martedì 7 luglio 2020

Il Patriarca Kirill sul cambiamento dello status del museo di Santa Sofia (Istanbul) : “è una minaccia a tutta la civiltà cristiana”

La coraggiosa,  ferma dichiarazione del Patriarca di Mosca e di  tutta la Russia ( leggere sotto) completa idealmente l'articolo di Silvia Scaranari sulla Nuova Bussola Quotidiana "Basilica, moschea o museo: il difficile ruolo di Santa Sofia. Santa Sofia a Istanbul è simbolo di un passato che non è più e di un presente che, con fatica, cerca equilibri per mantenersi vivo. Progettata a partire dal 350 d.C., più volte distrutta e ricostruita con significativi cambi di stile, deve l’aspetto attuale all’imperatore Giustiniano che ne ordina la nuova progettazione nel 532, dopo l’ennesimo incendio che l’aveva distrutta quasi completamente, affidandone il progetto a Isidoro di Mileto. Sempre Giustiniano la fa consacrare nel 537 e da quel momento diventa la sede del Patriarcato di Costantinopoli e delle cerimonie imperiali bizantine ... subisce un nuovo e radicale cambio di destinazione nel 1453 dopo la conquista della città da parte dei musulmani guidati da Muhammad II. Nella sua decisa avversione verso i cristiani ordina subito che venga convertita in moschea con il nome di Aya Sofya. Fa costruire all’esterno i minareti che ancora oggi la circondano e coprire con calce bianca gli affreschi (mosaici N.d.R.) interni. Inoltre la dota di un ricco mihrab, la tipica nicchia che indica la direzione della Mecca e di fronte alla quale i fedeli musulmani compiono le preghiere rituali. Molti elementi tipici dell’arte ottomana sono aggiunti nel tempo per rispondere al desiderio dei sultani di abbellire questo luogo sacro, luogo di preghiera ma soprattutto luogo simbolo della sconfitta dei cristiani." 
Il Patriarca di Mosca Kirill, con parole chiare, saggiamente consapevoli della complessa e variegata realtà che caratterizza i nostri giorni, ha espresso  le preoccupazioni di tutta la comunità ortodossa per lo scellerato progetto di trasformare il museo di Santa Sofia di Istanbul in moschea .

DICHIARAZIONE DEL PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTE LE RUSSIE
KIRILL
SULLO STATUS 
DELLA CHIESA DI SANTA SOFIA

Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso una profonda preoccupazione per i richiami di alcuni politici turchi al cambiamento dello status attuale  di uno dei monumenti più importanti della cultura cristiana,la chiesa di Santa Sofia.
Sono profondamente preoccupato dai richiami di alcuni politici turchi al cambiamento dello status museale della chiesa di Santa Sofia, uno dei monumenti più grandi della cultura cristiana.

Questa chiesa, costruita nel VI secolo e dedicata al Cristo Salvatore, ha un significato del tutto particolare per l’Ortodossia intera.
E’ particolarmente cara anche per la Chiesa ortodossa russa.
Gli ambasciatori del principe Vladimir, varcando la soglia di Santa Sofia, sono stati catturati dalla suabellezza celeste. 
Dopo aver sentito il loro racconto, il santo principe decise di battezzarsi e battezzò la
Rus’ che, seguendo le sue orme, entrò in una nuova dimensione spirituale e storica - la civiltà cristiana.
Attraverso le generazioni abbiamo ereditato l’ammirazione per le eccellenze di questa civiltà, della quale ormai anche noi facciamo parte.
Uno dei suoi simboli più venerati era e rimane Santa Sofia. 
La sua immagine ha lasciato un’impronta nella nostra cultura e storia, ispirando i nostri costruttori a Kiev, Novgorod, Polack - tutti i centri più importanti di formazione spirituale della Russia antica.
La storia di relazioni tra la Russia e Costantinopoli ha conosciuto vari periodi, tra cui quelli abbastanza difficili. 
Però il popolo russo rigetta con indignazione e rammarico, ora come prima, ogni tentativo di umiliare o rinnegare il patrimonio spirituale della Chiesa di Costantinopoli.
Qualsiasi minaccia a Santa Sofia è una minaccia a tutta quanta la civiltà cristiana, e quindi anche alla nostra spiritualità e storia. Fino ad oggi per ogni fedele ortodosso russo Santa Sofia è un grande santuario cristiano.
Il compito di ogni stato civilizzato è di mantenere gli equilibri, di placare le contraddizioni nella società invece di inasprirli, di unire gli uomini invece di dividerli.
Oggi le relazioni tra la Russia e la Turchia si sviluppano molto intensamente.
Però allo stesso tempo deve essere tenuto presente che la Russia è un paese a maggioranza cristiana ortodossa. 
Perciò qualsiasi cosa dovesse accadere a Santa Sofia, ciò provocherà un profondo dolore nel popolo russo.
Spero nella prudenza delle autorità turche.
La preservazione dell’attuale status neutrale di Santa Sofia, uno dei capolavori più grandi della cultura cristiana, chiesa-simbolo per milioni di cristiani in tutto il mondo, favorirà ulteriore sviluppo delle relazioni russo-turche e il rafforzamento della concordia e pace interreligiosa.

+Kirill,
Patriarca di Mosca e di tutta la Russia



Fonte: Agenzia di stampa Tricolore (Bergamo)

Tramite: http://www.patriarchia.ru/db/text/5659210.html