Da un blog autenticamente cattolico abbiamo preso un mirabile commento firmato Viandante sulla situazione ecclesiale. Quel che Viandante ha scritto è riferito e di risposta a questo post: " Vorrei esprimere il commento al tema prendendo spunto dalla voce di 
Santa Marta e dal silenzio di Mater Ecclesiae, dove due uomini vestiti 
di bianco incarnano la successione di Pietro. Nell'articolo
 si fa presente che la decadenza del mondo occidentale alimenta la 
conquista ad opera di altre culture. Penso doveroso far presenti ai 
cultori della "belligeranza" che la nozione di "guerra santa" appartiene
 proprio a quella cultura ostile che diciamo di temere e non vorremmo 
sostituita alla nostra, salvo rileggere la "nostra" secondo gli uomini e
 non secondo Dio.
Una nozione un po' scivolosa è quella di Chiesa quale "baluardo morale".
Ma è vero che lo specifico ecclesiale è quello dei "valori"? Di un Dio "morale"?
La
 morale è l'insieme dei valori (o ideali) in base ai quali l'individuo e
 la collettività decidono liberamente il proprio comportamento. Tali 
valori si originano dalla realtà culturale e si sostanziano 
nell'organizzazione economica e giuridica.
Questo
 espone la morale al cambiamento nel divenire di ciò che, essendo del 
mondo, è transeunte. Hai voglia a "blindarlo" con la tradizione, perché 
essa sarà sempre erosa e cannoneggiata dai venti delle nuove sensibilità
 e chi la difende finirà con il difendere più la tradizione stessa (il 
vestito) che non Chi l'ha determinata (la Presenza reale).
Ecco
 perché non è solo per i "mistici", ma da semplicemente, concretamente 
ed umilmente da cristiani privilegiare l'opzione che "nulla antepone a 
Cristo" nel cercare veramente e solamente Dio e non un primato sul 
mondo, facendoci concorrenti di qualche competizione.
Chi
 ritenesse questa una ritirata probabilmente non ha mai capito la forza 
della fede e confida maggiormente in una fede come sforzo... La 
cosiddetta "aspirina devozionale" è tutta prodotta e confezionata nei 
valori e negli ideali di un cristianesimo troppo preoccupato del fragore
 del mondo per fidarsi dei silenzi operosi e creativi di Dio."
La risposta di Viandante: 
 
Chi siamo noi per dire che 
ora è tempo che il castigo (tra cui il silenzio di Dio)
debba terminare?
Siamo sicuri che la nostra purificazione spirituale
sia già sufficiente?
ora è tempo che il castigo (tra cui il silenzio di Dio)
debba terminare?
Siamo sicuri che la nostra purificazione spirituale
sia già sufficiente?
Infatti, penso che quasi tutti concordino: se il Signore ci ha imposto o ha tollerato un papa e una gerarchia come quella attuale (e aggiungerei pure le passate), è per purificare noi e la sua santa Chiesa.
Detto questo è giusto e sacrosanto agire nel modo che più riteniamo utile, tenendo conto delle nostre capacità, possibilità e responsabilità. 
Ma siamo sicuri che la nostra purificazione spirituale sia già sufficiente? 
Che la santificazione di tanti nostri amici e parenti proceda per il verso giusto?
Che la santificazione di tanti nostri amici e parenti proceda per il verso giusto?
Siamo sicuri che tutte le porcherie che purtroppo 
 

 







