giovedì 28 febbraio 2013

Caro Papa Benedetto !

Caro Papa Benedetto,

nel giorno in cui ci lasci e rinunci al ministero petrino il mio cuore è gonfio di dolore. E strane immagini si accavallano nella mia mente. Immagini di me com'ero solo pochi anni fa, che in una vita giovane sembrano distanti ere. Ritorno a quei giorni di aprile nei quali ti sentivo parlare del relativismo e delle sue minacce, dei cattolici adulti che in realtà non devono farsi sballottare qua e là dalle correnti ma restare saldi nell'amicizia in Cristo. Parole scolpite dentro di me che ti ascoltavo nella mensa vuota della scuola di giornalismo Rai di Perugia, mentre tutti i miei colleghi erano intenti al cazzeggio sinistrato, pronti allo sberleffo facile di una Chiesa inconcepibilmente percepita antitesi del loro mondo.
Io ero lì che ti ascoltavo e ti sentivo già Papa nell'inevitabile trepidazione commossa del fedele che trattiene il fiato appena prima del conclave.

Di lì a pochi giorni saresti divenuto il mio Papa. Ed ero solo anche allora: quel pomeriggio avevo deciso di non andare ad esibirmi in mezzo al pubblico di Ballarò, assieme ai miei colleghi, come graziosamente concessoci dai vertici di quella Scuola. Serviva una vittima sacrificale in grado di rinunciare al narcisismo mediatico per sobbarcarsi le disquisizioni storiografiche di una conferenza con gli storici Melograni, Sabbatucci e Campi. Mi offersi volontario e ci andai. D'un tratto dalla platea, immersa nella penombra del crepuscolo e vagamente addormentata, una voce: "hanno eletto il Papa". Melograni: "ma è Ratzinger? Perché se è così ho vinto una scommessa!". La voce risponde: "sì, è Ratzinger!". Poi una signora dalla platea: "era meglio se non lo facevano Papa". E Melograni: "Signora, salviamo almeno la lingua italiana!". Lasciai immediatamente questi babbei discettare di partigiani e berlusconismo e mi catapultai a casa inebriandomi di Porta a Porta... Mentre correvo verso casa telefonai però prima a mia madre e le chiesi: "come ha scelto di chiamarsi?". E lei: "Benedetto". Avevo già previsto il nome dopo quel fantastico discorso a Montecassino su San Benedetto pronunciato pochi giorni prima. Ero gioioso, raggiante.
E ricordo, caro Papa Benedetto, quel giorno in cui in fila dalle cinque del mattino venni ad assistere alla tua prima messa da Papa nell'abbraccio del colonnato di San Pietro. Ero seduto lì a pregare per te, mentre un prete rumeno faceva ondeggiare davanti al mio volto la bandiera del suo Paese. Mi rabbuiai un attimo solo quando dicesti: "Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee". Per le tue idee ero lieto che fossi divenuto Papa!

In questi anni, caro Papa, ti ho difeso con le unghie e con i denti. Ti ho difeso sin dal primo sgambetto, quello di Ratisbona. Ti ho difeso quando ci fu il caso Williamson, scoprendo la macchinazione di coloro che volevano mettere in crisi il Papato, ti ho difeso quando è scoppiata la bolla della pedofilia. Sempre ti ho difeso e ti ho amato. Sempre. E nel cuore decine e decine di volte ho sofferto per aver avanzato dubbi, per aver tentennato in questa strenua difesa. Anche quando ho osato criticare questa o quella tua affermazione l'ho fatto dopo aver desertificato il cuore, perché sapevo che certe tue parole avevano solo l'obiettivo di placare l'onda di odio ed ostilità che si riversava su di te. In questi anni ho conosciuto le ipocrisie e le viltà di chi ti circonda, ho conosciuto la doppiezza di tanti uomini di Chiesa. E se il parlar franco è spesso indice di impudenza o superbia, forse lo è anche di amore. Amore per il Papa e per la Chiesa. D'altra parte solo il Signore sa quel che provo, solo il Signore conosce gli angoli più nascosti del mio cuore.

Il tuo Pontificato, caro Papa Benedetto, è legato indissolubilmente alla mia vita. Grazie a te ho potuto scoprire la bellezza del rito antico, grazie a te ho potuto sposarmi secondo quel rito, grazie a te ho potuto conoscere centinaia di nuovi amici, sviluppare idee, progetti, dedicare il mio tempo all'applicazione di quanto tu ci hai insegnato, lottare per difendere le tue scelte spesso scomode, spesso incomprese, spesso ignorate proprio da chi in queste ore plaude alla tua rinuncia. Quante battaglie, quante sfide, quante discussioni per difendere tutto ciò che ci hai donato. Ed ora mi ritrovo, ci ritroviamo soli.

Per questo, caro Papa, mentre piango guardando la tua partenza, voglio dirti che nonostante tutto, nonostante la tristezza, ti voglio bene, ti voglio bene e sì ti chiedo scusa se non ho saputo amarti e rispettarti fino in fondo, fino a questa rinuncia che non riesco ad accettare, ti chiedo perdono se sono stato imperfetto nelle mie parole. Dio solo sa quanto perfetto però nel cuore.

Grazie, caro Papa Benedetto.

Tuo Francesco Colafemmina
 

BENEDETTO XVI : GRAZIE PER QUANTO HAI FATTO PER LA CHIESA !





































Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem,
omnis terra veneratur.
Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:
"Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae."
Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.
Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.
Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes,
in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.

Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in gloria numerari.
Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos,
et extolle illos usque in aeternum.
Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.
Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.
Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.

martedì 26 febbraio 2013

Il seminarista incendiario e il " resettaggio della mente "( parola di sito cattolico)


Gli amici di questo blog, ricorderanno la vicenda del 
" SEMINARISTA INCENDIARIO " ( QUI ) che ha avuto un record di condivisioni.
OVVIO CHE NON ABBIAMO NULLA CONTRO IL BRAVISSIMO GIOVANE, CHE IL SIGNORE HA CHIAMATO AL SUO SERVIZIO.
OVVIO CHE ABBIAMO MOLTE RISERVE NEI CONFRONTI UN " SISTEMA" CHE VORREBBE UNA CHIESA SECONDO LE LORO IDEE ALLA BARBA DEL MAGISTERO, UNIVERSALE E LOCALE, E ANCHE DEL PRESTIGIO DELLE ISTITUZIONI ECCLESIASTICHE CHE I NOSTRI PADRI HANNO LASCIATO IN EREDITA' E IN "PRESTITO".
Riassumiamo la vicenda.
Un giovane sulla pagina di Facebook di un organo d'informazione diocesano aveva chiesto spiegazioni  su un episodio sconcertante : secondo alcune testimonianze pare che  un Seminarista del locale Seminario  in occasione delle elezioni politiche ( appena concluse )  aveva svolto più volte propaganda elettorale attiva a favore di  un gruppo che non è in linea con le indicazioni ampiamente espresse dal Magistero e riprese con chiarezza dalla CEI presieduta dal Card. Angelo Bagnasco.
La mancanza di risposta da parte dell’organo di stampa della diocesi  nel cui territorio si trova l’antico e venerando Seminario  aveva fatto nascere in noi l'illusione che qualcuno avesse preso dei provvedimenti e sconfessato l'insano operato  del giovaneseminarista incendiario”.
Ancora una volta ci eravamo illusi !
La realtà è difatti assai più cruda dell’immaginazione !
DOPO 12 GIORNI DALLA FORMULAZIONE DELLA DOMANDA E' ARRIVATA  ( 26 FEBBRAIO 2013 ) LA "RISPOSTA" DA PARTE DELL'ORGANO INFORMATIVO DIOCESANO.
ECCO IL BREVE CARTEGGIO PRESENTE SU INTERNET.
1) IL GIOVANE AVEVA POSTO ALL'ORGANO INFORMATIVO DIOCESANO QUESTA PRECISA DOMANDA :
A proposito di elezioni, ho saputo che nel Seminario di ..., tra i seminaristi, c'è chi fa attivamente propaganda elettorale per Grillo.
Partendo dal fatto che - se la cosa fosse vera - sarebbe quantomeno inopportuno, è da notare come il M5S sia favorevole all'approvazione delle cosiddette coppie di fatto. Ora, come insegna la Chiesa e ha anche recentemente ribadito il Card. Bagnasco, il criterio di voto per un CATTOLICO DEVE essere IN PRIMIS la promozione e la tutela del diritto naturale (i valori non negoziabili, per intenderci)...

2) LA "RISPOSTA" ARRIVATA 12 GIORNI DOPO  ( 26 FEBBRAIO 2013 )
Genti. mo lettore,
grazie a Dio in seminario entrano ancora giovani normali della nostra epoca e della nostra società.
Hanno una loro visione della politica e della storia che vivono come i loro coetanei tra le contraddizioni di oggi e l'ansia per il futuro.
Grazie a Dio il Seminario non è una campana di vetro dove chi entra subisce un resettaggio della sua coscienza critica e delle sue idee.
Grazie a Dio un seminarista non è un docente e non è soggetto detentore di magistero infallibile.
Non è il presidente dei Vescovi italiani, non è un prete, non è espressione ufficiale della chiesa.
Vive con coraggio la ricerca della sua vocazione e verifica la chiamata al ministero, docile all'educazione teologica e pastorale.
In seminario non si effettuano corsi di indottrinamento politico-religioso sul modello dell'estremismo offerto talora da alcune università del mondo islamico.
Se il movimento di Grillo ha fatto presa sui giovani, non c'è da meravigliarsi che qualche giovane seminarista ne sia influenzato.
Insomma, il Seminario, è luogo che sa misurarsi con i giovani del nostro tempo, sa accogliere le loro paure e le loro aspettative, sa educare con pazienza, sa rispettare le intelligenze e sa valorizzare i carismi e i talenti.
Mi pare, piuttosto, da cogliere come un fatto positivo che i seminaristi parlino di politica e di attualità. 
La paura che ho qualche volta è che un ambiente come il loro possa correre il rischio di parlare solo di argomenti legati alle sacrestie e alle fumate nere o bianche in attesa del prossimo papa.
Sul fatto di una attività di propaganda pro Grillo, non credo che sia stata troppo consistente, visto che la maggioranza dei seminaristi è di provenienza straniera!
Grazie

3) LA REPLICA DELL'INTERROGANTE

Ma stiamo scherzando? Adesso aderire al Magistero della Chiesa è diventato un optional in Diocesi di ....?
E' accolto in seminario anche chi magari sostiene, non so, il sacerdozio femminile? 
Questo sarebbe "ricerca della vocazione"? 
Ma voi, in qualità di organo di informazione (si presume) cattolico, leggete l'insegnamento della Chiesa e del Papa? 
Avete mai sentito parlare di "relativismo"?
Resto basito...

Noi, che abbiamo ricevuto il banno " preventivo " della pagina fb del " seminarista incendiario "in questione, già nostro "amico",  avevamo per fortuna provveduto a "salvare" la prova del suo impegno su internet della propaganda elettorale pro Movimento 5 stelle attuata poi nel Seminario mediante alcuni volantinaggi fra una lezione e l'altra di Sacra Teologia.
L'arrogante, sprezzante "risposta" dal sapore marxista-rivoluzionario dell'organo d'informazione cattolico - diocesano deve essere archiviata "ad perpetuam rei memoriam".
Andrea Carradori

AGGIUNTA

Un uomo di chiesa mi ha scritto : " ... se posso permettermi, preferisco comunque un mio confratello che vota il M5S che Monti o Bersani. 
E'vero che il M5S è favorevole alle coppie di fatto, ma il Cardinale Bagnasco farebbe bene a ricordarsi, prima di aver fatto fare la campagna elettorale alla lista Monti ( anche lui pubblicamente schierato per le  coppie di fatto N.d.R. ) che tra i valori non negoziabili va posto anche il ripudio dell'usura bancaria e del debito come forma di strozzinaggio per i popoli..."

Benedetto XVI : ti vogliamo bene !









" Mi viene in mente un aneddoto che si racconta a proposito del cardinale Consalvi, segretario di Stato di Papa Pio VII. Gli è stato detto: «Napoleone intende distruggere la Chiesa». Risponde il cardinale: «Non riuscirà, neppure noi siamo riusciti a distruggerla»".

(Card. J. Ratzinger 7.03.2000)