giovedì 22 marzo 2018

I Vescovi della CEI dopo le elezioni politiche

La storia recentissima ha registrato specie in occidente decenni e decenni di continua, pubblica  flagellazione del Magistero, della dottrina sociale e della morale della Chiesa. 
Spesso, è triste dirlo, i pastori-lupi  hanno collaborato con i nemici di Cristo e della Sua Chiesa per umiliare e distruggere l'identità cattolica. 
I Vescovi della CEI, che si sono dimostrati  sudditi di quegli schieramenti politici che con una mano offrivano delle colorate caramelle e con l'altra  aizzavano i carnefici di proseguire le  torture contro le "radici cristiane", dopo le recenti elezioni politiche hanno emesso nie giorni scorsi un comunicato.
La pesante sconfitta della linea imposta da Mons. Galantino riaffiora in noi la fiducia che il Signore, Provvidenza ineffabile, saprà infondere nei cuori e nelle menti dei fedeli il desiderio di riappropriarsi dei principi "non negoziabili" indispensabili per l'avvio di una nuova evangelizzazione nelle contrade e nelle città italiane. 
Ai ciechi e sordi Vescovi galantiniani, che hanno parlato solo  dei cosiddetti migranti - quasi tutti islamici, e si sono mostrati proni ed obbedienti dei super poteri mondialisti- auguriamo di avere un sussulto di dignità cattolica per dare testimonianza concreta al Vangelo.

Maria, aiuto dei Cristiani prega per noi !

Cei. Bassetti: si è votato, 
ora si governi nell'interesse del bene comune
Si è chiusa oggi, mercoledì 21 marzo, a Roma, la sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente della Cei: a tracciare le conclusioni è stato il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti che nel suo discorso ha ricordato anche le elezioni politiche del 4 marzo: "Il 4 marzo gli italiani hanno votato. I partiti oggi hanno non solo il diritto, ma anche il dovere di governare e orientare la società. Per questo il Parlamento deve
esprimere una maggioranza che interpreti non soltanto le ambizioni delle forze politiche, ma i bisogni fondamentali della gente, a partire da quanti sono più in difficoltà".

Nella parte finale delle conclusioni del Consiglio permanente dei vescovi italiani Bassetti ha lanciato un messaggio chiaro alle forze politiche. “Si governi, fino a dove si può, con la pazienza ostinata e sagace del contadino, nell'interesse del bene comune e dei territori" ha auspicato il presidente della Cei che ha citato le parole pronunciate da Alcide De Gasperi un anno prima di morire, chiudendo la campagna elettorale, il 5 giugno 1953 a Roma: "In questa dura campagna troppi predicarono l’odio, l’odio della demolizione e della vendetta. Ma il popolo italiano ha bisogno di fraternità e di amore.
Tutti ne abbiamo bisogno, i milioni di poveri che reclamano un’opera di redenzione sociale; i milioni del ceto medio che mantengono a fatica, nelle accresciute esigenze, il decoro della vita; i milioni di giovani contesi e straziati da opposte fazioni. Ci vuole più amore, più fraternità". 
"C’è una società da pacificare. C’è una speranza da ricostruire. C’è un Paese da ricucire", ha ribadito il cardinale: "Chi è disponibile a misurarsi su questi orizzonti ci troverà a camminare al suo fianco".

Fonte: Avvenire QUI ( con il testo integrale del discorso del Presidente CEI )