuttavia dalla critica per la gestione fallimentare e infruttuosa della loro vicenda "missa antiqua".
Come dei bambinetti essi si sono lasciati sedurre da alcune chimere volgendosi alle fiabe piuttosto che fissare lo sguardo sulla bella realtà del Magistero della Chiesa che ai gruppi legati all'antica Liturgia dona tre diamanti preziosi : Summorum Pontificum- Universae Ecclesiae-Parrocchia .
Abbiamo più volte notato un' abitudine tipica dei Francescani dell'Immacolata, prima del commissariamento : cullare i loro fedeli più fedeli in una specie di limbo permanentemente fanciullesco senza farli crescere come uomini e donne liberi e responsabili " per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male" (Mt 5,38-42).
Ecco alcuni "risultati" di quell'impostazione:
- si bada più alla persona del Consacrato piuttosto che all'Ideale liturgico;
- c'è un evidente incapacità di muoversi come adulti nell'ambito ecclesiastico con quella dignità di membri maturi della medesima ecclesia;
- persiste un pre-adolescenziale disorientamento nell'impugnare d'istinto le armi della fede e del Magistero per la necessaria "praesidia militiae christianae".
Ecco alcuni "risultati" di quell'impostazione:
- si bada più alla persona del Consacrato piuttosto che all'Ideale liturgico;
- c'è un evidente incapacità di muoversi come adulti nell'ambito ecclesiastico con quella dignità di membri maturi della medesima ecclesia;
- persiste un pre-adolescenziale disorientamento nell'impugnare d'istinto le armi della fede e del Magistero per la necessaria "praesidia militiae christianae".
Di quà l'errore più vistoso commesso dai fedeli/bambini teramani ( immessi, lo ripetiamo, dagli educatori francescani dell'Immacolata nell' illogica condizione fanciullesca ) : essi non hanno confidato appieno della forza del Magistero che si chiama Summorum Pontificum- Universae Ecclesiae-Parrocchia preferendo i loro chimerici balletti.
Adunque prima ancora di augurarci che il Signore Onnipotente ascolti la voce di quei bravi fedeli ( “Exaudi Domine, vocem meam” ) vogliamo con cuore di amici e di fratelli supplicare la Divina Provvidenza affinchè "illumini i loro cuori".
Il Papa ci esorta ci uscire dalla "cultura del provvisorio" scappando dalla " sabbia dei sentimenti che vanno e vengono" per ancorarci "sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio".
Confidiamo tutti nella materna protezione della Madonna Santissima, Madre della Chiesa, che ci indica sempre l'unica via da seguire : il Magistero con i suoi insegnamenti e i suoi decreti. Perchè " i precetti del Signore danno gioia" e " la legge del Signore è perfetta rinfranca l'anima" !
Confidiamo tutti nella materna protezione della Madonna Santissima, Madre della Chiesa, che ci indica sempre l'unica via da seguire : il Magistero con i suoi insegnamenti e i suoi decreti. Perchè " i precetti del Signore danno gioia" e " la legge del Signore è perfetta rinfranca l'anima" !
Buona maturazione a tutti : in primis a coloro che scrivono ed anche a coloro che leggono.
Andrea Carradori