lunedì 18 novembre 2013

“Papa Francesco ci dice di essere “controcorrente”: e lo saremo”! Nella fedeltà alla tradizione ! !

Carissimi, fortunatamente i Sacerdoti responsabili delle liturgie sciatte e del decadimento stanno invecchiando... i nuovi Sacerdoti (come accade ovunque) avvertono la forte spinta data da Benedetto e stanno dando i loro frutti ”.
Questo " bollettino "di un giovane descrive con pochi tratti che la “ primavera liturgica “di Benedetto XVI continua anche dopo il Suo Pontificato.
L’uomo di Chiesa e Teologo Joseph Ratzinger più volte aveva scritto che sarebbe dovuta passare un’intera generazione per far raccogliere dai giovani presbiteri i cocci frantumati dell’ecclesiologia cattolica per una salutare opera di restauro .
Effettivamente, come ho avuto modo di scrivere : “ I frutti di questa primavera ( benedettiana ) li stiamo ammirando proprio ora con le prime ordinazioni di chierici che si sono formati alla scuola dell’ermeneutica della continuità e del bi-ritualismo liturgico : gli ottimi ingredienti per una sana e salutare azione pastorale e liturgica in una normale comunità parrocchiale.
Giovani Sacerdoti, preparati, coraggiosi e determinati " rivolti al Signore " e alla Croce salvifica di Cristo che si apprestano ad essere " missionari " della Verità e della Liturgia seminando " nella buona terra" .
Un novello Sacerdote descrivendo la propria vocazione , fiorita in tempore Benedicti, ha scritto : “…ho deciso: se divento prete, uno dei miei compiti principali deve essere difendere e testimoniare un settore tra i più trascurati, quello della liturgia …purtroppo ho la franca impressione che la riforma liturgica di Papa Benedetto XVI sia stata giudicata a dir poco freddamente.
Il che significa per me una cosa sola: che mi preparo all’eventualità di essere giudicato freddamente. ... Fa nulla, Papa Francesco ci dice di essere “controcorrente”: e lo saremo. Finché ci riesce”.
Dobbiamo ricordare che tutti gli accomodamenti negoziali con la mondanità, criticati oggi dal Santo Padre Francesco : “ siamo progressisti, andiamo con il progresso dove va tutta la gente” ( Papa Francesco 18/11/2013) sono stati promossi e realizzati da un’intera generazione di chierici ( molti dei quali sono attualmente ai vertici direzionali della Chiesa) che si sono crogiolati “sulla “radice perversa” della mondanità” ( Papa Francesco 18/11/2013 ).
Smettiamola di criticare sempre a prescindere, preghiamo e guardiamo con occhio più amorevole il Papa - ma non i mass media ruffianamente ideologi N.d.R. - … 
Nessuno può negare che la Chiesa si stava rinchiudendo in se’ stessa tra intrallazzi, miliardi, servitù verso i politici, viltà e comodità di ogni genere. ( Avremo modo ed occasione di parlare anche dei disastri economici caduti come tegole dopo il Concilio Vaticano II sopra delle tranquille e devote Diocesi N.d.R.)
Papa Francesco vuole ridare credibilità al messaggio evangelico oscurato dalle colpe di tanti cristiani . 
A centro di tutto il suo pontificato c'è Cristo! 
Amiamo il Santo Padre!”   ( Cfr Un Lettore di MiL )
In molti abbiamo “criticato molto il Papa quando ha fatto alcune delle sue uscite piu', diciamo cosi', "creative" come l'intervista a Scalfari …
Ricordiamoci sempre che se anche critichiamo il papa lo dobbiamo fare da cattolici, cioe' nell'ottica della carita' cristiana e fraternamente. 
Senza mai dimenticare che e' lo Spirito che lo ha scelto, e non noi.
E quindi, come minimo, mettiamo da parte i motivi personali. 
Le piccinerie e le meschinita' umane cerchiamo di lasciarle al mondo, che ne e' gia' pieno”.   
( Cfr. Un Lettore di MiL )


Il Papa oggi nell’omelia della S.Messa nella Domus Sanctae Martae ha detto :

Il Popolo di Dio preferisce allontanarsi dal Signore davanti ad una proposta di mondanità. 
Papa Francesco ha preso spunto dalla Prima Lettura, un passo del Libro dei Maccabei, per soffermarsi sulla “radice perversa” della mondanità. 
Le guide del popolo, sottolinea il Papa, non vogliono più che Israele sia isolato dalle altre nazioni e così, abbandonano le proprie tradizioni, per andare a trattare con il re. 
Vanno a “negoziare” e sono entusiasti per questo. 
E’ come, annota, se dicessero “siamo progressisti, andiamo con il progresso dove va tutta la gente”. Si tratta, avverte, dello “spirito del progressismo adolescente” che “si crede che andare avanti in qualsiasi scelta è meglio che rimanere nelle abitudini della fedeltà”. 
Questa gente, dunque, negozia con il re “la fedeltà al Dio sempre fedele”. “Questo – è il monito del Papa – si chiama apostasia”, “adulterio”. 
Non stanno, infatti, negoziando alcuni valori, evidenzia, “negoziano proprio l’essenziale del suo essere: la fedeltà al Signore”.

“E questa è una contraddizione: non negoziamo i valori ma negoziamo la fedeltà. E questo è proprio il frutto del demonio, del principe di questo mondo, che ci porta avanti con lo spirito di mondanità. E poi, accadono le conseguenze. Hanno preso le abitudini dei pagani, poi un passo avanti: il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. 
Non è la bella globalizzazione dell’unità di tutte le Nazioni, ma, ognuna con le proprie usanze ma unite, ma è la globalizzazione dell’uniformità egemonica, è proprio il pensiero unico. 
E questo pensiero unico è frutto della mondanità”.

E dopo questo, rammenta, “tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re; accettarono anche il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato”. 
Passo dopo passo, “si va avanti su questa strada”. 
E alla fine, rammenta il Papa, “il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione”:

“Ma, Padre, questo succede anche oggi? Sì. 
Perché lo spirito della mondanità anche oggi c’è, anche oggi ci porta con questa voglia di essere progressisti sul pensiero unico. 
Se presso qualcuno veniva trovato il Libro dell’Alleanza e se qualcuno obbediva alla Legge, la sentenza del re lo condannava a morte: e questo l’abbiamo letto sui giornali, in questi mesi. 
Questa gente ha negoziato la fedeltà al suo Signore; questa gente, mossa dallo spirito del mondo, ha negoziato la propria identità, ha negoziato l’appartenenza ad un popolo, un popolo che Dio ama tanto, che Dio vuole come popolo suo”.

Il Papa fa riferimento, dunque, al romanzo, di inizio ‘900, “Il padrone del mondo” che si sofferma proprio su “quello spirito di mondanità che ci porta all’apostasia”. 
Oggi, avverte il Papa, si pensa che “dobbiamo essere come tutti, dobbiamo essere più normali, come fanno tutti, con questo progressismo adolescente”. 
E poi, osserva amaramente, “segue la storia”: “le condanne a morte, i sacrifici umani”. 
“Ma voi – è l’interrogativo del Papa – pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono”:

“Ma quello che ci consola è che davanti a questo cammino che fa lo spirito del mondo, il principe di questo mondo, il cammino di infedeltà, sempre rimane il Signore che non può rinnegare se stesso, il Fedele: Lui sempre ci aspetta, Lui ci ama tanto e Lui ci perdona quando noi, pentiti per qualche passo, per qualche piccolo passo in questo spirito di mondanità, andiamo da Lui, il Dio fedele davanti al Suo popolo che non è fedele. Con lo spirito di figli della Chiesa preghiamo il Signore perché con la Sua bontà, con la Sua fedeltà ci salvi da questo spirito mondano che negozia tutto; che ci protegga e ci faccia andare avanti, come ha fatto andare avanti il suo popolo nel deserto, portandolo per mano, come un papà porta il suo bambino. 
Alla mano del Signore andremo sicuri”.

“ Andiamo avanti” ( Cfr. Benedetto XVI ) nel nome della salutare tradizione ecclesiale per rigettare, come i Maccabei e tutti i Santi e Sante della storia della Chiesa, “ il cammino di infedeltà” e la “radice perversa” della mondanità” ( Papa Francesco, 18/11/2013)

Con il giovane prete novello diciamo anche noi : “Papa Francesco ci dice di essere “controcorrente”: e lo saremo.
Finché ci riesce” !
Che la Madonna Santissima ci aiuti nel nostro cammino quotidiano di conversione per essere più efficacemente contro corrente ! 
Ave Maria !

Andrea Carradori

del sito Radio Vaticana

Foto : Un fedele cerca di baciare i piedi di Mons. Thomas Walsh, primo Arcivescovo di Newark,  nel giorno in cui la Diocesi di Newark ( U.S.A.) è stata elevata ad Arcidiocesi Metropolitana ( 1937 ).
Il Vescovo è  Successore degli Apostoli e il Pastore del gregge che gli è stato affidato da Cristo Signore.
" Quello che i novatori (e purtroppo devo dire anche il Papa) non capiscono è che questi gesti non sono fatti verso la persona, che può anche essere la più infima ed indegna, ma verso Colui di cui essi sono i rappresentanti. L'egualitarismo figlio della rivoluzione francese aborrisce i simboli, e per questo è proprio attraverso i simboli che può essere compiuta parte importante ed efficace della controrivoluzione, come la chiamano i seguaci della scuola di pensiero fondata da de Maistre" ( Cfr. Un giovane studente )