sabato 29 febbraio 2020

I fedeli non cantano? La "soluzione" dei "carismatici": "anche se non conoscono quei canti ascoltarli apre il cuore!"

In una chat parrocchiale è stato contestato , a suon di citazioni CEI riguardanti il repertorio musicale, la "scelta" di alcuni canti che hanno origine dai movimenti carismatici che, inseriti in una situazione eterogenea di fedeli inter parrocchiali, di fatto zittisce la maggior parte dei fedeli
Insomma il datato "cantiamo insieme"
nelle comunità a conduzione carismatica non sembra più essere la suprema lex : infatti i risultati si vedono e si sentono " i fedeli stanno a bocca chiusa"... 
Il bello e sano canto popolare è sparito da tempo!
Rispondendo al contestatore la responsabile della scelta dei canti (lo ripetiamo sconosciutissimi ai più) ha candidamente scritto " riguardo il canto ... anche se qualche fedele non lo conosce ascoltarlo apre il cuore!!!"
Quelle spontanee parole fanno pensare ad una frase attribuita a mons. Annibale Bugnini "architetto" della riforma liturgica post-conciliare : "questo a noi piace e vorremmo che piaccia a tutti".
Infatti quello che " a noi piace" in virtù della rigida disciplina tridentina a cui i preti e i vescovi all'epoca dei cambiamenti riturgici post conciliari erano sopposti  dovettero accettare per obbedienza il distacco dalla tradizione liturgica millenaria della chiesa.
«Il capolavoro, le coup magistral, di Satana», disse infatti monsignor Lefèbvre, «è l'esser riuscito a gettare nella disobbedienza in nome, par la virtù, dell'obbedienza», e, dimostrato con l'esempio come il consentire equivarrebbe a dissentir dalla legge, dalla Tradizione, da Dio, conclude: «L'obbedienza, nel caso, dovrebbe essere un rifiuto categorico: l'obeissance devrait étre un refus categorique, perché l'autorità, anche legittima, non può comandarci un atto riprensibile, cattivo, perché nessuno ha il diritto di farci diventare protestanti o modernisti». ( Tito Casini, La tunica stracciata QUI )
Infatti "in un sol boccone" i cattolici devettero subire l'umiliazione da parte dei novatori che liturgia millenaria della Chiesa non era antica, ascrivibile com'è alle prime comunità cristiane, ma derisa come "vecchia" , "spagnoleggiante e barocca".
Così i preti, specialmente quelli che ora sono anagraficamente anziani dovettero ricevere il lavaggio del cervello per divenire " a passo con i tempi".
Ritornando alla vicenda dei canti scelti per l'assemblea liturgica eterogenea e composita il "contestatore", rivolto alla responsabile della scelta dei canti, ha scritto:
"Sei un genio..." Copio e faccio mia la frase " anche se qualche fedele non lo conosce ascoltarlo apre il cuore!!" Semmai d'ora in poi se qualcuno, laico o consacrato, dovesse "contestare" l'esecuzione della Schola di un Exultate justi di Viadana, dell' Ave verum di Mozart o del O Salutaris hostia di Perosi ecc ecc ... grazie a te avrò frase pronta per zittire tutti " anche se qualche fedele non lo conosce ascoltarlo apre il cuore!!!" Sei un genio!"