"... IERI LA RISPOSTA DI MONS.
FELLAY CHE ERA STATA RICHIESTA DAL CARD. LEVADA DURANTE L'ULTIMO INCONTRO È
GIUNTA ALLA COMMISSIONE ECCLESIA DEI E ALLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA PER
LA FEDE.
DUNQUE, QUESTA RISPOSTA È UNA RISPOSTA CHE, SECONDO LE TESTIMONIANZE DI CHI HA POTUTO LEGGERLA, È UNA RISPOSTA MOLTO DIFFERENTE RISPETTO ALLA PRECEDENTE, E QUESTO È INCORAGGIANTE: ...DOPO SARÀ ANCHE ESAMINATA, NATURALMENTE, DAL PAPA.
SI PUÒ DIRE CHE SI SONO FATTI DEI PASSI AVANTI, VALE A DIRE CHE LA RISPOSTA, QUESTA NUOVA RISPOSTA È PIUTTOSTO INCORAGGIANTE MA CI SONO ANCORA DEGLI DEGLI APPROFONDIMENTI DA FARE E DA VEDERE E DELLE DECISIONI DA PRENDERE DURANTE LE PROSSIME SETTIMANE.
IO PENSO CHE NON SI DOVRÀ ASPETTARE MOLTO POICHÈ C'È IL DESIDERIO DI ARRIVARE A DELLE CONCLUSIONI DURANTE QUESTI COLLOQUI E IN QUESTI CONTATTI." P. FEDERICO LOMBARDI, IN ONDA SU RADIO VATICANA, IL 18.04.2012
DUNQUE, QUESTA RISPOSTA È UNA RISPOSTA CHE, SECONDO LE TESTIMONIANZE DI CHI HA POTUTO LEGGERLA, È UNA RISPOSTA MOLTO DIFFERENTE RISPETTO ALLA PRECEDENTE, E QUESTO È INCORAGGIANTE: ...DOPO SARÀ ANCHE ESAMINATA, NATURALMENTE, DAL PAPA.
SI PUÒ DIRE CHE SI SONO FATTI DEI PASSI AVANTI, VALE A DIRE CHE LA RISPOSTA, QUESTA NUOVA RISPOSTA È PIUTTOSTO INCORAGGIANTE MA CI SONO ANCORA DEGLI DEGLI APPROFONDIMENTI DA FARE E DA VEDERE E DELLE DECISIONI DA PRENDERE DURANTE LE PROSSIME SETTIMANE.
IO PENSO CHE NON SI DOVRÀ ASPETTARE MOLTO POICHÈ C'È IL DESIDERIO DI ARRIVARE A DELLE CONCLUSIONI DURANTE QUESTI COLLOQUI E IN QUESTI CONTATTI." P. FEDERICO LOMBARDI, IN ONDA SU RADIO VATICANA, IL 18.04.2012
L'EREDITA' SPIRITUALE DELLA FRATERNITA' SAN PIO X.
UN DOVEROSO OMAGGIO AL PRELATO FONDATORE DELLA FRATERNITA' SACERDOTALE SAN PIO X.
"...Je terminerai, mes bien chers frères, par ce que j’appellerai, un peu, mon testament. Testament, c’est un bien grand mot, parce que je voudrais que ce soit l’écho du testament de Notre-Seigneur, novi et aeterni testamenti.
« Novi et aeterni testamenti », c’est le prêtre qui récite ces paroles à la consécration du précieux Sang. « Hic est calix sanguinis mei, novi et aeterni testamenti », l’héritage que Jésus-Christ nous a donné, c’est son Sacrifice, c’est son Sang, c’est sa Croix. Et cela est le ferment de toute la civilisation chrétienne et de ce qui doit nous mener au ciel. Aussi je vous dis :
Pour la gloire de la Très Sainte Trinité,
pour l’amour de Notre-Seigneur Jésus-Christ,
pour la dévotion à la Très Sainte Vierge Marie,
pour l’amour de l’Eglise,
pour l’amour du pape,
pour l’amour des évêques, des prêtres, de tous les fidèles,
pour le salut du monde,
pour le salut des âmes,
gardez ce testament de Notre-Seigneur Jésus-Christ !
Gardez le Sacrifi ce de Notre-Seigneur Jésus-Christ !
Gardez la messe de toujours !
Et vous verrez la civilisation chrétienne refleurir, civilisation qui n’est pas pour ce monde, mais civilisation qui mène à la cité catholique, et cette cité catholique, c’est la cité catholique du ciel qu’elle prépare. Elle n’est pas faite pour autre chose, la cité catholique d’ici-bas, elle n’est pas faite pour autre chose que pour la cité catholique du ciel. Alors en gardant le Sang de Notre-Seigneur Jésus-Christ, en gardant son Sacrifice, en gardant cette messe, messe qui nous a été léguée par nos prédécesseurs, messe qui a été léguée depuis les Apôtres jusqu’à aujourd’hui – et dans quelques instants je vais prononcer ces paroles sur le calice de mon ordination, et comment voulez-vous que je prononce, sur le calice de mon ordination, d’autres paroles que celles que j’ai prononcées il y a cinquante ans sur ce calice, c’est impossible, je ne puis pas changer ces paroles – alors nous continuerons à prononcer les paroles de la consécration, comme nos prédécesseurs nous l’ont appris, comme les papes, les évêques et les prêtres qui ont été nos éducateurs nous l’ont appris, afin que Notre-Seigneur Jésus-Christ règne et que les âmes soient sauvées par l’intercession de notre Bonne Mère du ciel.
Au nom du Père et du Fils et du Saint-Esprit. Ainsi soit-il."
Mgr. Marcel Lefebvre (tratto da: "Sermon historique de jubilé sacerdotal", 23 settembre 1979)
L'Arcivescovo-missionario nella sua povera tomba ad Econè ha voluto che fosse posta questa semplice frase: Tradidi quod et accepi (I, Cor. 15,3) "Vi ho trasmesso semplicemente ciò che ho ricevuto".
L'Apostolo delle Genti ha voluto evidenziare l' "et" come “semplicemente”, per ribadire l'interpretazione del mandato apostolico a difesa contro le innovazioni di cui , specialmente nei nostri giorni, fa molto soffrire Cristo Signore e la Sua diletta Sposa : la Santa Chiesa Cattolica perchè " non si sopporterà più la sana dottrina, ma,
per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno
di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di
dare ascolto alla verità per volgersi alle favole".
Maria , Mater Ecclesiae, ora pro nobis !