domenica 31 gennaio 2016

Il tradimento dei chierici e il “fumo di Satana” di montiniana memoria

C’è senza dubbio tanta provocazione, voluta, in questo titolo e che comprenderete nel finale, ma anche tanta amarezza che condividiamo e preleviamo dall’articolo di Antonio Socci: Un retroscena sconcertante.
Ad un certo punto Socci fa sapere di un fatto che ha davvero del diabolico e del perverso e scrive:
“Lo dico con dolore e inquietudine. 
Ma questa precisa sensazione mi è venuta quando ho saputo un fatto, finora sconosciuto, che purtroppo permette di capire molte cose. 
Com’è noto, nella Basilica di San Pietro ogni mattina si celebrano molte messe e sono tanti i gruppi che, prenotandosi, le fanno celebrare.

Dunque nei giorni scorsi un gruppo di persone che dovevano venire al Family day avevano prenotato una Messa alle 7 del sabato mattina. 
Tutto a posto, tutto normale, come sempre.
Ma all’ultimo momento  è arrivata una comunicazione sconcertante: annullate tutte le messe.
All’insistente richiesta di spiegazioni alla fine è stato risposto – a quanto mi riferiscono – che per coloro che partecipavano al “Family day” non era ritenuto opportuno celebrare messe…
Siamo dunque a questo punto. 
Credo che ogni commento sia inutile. 
Questo sarebbe il Vaticano oggi? 
Dov’è la paternità? 
Qual è mai quel padre cattolico che per punire i figli (rei di vivere la fede con coraggio e generosità) arriva a privarli della Messa?
Com’è possibile arrivare a consumare così sciocche e meschine vendette? 
Questa sarebbe l’epoca della “misericordia”?
C’è una cosa urgente da fare: pregare per coloro che oggi dovrebbero fare i pastori del gregge, per coloro che sarebbero “pastori”…
Pregare oggi più che mai. 
Pregare davvero con tutto il cuore per la nostra povera Chiesa”.
Dirsi sconcertati o senza parole, è poco! 
Qui siamo di fronte a quel “fumo di Satana” di montiniana memoria che, è evidente, sta oscurando del tutto la vera memoria della Chiesa. 
E di quale memoria parliamo?

Fonte : QUI

sabato 30 gennaio 2016

Ecco gli italiani: oggi, a Roma, al Circo Massimo, c'era l'Italia!

Ecco gli italiani.
Sono coloro che si battono per i loro figli e per tutti i figli delle decine di milioni di persone che si "disinteressano", pensando di essere furbe e all'avanguardia...
Ecco gli italiani.
Sono coloro che si battono anche per i figli di chi vuole dare i loro figli in pasto agli orchi.
Ecco gli italiani.
Famiglie serene, ridenti, ordinate, ma anche ferme e decise.
Ecco gli italiani.
Nessun disordine, nessun negozio spaccato, nessun cassonetto incendiato, nessun agente aggredito.
Ecco gli italiani.
Sono coloro che fanno il dovere al posto di chi dovrebbe fare il proprio dovere.
Questi sono gli italiani.
Tutto il resto... non è Italia. 
In certi casi, non è neanche più "umanità", nel senso più completo del concetto.
Oggi è stata una vittoria degli italiani, della famiglia naturale, del Bene.
Oggi, a Roma, al Circo Massimo, c'era l'Italia. 
Quella vera.
Grazie a tutti.
Sappiate, però, che questa manifestazione non è la fine di niente, ma deve essere l'inizio di tutto. La guerra continua, purtroppo lo sappiamo bene. 
Ma gli italiani, oggi, si sono alzati in piedi. 
Ora non bisogna abbassare la guardia.
Per i figli degli italiani, per i figli dei non più italiani, per tutti i figli del mondo.
Massimo Viglione

Family day: baluardo a difesa dell'Uomo

Attacco alla famiglia

Ultimo baluardo a difesa dell’Uomo



Credo sia chiaro, a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di arrivare a leggere fin qui, come l’Uomo sia oggi sottoposto ad una serie di attacchi volti a spaventarlo, sottometterlo, controllarlo e, in definitiva, allontanarlo dal suo Creatore, come annunciato all’inizio del libro. 
Ma se questo si vedrà, in forma compiuta, nell’ultimo capitolo, dove affronteremo anche una possibile strategia difensiva, mi preme qui accennare velocemente ad una delle battaglie occulte condotte dal sistema per rendere questo Uomo sempre più inerme ed indifeso: la lotta contro la famiglia naturale.



Mi pare infatti abbastanza evidente che tanto più l’essere umano è solo, privo di relazioni con un gruppo, privo di un senso di appartenenza, tanto più è facile bersaglio di paure, condizionamenti e tecniche di controllo. 
Al contrario, in una comunità unita, coesa, dove i membri possano sviluppare le proprie capacità relazionali, cognitive, dove possano imparare nella concretezza del fare, dello stare insieme agli altri, del superare le proprie difficoltà, le persone crescono, maturano, diventano più autonome, più sagge e più difficilmente condizionabili. Insomma, il piccolo gruppo è una vera e propria palestra di crescita individuale, dove i giovani imparano dagli anziani, e si cimentano con le difficoltà della vita non abbandonati a sè stessi ma accompagnati dall’amore di chi veglia su di loro, dove imparano sulla propria pelle le difficoltà della convivenza ma anche il piacere della complicità, dello stare insieme, e dove acquisiscono fiducia, autonomia e sicurezza in sè stessi. 
E, viceversa, il rapporto di crescita avviene in entrambi i sensi: se appare naturale e scontato che i figli imparino dai genitori, i giovani dagli anziani, altrettanto vero, anche se meno intuitivo, è che i figli, i giovani, facendo da riflesso, invitano i genitori ad una maturazione più profonda e completa di quanto questi ultimi non potrebbero fare da soli. 
Una sorta di complementarietà che, grazie al confronto continuo, permette ed obbliga al tempo stesso quella crescita che ciascuno di noi deve compiere.



E in questa crescita, in questa progressione spirituale ed individuale le persone diventano più forti, più consapevoli, più sagge e meno soggette ai vari tentativi di condizionamento imposti dall’esterno. 
La famiglia costituisce, quindi, una barriera, un gruppo a sostegno, un filtro, una sorta di antidoto al condizionamento che invece riesce così bene laddove le persone sono sole e indifese come polli in batteria, ognuno solo contro tutti e soggiogabile con maggiore facilità.



Lo stesso non si può dire per grandi aggregazioni, grandi gruppi dove l’individuo cerca di rifugiarsi per sottrarsi all’incubo della solitudine, per avere un senso di appartenenza, per avere “un posto nel mondo”. 
Lì basta pilotare il gruppo prendendone la guida, condizionandone i vertici, direzionare con slogan o paura del nemico, e il condizionamento riesce ancora più facile. 
Chi non ricorda il film tedesco “L’onda”, dove un esperimento fatto quasi per gioco da un professore in un liceo trova terreno fertile fra gli studenti proprio per il bisogno innato di identificazione e di appartenenza dei ragazzi? 
E – forse non a caso – proprio la famiglia in quel film viene rappresentata come assente, incapace di offrire ai ragazzi quella solidità affettiva e spirituale indispensabile per costruire individui sicuri, che non corrano dietro a questo o quello slogan come bandierine al vento perchè non hanno alcuna radice, nessun valore fermo, non negoziabile, su cui costruire la propria identità.
( continua QUI )

Su Messainlatino foto del Family day di oggi 30 gennaio 2016 al Circo Massimo

giovedì 28 gennaio 2016

Filippine,Cebu.Cardinale Zen:i giovani che partecipano alla Messa in latino scavano più profondamente nella fede cattolica

Al 51° Congresso eucaristico internazionale in corso a Cebu, nelle Filippine, sono state celebrate due Messe secondo la forma straordinaria del Rito antico, cioè la “Messa in latino”. 
Le celebrazioni sono state organizzate dalla Societas Ecclesia Dei Sancti Ioseph-Una Voce Philippines.


La prima è stata celebrata il 25 gennaio, memoria liturgica della conversione di san Paolo, nel santuario di San Pedro Calungsod. 
La seconda è stata una Messa votiva del Santissimo Sacramento celebrata il 26 gennaio dal cardinal Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, che celebra regolarmente secondo in rito straordinario. 
È la prima Messa “antica” celebrata pubblicamente nelle Filippine da quando è stata varata la riforma liturgica nel 1970.


AsiaNews riferisce un’opinione del blogger cattolico Carlos Antonio Palad, membro della Fondazione Fidei Defensores, secondo il quale «nella mia esperienza i giovani che partecipano alla messa in latino trovano che essa li sfida a scavare più profondamente nella fede cattolica. 
Al giovane piace essere sfidato dopo tutto!». 
Palad aggiunge che il latino non frena chi non parla latino poiché «è stato parte della vita dei cattolici filippini per 450 anni. 
Anche quando la Messa era ancora in latino, i filippini partecipavano assiduamente». 
Per il blogger, il fedele trova nella messa in latino «una forma di culto nel quale la Chiesa non cerca di andare d'accordo con i tempi». 
C’è solo «l’adorazione e l'identità cattolica, senza tentativi di renderla più “alla moda” o più accettabile ai gusti moderni. 
Quando la Summorum Pontificum è stata promulgata nel 2007, c'erano solo tre luoghi nelle Filippine dove si celebrava con il permesso dei vescovi. 
Oggi ci sono 14 luoghi con la messa ogni domenica, più alcuni altri con messe mensili o nei giorni feriali». 
I partecipanti sono in gran parte «davvero giovani e entusiasti».

da «AsiaNews» tramite Il Timone

martedì 26 gennaio 2016

Il Pastore Protestante che difese la Messa tradizionale cattolica:ho molta paura che i Cattolici si trasformino in Riformati

Correva l’anno 1972 quando il Bollettino n.8 di Una Voce, l’Associazione per la salvaguardia della liturgia latino-gregoriana pubblicò in lingua italiana la Lettera che un Pastore Protestante aveva scritto poco tempo prima ad un Sacerdote Cattolico .
L'Articolo, scritto a soli tre anni dalla promulgazione della Costituzione Apostolica di Papa Paolo VI "Missale Romanum", è valido anche nei nostri giorni  per l'  attualità delle argomentazioni teologiche e liturgiche  trattate.
La lettera del Pastore Protestante, pervasa da grande ed ammirevole onestà, andrebbe letta e fatta  imparare a memoria soprattutto dai Seminaristi, i futuri Sacerdoti, sulle cui  spalle si appoggeranno le colonne dell'attuale traballante edificio ecclesiale.

Premessa della Redazione di Una Voce-Italia :
“È noto che la Messa tradizionale, nel corso di questi anni, è stata sottomessa, ad opera dei « correctores » della Sacra Congregazione del Culto Divino, a graduali spostamenti di accento, fino a perdere quel suono tipicamente cattolico che la tradizione apostolica gli aveva impresso dall'inizio, e che il Concilio di Trento con le sue definizioni dogmatiche le aveva definitivamente fissato. 
Questo non è avvenuto a caso, ma seguendo una linea ben precisa e uno scopo ben determinato, i quali si sono rivelati pienamente soltanto ad opera compiuta, cioè con la pubblicazione del « Novus Ordo Missae ». 
Si tratta dell'« adattamento » della Messa alle esigenze del « dialogo ecumenico », cioè del discorso imbastito con i « fratelli separati » per giungere prima all'intercomunione e poi all'unione. Naturalmente, con un colossale « sforzo » di carità « evangelica », nel discorso con i fratelli separati, si è tenuto meno conto dei più vicini — cioè dei Greco Ortodossi, che sono soltanto degli scismatici, id est, dei « separati » — che dei Protestanti dalle multiformi confessioni, che sono anche « eretici ». 
Ne è venuta fuori quella che in linguaggio critico-letterario si chiama « contaminatio », cioè, un equivoco dogmatico-teologico: una Messa « polivalente », tanto che il Priore di Taizé, e più di un teologo riformato, hanno potuto dichiarare che essa può venir celebrata senza scrupolo anche dai protestanti. 
Non per nulla alla preparazione del « Novus Ordo Missae » hanno collaborato 6 esperti teologi eterodossi.
Quali i frutti di questa « avance » da parte della Chiesa cattolica apostolica romana? 
Disastrosi.
Le fonti dei ritorni alla Chiesa Madre di Roma, in alcune Nazioni già ubertose, si sono venute man mano essiccando da quando essa è entrata in fase di « autocritica ». 
Lo « sforzo », d'altro canto, ha portato la desolazione nel cuore dei cattolici più consapevoli. 
San Pio X, a chi l'invitava, come il Sangnier, a dar mano a coraggiose riforme, e ad aprire ai lontani « toutes grand-ouvertes » le porte di San Pietro, rispondeva che il suggerimento era ben strano, perché, diceva, grande era il pericolo che chi era fuori non entrasse per niente, e invece uscisse chi era dentro.
Leggiamo ora alcuni brani di un'onesta e chiara lettera che un Pastore luterano ha inviato al sacerdote cattolico Joachim Zimmermann, Dusseldorf, Germania. (Da Una Voce Korrespondez, I Jahrg. Heft 3/4, pp. 127-129”.
***
Una Chiesa che abbandona la sua lingua cultuale abbandona se stessa. 
Essa sottopone non solo la sua lingua, ma anche la sostanza della Fede, di cui questa lingua è l'eccipiente e il veicolo, alle variazioni e ai mutamenti che di continuo implica l'evoluzione linguistica. 
Il contenuto della Fede non sarà per questo meglio compreso, ma, al contrario, non lo sarà più affatto. 
Tengo a sottolinearlo che il « popolo » comprenda la Messa non è questione di lingua, ma di insegnamento e di istruzione. 
I sacerdoti che nella loro catechesi si servono come di mezzi di propaganda per Cristo e la Chiesa dei « negro spirituals », non dovranno poi meravigliarsi se i fanciulli non sapranno più nulla del mistero del Kyrie eleison.
Lutero non ha bandito il Latino dalla Messa (anche se, come generalmente viene ammesso, per ragioni pedagogiche). 
Egli ha voluto il tedesco per le letture e il sermone, ma, per il Canone, si è accontentato di fare delle mere proposte per germanizzarlo e purificarlo (la cosidetta messa tedesca); purtroppo, per far questo, lo ha miseramente distrutto. 
Il popolo doveva cantare in tedesco, ma il Gloria, il Sanctus e l'Agnus, si mantennero, naturalmente in lingua latina, fino a quasi tutto il secolo XVIII.
Non bisogna, però, dimenticare una cosa: è vero che le chiese luterane usano da molto tempo la lingua tedesca per il servizio divino. 
Ma questa lingua era nuova. 
Lutero ha creato una lingua liturgica che, col passare dei secoli, è diventata, per così dire, una lingua sacra. 
E ciò è durato fino al tempo dell'Illuminismo. 
Nella restaurazione liturgica del secolo scorso, questa lingua è stata ripresa, ed è stata mantenuta anche nel nuovo Rituale (I-IV) ufficialmente in uso presso di noi. 
Ciò che in questa lingua sorprende per la sua vetustà, ha assunto precisamente la stessa funzione che aveva il Latino nella Messa Romana, conservare il contenuto originario. 
L'abbandono di questa lingua comporterebbe quello del contenuto dogmatico. 
Il nostro tedesco moderno, per molte e gravi ragioni che non posso qui elencare, non è più in grado di esprimere in modo adeguato ciò che Lutero poteva ancora esprimere nel tedesco del suo tempo. 
È così, per esempio, che noi possiamo ancora cantare in
quel tedesco melodie gregoriane in modo abbastanza soddisfacente.
Invece, se io volessi farlo sui testi tradotti recentemente dai cattolici, mi si spezzerebbe la lingua e il cuore. 
Lo stesso si deve dire del nuovo Ordinario della Messa: a parte gli slittamenti dogmatici che gli si possono rimproverare, in tale lingua non si può pregare. 
Basta confrontare la versione tedesca del Credo niceno della Nostra Agenda I con quella contenuta nel vostro Ordinario della Messa: il solo cursus ritmico della lingua rivela un abisso tra le due traduzioni. 
In breve: io ritengo oggi impossibile esprimere il contenuto della nostra Fede in un tedesco moderno...
I cattolici farebbero bene a studiare un po' più profondamente le tristi esperienze delle Chiese riformate. 
Ch'io sappia, nessuno ancora ha intrapreso un lavoro di tanta importanza. 
E ci sarebbe molto da imparare. 
Per esempio, la mensa della Parola più riccamente imbandita- per noi protestanti, il sermone- ha tutta una sua storia. 
Infatti, quanto si è predicato nelle nostre chiese! 
I risultati? 
Buoni frutti, senza dubbio: non sarò io certamente a negare che la Parola di Dio deve essere spiegata. 
Ma per noi è di gran lunga più importante la nozione di Sacramento e la sua comprensione. 
Se la predicazione fosse tanto abile ed efficace quanto si pretende, da 400 anni ad oggi come dovrebbero essere devote e istruite le nostre comunità! 
La separazione tra Parola e Sacramento che impera tra noi da tanto tempo, e la sostituzione della prima al secondo, non solo hanno mortificato nei nostri fedeli la capacità di un reale ascolto, ma hanno talmente intellettualizzato e resa astratta la proclamazione della Parola, che essi non sono più in grado, per quanti sforzi si facciano per tradurla, di comprenderla nella sua efficacia sacramentale.
A queste riflessioni è il caso di aggiungeme un'altra. 
La dissoluzione della Messa al tempo dell'Illuminismo- dissoluzione pressoché totale- è incominciata con gli esperimenti.
Ci si voleva sbarazzare del « ciarpame » medioevale e farsi più comprensibili. 
Nel convincimento, soggettivamente sincero, che molti inconvenienti potevano essere rimossi con un adattamento ai costumi più raffinati, alle convinzioni religiose dei tempi nuovi, alle, esigenze personali del singolo, si è finito col dare libero corso alla proliferazione di innumerevoli rituali. 
Il risultato è stato quello di vuotare le chiese, proprio come oggi.
C'è un libro che Le consiglio a questo proposito: la Storia delle antiche forme della Messa nella Chiesa protestante tedesca, dalla Riforma ai nostri giorni, di P. Graff
Leggendo quest'opera potrà constatare con suo grande stupore che il vostro « Novus Ordo Missae » già esisteva quasi per intero nel Secolo dei Lumi, se si fa astrazione di qualche espressione legata alle circostanze di tempo. 
È così che la mia prima reazione nell'esaminare i nuovi formulari della Messa (in tedesco) è stata questa:
i cattolici commettono esattamente gli stessi errori che noi abbiamo commesso in passato e che, del resto, commettiamo di nuovo. 
Il Novus Ordo consente troppe scelte e alternative. 
La conseguenza sarà che ognuno farà quello che meglio gli sembrerà: di qui un caos liturgico senza rimedio e, presso ogni parroco, la comparsa di un particolarismo veramente dittatoriale... 
Della comunione nella mano da noi ancora non si parla. 
I comunicandi ancora s'inginocchiano, e quasi dappertutto lo fanno alla balaustra. 
Per quanto riguarda la celebrazione versus populum, io ho avuto fin dal principio e per istinto delle gravi riserve... 
Che quasi tutti i Cattolici siano caduti nel seducente tranello, dipende, come io temo, da una decurtata concezione del carattere e della funzione del sacerdote e, particolarmente, da un profondo mutamento della fede nella Transustanziazione, cioè nella Presenza reale del Corpo e del Sangue del Signore. 
Ho molta paura che i Cattolici si trasformino in Riformati, e lascino a noi Luterani (pochi) la conoscenza dell'est, per il quale Lutero ha tanto combattuto. 
Cosa ben triste! 
Comincio a scoprire le magnificenze della Messa romana, e molti altri con me, nel momento in cui i Cattolici sembrano volerle perdere. 
Cosa accadrà? 
Sono diventato uno straniero nella mia Chiesa e non potrei più ormai trovare asilo nella vostra...

(Una Voce-Italia, Marzo 1972 pagg.6-7-8)

lunedì 25 gennaio 2016

L'attacco diabolico e le profezie della Madonna de La Salette sulla Chiesa


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Apparizioni di La Salette 1846 , Approvazione Ecclesiastica 1848
La Santa Vergine, in apparizioni riconosciute autentiche dalla Chiesa, ha affidato a veggenti messaggi e profezie poi puntualmente verificatesi.
Qui intendiamo parlare della apparizione della Madonna sulla montagna del La Salette, (paesino del Delfinato, poco distante da Corps, sulla strada tra Grenoble e Gap), perché il messaggio della Santa Vergine è insieme molto attuale e poco noto: la sua diffusione, infatti, fu ostacolata a causa del contenuto, in particolare di quella parte che oggi ci riguarda piú da vicino.
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Il 19 settembre 1846 Melania Calvat, assieme a Massimo Giraud, raccontarono di aver ricevuto un messaggio e un segreto durante una apparizione della Madonna.
Dal 1860 Melania, poi entrata in religione con il nome di Maria della Croce – Vittima di Gesú, procedette a diverse redazioni del suo segreto, finché ne venne dichiarata autentica una, pubblicata nel 1879 con l’imprimatur del Vescovo di Lecce, mentre l’autorità ecclesiastica francese per qualche tempo non volle concedere il riconoscimento ecclesiastico. Il racconto della apparizione della Madonna a La Salette, (dove oggi sorge un grandioso santuario, meta di una importante processione il 19 settembre di ogni anno), si può considerare, per i nostri scopi, composto essenzialmente di due parti principali.

Nella prima parte vengono descritti gli avvenimenti che interessarono buona parte dell’Europa di allora, e che si verificarono puntualmente: guerre civili in Francia, (la Comune di Parigi), in Portogallo, (lotte per l’istituzione della repubblica), in Italia, (guerre di Indipendenza); fine del potere temporale dei papi, (breccia di Porta Pia del 1870); carestie; lotte contro la religione, (legge sui frati del governo Cavour, politica ecclesiastica di Gambetta e Ferry in Francia); lassismo morale; decadimento ecclesiastico.
La seconda parte, (che riportiamo nella sua completezza nelle pagine che seguono affinché ciascuno possa valutare e giudicare in coscienza), è la parte piú discussa del segreto, perché riferentesi alla venuta dell’anticristo ed alla diffusione dell’eresia all’interno stesso della Chiesa.

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Si dice chiaramente nella profezia che Roma perderà la Fede.
Sono parole estremamente gravi, che vanno collegate a quelle che seguono nel messaggio stesso, e cioè alla indefessa sicurezza della vittoria finale del bene sul male, all’invito alla perseveranza nella fede cattolica apostolica romana, all’assistenza continua per gli apostoli degli ultimi tempi.

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La parte di messaggio, che riportiamo, è una traduzione del testo approvato in lingua francese, come riportato nel libro Bénédictions et malédictions, prophéties de la révélation privée di JEAN VAQUIÉ, Dominique Martin Morin Editore, 1987, ISBN 2-85652-094-4, che, a sua volta, fa riferimento a M.CALVAT, L’apparition de la Très Sainte Vierge sur la montagne de La Salette, Imprimatur: Mgr. Zola, Lecce (Italie), 15 novembre 1879, Rome, 1922 (Societé St-Augustin).
 
Il libro può essere richiesto a Diffusion de la pensée française, B.P. 1, F-86190 Chiré-en-Montreuil, Francia, e vale la pena di procurarselo per avere il messaggio completo e altre rivelazioni contenute nella corrispondenza della veggente, rivelazioni che qui non possiamo riprodurre.
(omissis)

…I governanti avranno tutti un medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i principi religiosi per sostituirli con il materialismo, l’ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi.

Nell’anno 1865 si vedrà l’abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori.

Coloro che sono a capo delle comunità religiose si guardino dalle persone che esse devono ricevere, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone dedite al peccato, perché i disordini e l’amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra.

La Francia, l’Italia, la Spagna e l’Inghilterra saranno in guerra: il sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà contro il francese, l’italiano contro l’italiano, vi sarà poi una guerra generale che sarà spaventevole. Per qualche tempo Dio non si ricorderà piú della Francia né dell’Italia, perché il Vangelo di Gesú Cristo non è piú conosciuto.

I malvagi useranno tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfino nelle case.

Al primo colpo della Sua spada fulminante le montagne e la natura tutta tremeranno di spavento perché i disordini e i crimini degli uomini trafiggono la volta celeste.
Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; molte grandi città saranno scosse e inghiottite da terremoti; si crederà che tutto è perduto; non si vedranno che omicidi; non si sentiranno che colpi d’arma e bestemmie.

I giusti soffriranno molto, le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il Mio aiuto e la Mia intercessione.

Allora Gesú Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a morte.

Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesú Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto.

Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesú Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità.

I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtú di Gesú Cristo.

Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesú Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio.

Questa pace tra gli uomini non sarà lunga: venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla terra.

Un precursore dell’anticristo, con le sue truppe di parecchie nazioni, combatterà contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, egli spargerà molto sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi guardare come un Dio.

La terra sarà colpita da ogni sorta di piaghe, (oltre la peste e la carestia che saranno dovunque), vi saranno delle guerre fino all’ultima guerra, che sarà allora fatta da dieci re dell’anticristo, i quali re avranno tutti lo stesso progetto e saranno i soli a governare il mondo.

Prima che ciò succeda vi sarà una specie di falsa pace nel mondo; non si penserà che a divertirsi; i malvagi si abbandoneranno a ogni sorta di peccato; ma i figli della Santa Chiesa, i figli della fede, i miei veri imitatori crederanno nell’amore di Dio e nelle virtú che mi sono piú care.

Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse saranno nella pienezza dell’età. La natura chiede vendetta per gli uomini ed essa freme di spavento nell’attesa di ciò che deve arrivare alla terra insudiciata dai crimini.

Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesú Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione, molti conventi non sono piú le case di Dio, ma i pascoli di Asmodeo e dei suoi.

Sarà durante questo tempo che nascerà l’anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il padrone dell’impurità; suo padre sarà Vescovo, nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti, in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà che di impurità.

Egli avrà dei fratelli che, sebbene non siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti assistiti dalle legioni dell’inferno.
Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l’acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città.

Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’anticristo. I demoni dell’aria con l’anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre piú.
Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità.

Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli , i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio divin Figlio, quelli che Io porto, per cosí dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell’umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo.

È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra.
Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia.
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesú Cristo.
Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini.

La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione.

Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate; essi faranno grandi progressi per virtú dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell’anticristo.
Sciagura agli abitanti della terra!

Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell’aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un’altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte.
Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?

Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l’universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l’abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre.
Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo.
Egli si alzerà con orgoglio nell’aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo.

Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell’inferno.
Allora l’acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell’orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato.
Non intendiamo fornire interpretazioni di un testo legato ad espressioni profetiche ed apocalittiche, pienamente intellegibile solo al momento della sua realizzazione, e nemmeno intendiamo infoltire la schiera dei millenaristi che, soprattutto in àmbito protestante, indicano scadenze precise per la parusia, ma neppure possiamo non interrogarci sul significato di questo messaggio, forse oggi troppo trascurato dalla Chiesa ufficiale, che collima con l’Apocalisse, dove si parla di martiri che rimarranno fedeli alla parola di Dio e che non avevano adorata la bestia e del príncipe delle tenebre che dovrà essere sciolto per un breve tempo, (Apocalisse, XX, 1-10).
Come sostiene uno dei piú famosi studiosi del settore, il gesuita Ugo Vanni, il riflettere sui messaggi escatologici ci «mette in guardia sia dal disimpegno di un pessimismo inerte, sia dall’illusione di un paradiso in terra […] richiede che ci assumiamo la responsabilità di una fede robusta, la quale, (consapevole come è di collaborare con un Cristo sempre presente e attivo ma trascendente), si sforza di dare il meglio, ma senza pretendere di controllare il risultato». (UGO VANNI, La struttura letteraria dell’Apocalisse, Morcelliana, Brescia, 1980 ).

Ammonisce l’esortazione evangelica: Ideo et vos estote parati, quia qua nescitis ora Filius hominis venturus est , (Quindi anche voi siate preparati, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora piú impensata), (Matteo, XXIV, 44).

Floriana Castro

domenica 24 gennaio 2016

La fucilazione del parroco tra le rovine del crollo di Arnasco.

Dovrebbero vergognarsi, nel profondo della loro coscienza di uomini liberi, coloro che sui giornali, sulle TV e sulle  radio di regime stanno sparando a zero contro un pretino parroco di Arnasco, don Angelo Chizzolini condannato alla pubblica gogna per essersi  "... rifiutato di benedire la salma di Aicha Bellamoudden, una delle cinque vittime del crollo di una palazzina a Bezzo di Bernasco avvenuto venerdì scorso a causa di una fuga di gas. 
Un incidente a causa del quale è morto anche il marito Dino Andrei. 
Aicha, marocchina, aveva cominciato un cammino di conversione al cristianesimo". Fatto Quotidiano- link sotto- )
Andrea Fabozzi de Il Manifesto ( conduttore di turno nella settimana scorsa di Prima pagina -GR3-  ) ha pure fatto intendere che la salma del marito della signora Aicha era stata benedetta poichè era italiano.
Queste sono solo alcune delle mostruosità ideologiche, di chiaro stampo marxista, che abbiamo purtroppo letto su internet nei giorni scorsi :  una condanna, senza appello, per il pretino ligure e  gravissime offese nei confronti della Chiesa che ha sempre proclamato nei fatti che attraverso la dignità di cristiani: "Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù".
Eppure questi signori della stampa non smettono in ogni occasione di proclamarsi fans di Papa Francesco parlando e sparlando in Suo nome... 
Come può un fans del Papa trasformarsi in uno spietato dileggiatore di un prete a cui non è neppure concesso l'elementare diritto alla pubblica difesa?
Ancora una volta la gogna mediatica è stata pesantemente scagliata contro le spalle di un Consacrato.
Lo stesso sciacallaggio mediatico che in terra ligure aveva colpito sistematicamente un Vescovo buono e semplice tanto da condizionarne da parte della Santa Sede il provvedimento di assegnargli un vescovo "coadiutore", ora si sta volgendo con tutta la sua crudezza persecutoria contro un prete sistematicamente infangato dai media.
L'Huffington Post rivela al mondo che il parroco di Arnasco "Non avrebbe voluto celebrare quel funerale per una defunta di religione musulmana. Costretto dal vescovo, il parroco durante la cerimonia ha comunque evitato di benedire la salma della donna, morta con il marito nel crollo di una palazzina ad Arnasco (Savona) a causa di una fuga di gas."
Il Fatto Quotidiano "... prete anti-migranti si rifiuta di benedire una defunta marocchina. ...L’atteggiamento del sacerdote, che guida anche le parrocchie di Vendone e Onzo (dove si trova la canonica che avrebbe voluto bruciare), ha creato sconcerto e tensione tra i presenti. Ad Aicha, secondo quanto è stato possibile apprendere, le mancava solo il battesimo per confermare la conversione alla nuova religione."
Intelligo.new.it   si distingue almeno dal coro unanime degli accusatori/giudici del pretino concedendo almeno qualche dubbio sull'accaduto in una visione meno integralista e meno dittatoriale degli altri organi di stampa:  "Prete non benedice la salma della marocchina? Lui: "Falso, fatto ciò che dovevo". 
Non è ancora chiaro cosa sia successo nella chiesa di Arnasco, dove oggi sono stati celebrati i funerali delle cinque vittime del crollo di una palazzina avvenuto nella notte di venerdì scorso. Fra le cinque salme, anche quella di Aicha Bellamoudden, la moglie marocchina di un'altra delle vittime, Dino Andrei. 
Proprio la bara della donna sarebbe stata “saltata” dal sacerdote all'atto di benedire le salme. 
Il parroco, don Chizzolini, è il sacerdote che nell'estate scorsa, mentre il Papa invitava le parrocchie ad aprirsi per l'accoglienza dei migranti, disse che prima di dare la sua canonica ai profughi l'avrebbe bruciata. 
Facile collegare la “dimenticanza” a un presunto atto di xenofobia, ma forse le cose sono più complicate.

Sembra, intanto, che Aicha avesse cominciato un cammino di conversione al cristianesimo e che le mancasse solo il battesimo per confermare la conclusione del suo cammino spirituale. Anche per questo motivo il vescovo mons. Guglielmo Borghetti aveva permesso che il funerale della donna avvenisse nella chiesa Nostra Signora Assunta di Arnasco, al fianco del marito. 
Qui, però, sarebbe avvenuto il “boicottaggio” del parroco, che per tutta la cerimonia funebre non avrebbe mai citato Aicha e, al momento della benedizione dei feretri, avrebbe evitato la salma della marocchina, così come al cimitero prima della tumulazione.

Interpellato dall'Ansa, proprio il vescovo ha però dichiarato di aver sentito don Chizzolini, che avrebbe detto: “Ho fatto tutto ciò che dovevo fare non è vero che non ho ricordato Aicha e che non ho benedetto il feretro”. 
Aggiunge mons. Borghetti: “Mi ha chiamato raccontandomi che si stava dicendo che non aveva ricordato Aicha e non aveva benedetto la salma. Ha detto che non era così. Io non sapevo nulla, sento dire il contrario. Se in una piccola chiesa si è avuta questa percezione... Se è vero è mancanza di buon senso”. 
Insomma, una storia ancora tutta da chiarire."

Non conosciamo , ne' smaniamo di conoscere il Parroco don Ghizzolini - che forse in una punta di pressione alta  si era lasciato andare alcuni mesi fa ad una battuta idiota estiva fra amici ( ascoltata , riferita e amplificata ad arte da qualche figuro locale ). 
Quel povero prete è già "finito" come Parroco-8/1000  anche se potrà sempre trovare santo ed edificante rifugio in una delle tante spopolate abbazie benedettine... sparse nell'italico suolo dedicandosi alla preghiera e al silenzio.

Non ci interessa neppure di conoscere Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Guglielmo Borghetti, Vescovo-coadiutore di Albenga-Imperia , secondo noi responsabile morale di quanto NON  accaduto ad Arnasco : avrebbe potuto presiedere lui stesso i funerali delle povere vittime evidenziando dall'ambone anche il meraviglioso percorso di fede e di conversione al cattolicesimo della signora Aicha.

Preghiamo invece per le povere vittime e per i loro familiari straziati dal dolore perchè la Madonna Santissima, Madre di Consolazione, lenisca la loro sofferenza.

Preghiamo infine per i persecutori della Chiesa e dei preti di ieri e di oggi.

Ritorneremo sull'argomento sperando che nel frattempo spunti il video della cerimonia funebre capace di fugare ogni polemica.

Ave Maria



giovedì 21 gennaio 2016

Il Giovedì Santo della Chiesa: aspettando il trionfo (annunciato) del Cuore Immacolato di Maria!

Inutile riportare su questo post i pianti (suspendimus organa nostra) dei fedeli cattolici che in questo momento storico di folle e feroce dittatura ideologica progressista (Giovedì santo della Chiesa) dimostrano di avere ancora la bisaccia piena di  amore (eroico) verso la Santa Madre Chiesa mistica Sposa di Cristo .
E' l'ennesima, luminosa dimostrazione che i cattolici  NON sono abitudinari. 
Un vandeano fu un abitudinario? 
Un cristeros fu un abitudinario? 
Il monaco che dei nostri giorni che rimane a vegliare la sua chiesa  per impedirne la  distruzione  ad opera delle  mani insanguinate dell'Isis islamica è un abitudinario?
Inutile postare con crescente orrore i recenti attentati perpetrati contro il Santissimo Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo indebitamente consegnato agli eretici ( questa è la qualifica per chi si pone contro la Dottrina del Magistero) come fosse un atto politicamente umano.
Inutile fare finta di stracciarci le vesti a causa del recentissimo adeguamento delle "rubriche del Messale di Paolo VI" e del "Coeremoniale Episcoporum" ( allora quelle rubriche... ancora contano e sarebbero pure vincolanti !!!) come auto-giustificazione di una serie ininterrotta di "variazioni sul tema" del rito della lavanda dei piedi durante la Messa del Giovedì Santo ( "mandatum") . 
D'altra parte solo "grazie" alla "nuova liturgia" riformata dall'équipe illuminata-razionalistica di Bugnini&compagni è stato permesso alle donne di amministrare la Santa Comunione durante la Messa ed ormai sono di prassi anche le chierichette. 
Perchè stupirsi  della mutata prassi della lavanda dei piedi del Giovedì Santo quando le donne possono fare  praticamente tutto nella liturgia?
L'armonia divina,  derivante dalla prassi liturgica ebraica, è stata stracciata dal razionalismo carismatico/protestantico.
Il Novus Ordo nella sua applicazione corrente trova, nella maggioranza dei casi, un evidente allontanamento dalla tradizione antica in cui il santuario era realtà dei sacerdoti, quindi dei maschi.
Non si deve ragionare in senso di maschilismo  : nel culto uno si distingue dall'altra. 

Perciò i Sacerdoti sono maschi e gli Apostoli scelti da Cristo lo erano seppur le donne hanno avuto un ruolo principale nell'annuncio di Cristo risorto.
L'introduzione dei ministranti femminili ha già di fatto suggerito che i ministeri minori possano essere assegnati alle donne. 

Porre delle donne nella lavanda dei piedi rafforza questo suggerimento ed è una preparazione non più remota al sacerdozio femminile, poiché tutto ciò simbolicamente lo adombra.
Confusione e incomprensione simbolica, lettura puramente umanistica della liturgia contribuiranno  ad ulteriori logici e facilmente immaginabili crolli della liturgia cattolica. . 

Perchè stupirsi ora dell'ultimo strappo contro l'ordine e l'armonia divina , che ha avuto inizio con la ribellione protestante ed ora trova  continue emulazioni in casa cattolica.
Perchè stupirsi allora che  anche le donne possono essere ammesse alla lavanda dei piedi : non fa forse tutto parte dei sistematici attacchi contro il Sacerdozio Cattolico e contro il Sacramento dell'Ordine attuati mediante la complicità di Chierici ( collusi con il Nemico) che si sentono padroni assoluti ( e spietati dittatori ) dell'edificio ecclesiale.

L'attenzione nei confronti del Sacerdozio ministeriale viene sempre più umiliata dal razionalismo protestantico di stampo carismatico-illuminato.
Gradatamente si stanno aprendo diversi inquietanti orizzonti. 
Non ci possono essere giustificazioni se non avvalendosi di un roboante populismo che cerca di imporsi, con tutta la sua pesante retorica,  alla semplice Fede dei nostri padri.

"Abyssus abyssum invocat": chi di populismo-razional-carismatico ferisce ( preferendo alla luce del Vangelo i filtri colorati costruiti dalle abili  mani dell'uomo ) di populismo-razional-carismatico perisce.
Si sta annientando e umiliando il senso sacerdotale dell'amore di Gesù  verso gli Apostoli e verso tutti coloro che in virtù del Sacramento dell'Ordine sono "alter Christus" quelli che Egli nominava come amici, a cagione della loro lealtà e il sacrificio di se stessi: lo sforzo dei demolitori della Chiesa è quello di abbassare tutti allo stesso livello del battesimo, il sacerdozio sacramentale a quello battesimale in ultima analisi la "fratellanza " con i luterani....

Di una cosa siamo ben sicuri : prima o poi quest' ondata progressista , modernista e iper razionalista lascerà il posto al trionfo del Cuore Immacolato di Maria!

Gli scandali, i terribili scandali di cui si sono macchiati negli ultimi decenni gli uomini di Chiesa sono stati generati unicamente dal dissolvimento della dottrina del Sacerdozio e della disciplina ecclesiastica .
Senza se e senza ma:  la distruzione del sacerdozio cattolico è la dissoluzione della civiltà cristiana !
Sappiamo a chi giova tutto questo ...

"Ex amore Christi" dobbiamo continuare ad annunciare la "buona novella" nel solco immutabile del Magistero Tradizionale della Chiesa.
E' necessario che la purificazione della mistica sposa di Cristo avvenga secondo i piani del Suo Cuore Santissimo : non dobbiamo perciò angustiarci se l'immagine esterna della Chiesa sarà privata di quel "fasto trionfale" che per secoli le ha fatto da manto regale come si addice alla Sposa del Re.
Preghiamo per la Chiesa, per il Papa e per le vocazioni sacerdotali che, per effetto delle contaminazioni protestantiche-moderniste, stanno diminuendo in modo spaventoso!
L'albero si giudica dai frutti...

lunedì 18 gennaio 2016

Il Papa contro le "abitudini che devono rinnovarsi...cuori aperti, di cuori che non siano ostinati nel peccato di idolatria di se stessi"

Il Papa: idolatri e ribelli i cristiani fermi al "si è fatto sempre così" 

I cristiani fermi al “si è fatto sempre così” hanno un cuore chiuso alle sorprese dello Spirito Santo e non arriveranno mai alla pienezza della verità perché sono idolatri e ribelli: è quanto ha detto il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta

Il servizio di Sergio Centofanti:


Aprire il cuore alla novità dello Spirito Santo Nella prima lettura Saul viene rigettato da Dio come re d’Israele perché preferisce ascoltare il popolo più che la volontà del Signore e disobbedisce. 
Il popolo, dopo una vittoria in battaglia, voleva compiere un sacrificio a Dio con i migliori capi di bestiame perché, dice, “sempre si è fatto così”. Ma Dio, stavolta, non voleva. Il profeta Samuele rimprovera Saul: “Il Signore gradisce, forse, gli olocausti e i sacrifici quanto l’obbedienza alla voce del Signore?”. 
“Lo stesso – osserva Papa Francesco - ci insegna Gesù nel Vangelo”: i dottori della legge gli rimproverano che i suoi discepoli non digiunano come finora si era sempre fatto. 
E Gesù risponde “con questo principio di vita”: “Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore; e nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri. 
Ma vino nuovo in otri nuovi!”.

“Cosa significa questo? Che cambia la legge? 
No! 
Che la legge è al servizio dell’uomo che è al servizio di Dio e per questo l’uomo deve avere il cuore aperto. 
Il ‘sempre è stato fatto così’ è cuore chiuso e Gesù ci ha detto: ‘Vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi condurrà fino alla piena verità’. 
Se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità! 
E la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore.  
Un cuore chiuso, perché non sei capace di cambiare gli otri”.


Cristiani ostinati e ribelli
“Questo – sottolinea il Papa - è stato il peccato del re Saul, per il quale è stato rigettato. 
E’ il peccato di tanti cristiani che si aggrappano a quello che sempre è stato fatto e non lasciano cambiare gli otri. E finiscono con una vita a metà, rattoppata, rammendata, senza senso”. 
Il peccato “è un cuore chiuso” che “non ascolta la voce del Signore, che non è aperto alla novità del Signore, allo Spirito che sempre ci sorprende”. 
La ribellione – dice Samuele – è “peccato di divinazione” l’ostinazione è idolatria:
“I cristiani ostinati nel ‘sempre è stato fatto così’, 'questo è il cammino, questa è la strada', peccano: peccano di divinazione. 
E’ come se andassero dalla indovina: ‘E’ più importante quello che è stato detto e che non cambia; quello che sento io – da me e dal mio cuore chiuso – che la Parola del Signore’. 
E’ anche peccato di idolatria l’ostinazione: il cristiano che si ostina, pecca! Pecca di idolatria. 
E qual è la strada, Padre?’: aprire il cuore allo Spirito Santo, discernere qual è la volontà di Dio”.


Abitudini che devono rinnovarsi “Era abitudine al tempo di Gesù - afferma ancora il Papa - che i bravi israeliti digiunassero. 
Ma c’è un’altra realtà: c’è lo Spirito Santo che ci conduce alla verità piena. 
E per questo Lui ha bisogno di cuori aperti, di cuori che non siano ostinati nel peccato di idolatria di se stessi, perché è più importante quello che io penso che quella sorpresa dello Spirito Santo”:
“Questo è il messaggio che oggi ci dà la Chiesa. Questo è quello che Gesù dice tanto forte: ‘Vino nuovo in otri nuovi’. 
Alle novità dello Spirito, alle sorprese di Dio anche le abitudini devono rinnovarsi. 
Che il Signore ci dia la grazia di un cuore aperto, di un cuore aperto alla voce dello Spirito, che sappia discernere quello che non deve cambiare più, perché fondamento, da quello che deve cambiare per poter ricevere la novità dello Spirito Santo”.

Radio Vaticana