TAFAZZI NO
di Mario Adinolfi
di Mario Adinolfi
C'è il preside di Rozzano che "per gli attentati di Parigi" ferma la festa di Natale e la trasforma in "festa d'inverno" da celebrare il 21 gennaio, c'è l'asilo di Fonte Nuova che toglie Gesù dal presepio e trasforma i Re Magi in generici "migranti", c'è la scuola del Bergamasco che mette al bando "Adeste Fideles" perché canto troppo cristiano, c'è la scuola veneta dove il professore di fisica si presenta travestito con parrucca bionda e obbliga gli allievi quattordicenni a chiamarlo Cloe e c'è l'istituto di Sassari che vieta al vescovo la visita alla scuola suggerendo un incontro "solo con i bambini dichiaratamente cattolici" nei locali di una parrocchia, c'è il ministro che osserva tutto questo accadere e sostanzialmente tace e c'è il vescovo che spiega che tutto sommato è giusto fare passi indietro per non infastidire le altre religioni.
Poi ci spiegano che i cristiani non devono fare proselitismo, giusto pure questo, infine finiamo a Monza e scopriamo che un istituto cattolico rinuncia alla celebrazione della Messa riservata alle classi per la conclusione dell'anno solare scolastico e l'avvio delle vacanze di Natale.
L'istituto cattolico cancella la Messa, spiega che la solita cosa, che la "celebrazione eucaristica può turbare le sensibilità diverse". (QUI)
E insomma, verrebbe da dire, va bene tutto, la scuola statale si definisce laica e in realtà si considera atea e il ministro è contento così, ma adesso manco mandando i figli alla scuola cattolica possiamo sperare in una funzioncina che ricordi a ragazzi che ci piacerebbe fossero educati ai valori cristiani, qual è il valore cristiano del Natale?
Si può sopportare tutto, forse, in nome di 'sto benedetto quieto vivere.
Ma la cretineria no.
Ma la sindrome di Tafazzi, il prendersi a bottigliate sulla palle da soli, quello anche no.