"Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa." Benedetto XVI, 13 maggio 2010 pellegrino a Fatima.
"In questo senso non è dal segreto di Fatima che dobbiamo partire per comprendere l’esistenza di una tragedia della Chiesa, ma dalla crisi nella Chiesa per comprendere il significato ultimo del segreto di Fatima.
Una crisi che risale agli anni Sessanta del Novecento...
Una frase collega la seconda e la terza parte del Segreto di Fatima: «In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede».
La Madonna si rivolge a tre pastorelli portoghesi e li rassicura che il loro Paese non perderà la fede. Ma dove si perderà la fede?
Si è sempre pensato che la Madonna si riferisse all’apostasia di intere nazioni, ma oggi appare sempre più chiaro che la perdita maggiore della fede, sta avvenendo tra gli uomini di Chiesa.
Un «vescovo vestito di bianco» e «vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose» sono al centro del Terzo Segreto, su uno sfondo di rovina e di morte, che è legittimo immaginare non solo materiale, ma spirituale.
Lo conferma la rivelazione che suor Lucia ebbe a Tuy il 3 gennaio 1944, prima di scrivere il Terzo Segreto e che dunque è ad esso indissolubilmente legata.
Dopo la visione di una terribile catastrofe cosmica, suor Lucia racconta di aver sentito nel cuore «una voce leggera che diceva: ’nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica.
Nell’eternità il Cielo!».
Queste parole rappresentano la negazione radicale di ogni forma di relativismo religioso a cui la voce celeste contrappone l’esaltazione della Santa Chiesa e della Fede cattolica.
Il fumo di Satana può invadere la Chiesa nella storia, ma chi difende l’integrità della Fede contro le potenze dell’inferno vedrà, nel tempo e nell’eternità, il trionfo della Chiesa e del Cuore Immacolato di Maria, definitivo suggello della tragica, ma entusiasmante, profezia di Fatima. (Roberto de Mattei, CR QUI)
Fatima, breve storia di un mistero lungo 100 anni
di Andrea Galli
Era il 13 maggio 1917 quando Lucia dos Santos e i fratellini Francisco e Jacinta Marto videro una Signora splendente che avrebbe cambiato la loro vita e segnato il Novecento
13 maggio 1917, Cova da Iria, località di un villaggio nel Portogallo centrale, Fatima.
Tre bambini – Lucia dos Santos di 10 anni e i suoi cugini Francisco e Jacinta Marto, fratelli di 9 e 7 anni – stanno giocando mentre accudiscono un piccolo gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia. Verso mezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano.
È la prima di sei apparizioni che i tre piccoli pastori avranno fino ad ottobre: sempre il giorno 13, tranne nel mese di agosto, quando dal 13 al 15 vengono “sequestrati” dal sindaco che cerca di smascherare quella che crede essere un’impostura (la Madonna apparirà poi ai tre veggenti il giorno 19).
Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiara «degne di fede le visioni», autorizzando il culto alla Madonna di Fatima.
Il miracolo del sole
Migliaia di pellegrini iniziano ad arrivare a Fatima non appena si diffonde la voce degli eventi soprannaturali. Il 13 ottobre una folla stimata tra le 30 e le 100mila persone, fra loro anche numerosi giornalisti, assiste al “miracolo del sole”, il grande segno che era stato preannunciato dalla Vergine: dopo una pioggia battente che rende fradici il terreno e gli abiti degli astanti, il cielo si apre e il disco solare viene visto cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti. Un sole che è possibile fissare direttamente con lo sguardo. Dopo l’accaduto, abiti e terreno si mostreranno improvvisamente asciutti.
Un segreto in tre parti
Il messaggio principale delle apparizioni è legato ai tre segreti, o meglio a una rivelazione in tre parti che la Madonna fece ai pastorelli nell'apparizione del 13 luglio. Lucia, divenuta suora, scrisse le prime due parti nelle sue memorie, la terza, scritta il 3 gennaio 1944, la diede in una busta sigillata al vescovo di Leiria, busta che fu poi consegnata nel 1957 all'archivio segreto del Sant'Uffizio e il cui contenuto è stato divulgato nel 2000.
La visione dell’inferno
Nella prima parte del segreto suor Lucia racconta che la Madonna mostrò ai tre pastorelli: «…un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio [...]. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.»
La Russia e il Cuore Immacolato
Nella seconda parte sono riportate queste parole di Maria: «Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace».
Il vescovo vestito di bianco
La terza parte del segreto è così riferita da suor Lucia: «Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».
La vita dei veggenti
I pastorelli riferirono che la Madonna aveva parlato della morte prematura di Francisco e Jacinta, aggiungendo che Lucia sarebbe rimasta a lungo sulla Terra. Così fu. Francisco contrasse l'"influenza spagnola" nel dicembre 1918. Rimase sereno per tutta la durata della malattia e facendo in quel periodo la Prima Comunione. Morì il 4 aprile 1919. Anche Jacinta fu colpita dal virus della spagnola nel dicembre 1918. La sua malattia fu più lunga e dolorosa di quella del fratello, venne anche ricoverata, inutilmente, all'ospedale di Lisbona, dove morì il 20 febbraio 1920. Lucia entrò fra le suore di Santa Dorotea nel 1925 e nel 1948 passò fra le carmelitane del convento di Coimbra, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 2005.
Le cause di beatificazione e canonizzazione
La causa di beatificazione dei fratelli Marto è stata aperta nella diocesi di Leiria nel 1952: Francisco e Jacinta sono stati beatificati il 13 maggio del 2000 da Giovanni Paolo II e vengono ora canonizzati da papa Francesco. La causa di beatificazione di suor Lucia si è aperta invece nel 2008: lo scorso gennaio si è conclusa la fase diocesana, nella diocesi di Coimbra.
I Papi e Fatima
Il 13 maggio 1917, giorno della prima apparizione, Eugenio Pacelli veniva consacrato vescovo. Da Papa nutrirà una particolare venerazione per la Madonna di Fatima. Il 13 maggio 1967 Paolo VI si recò in pellegrinaggio a Fatima. Così fece Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000: per Wojtyla era stata la Vergine di Fatima a salvargli la vita nell’attentato del 13 maggio 1981. Benedetto XVI fu a Fatima nel 2010. Anche Angelo Giuseppe Roncalli e Albino Luciani visitarono il santuario portoghese ma da cardinali, non da Papi: il primo nel 1956, il secondo nel 1977.
Fonte: Avvenire QUI