" Da oggi al senato si consumerà il voto sulle unioni civili.
Abbiamo combattuto la buona battaglia.
Abbiamo insistito opportunamente e importunamente.
Abbiamo spiegato le ragioni della verità … si è scesi in piazza per testimoniarle.
Sembra però che nonostante i segni che si sono dati il cuore del faraone resti indurito.
Sembra proprio che Dio abbia deciso di consegnare l’Italia all’opera delle sue mani perchè gusti fino in fondo l’amarezza del peccato.
Ora più che mai è dunque il momento della preghiera. Preghiamo perché Dio illumini le menti dei nostri governanti e tocchi i loro cuori.
Preghiamo perché sia dato loro il discernimento.
Preghiamo perché chi può non esiti a compiere gesti coraggiosi sacrificando la sua carriera politica pur di testimoniare la sua coerenza cristiana.
Preghiamo perché la confusione enorme in cui si trovano tante persone non finisca nel facile smarrimento della verità.
Preghiamo perché in questo clima di attacchi ai valori della natura non prevalga la superficialità di chi pensa che tutto è lecito e tutto va bene.
Preghiamo sopratutto perché Dio non abbandoni l’Italia a se stessa ma ancora una volta la raccolga e ne faccia segno di civiltà per le genti.
Che non prevalga la pseudocultura decadente che vuol comprare e vendere persone, relazioni, bambini, uteri, mamme e papà.
Che non prevalga l’ideologia di chi pensa che tutto è famiglia e quindi che niente è famiglia, di chi pensa che i figli possano esser felicemente tolti alla loro mamma e al loro papà. Preghiamo che il nostro Paese sappia riconoscere la meravigliosa natura dell’essere umano nella sua mascolinità e femminilità, voluto e amato nella relazione e per questo capace di dare la vita.
Chiediamo l’intercessione di Maria umile figlia del suo Figlio. Chissà che il Signore non abbia pietà di noi e vedendo la nostra umiliazione venga in nostro aiuto".
S.E.Rev.ma Mons. Giovanni D'Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno
( da Facebook)