Un intervento di un devoto Teologo, scritto a margine di un articolo che commenta l'ormai famoso video che umilia Nostro Signore Gesù Cristo e la Sua unica Chiesa, avvilendo noi tutti credenti, peccatori ma fiduciosi della Sua infinita misericordia.
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7 gennaio 2016 : "Questa mattina alla Santa Messa (nella forma ordinaria : Novus Ordo di Paolo VI) la Parola di Dio recitava così:
Prima lettera di san Giovanni apostolo 3,22-24 - 4,1-6.
Carissimi, qualunque cosa chiediamo la riceviamo dal Padre, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato.
Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo.
Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio.
Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta.
Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.
Dunque c’è un comandamento a duplice volto, come le facce della stessa medaglia: “che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato”.
Non esiste il secondo senza il primo.
Il classico et… et… del cristianesimo, sconosciuto alle ideologie.
Ed ecco la chiave di lettura a scanso di possibili equivoci:
"Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio".
In aggiunta, giusto per non farci mancare nulla, si specifica che lo spirito “che non è da Dio” è di “qualcun altro”:
Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo!
Esplicito, senza “se” e senza “ma”…
Smascherando l’eventuale il falso profeta, che viene così presentato:
“Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.
Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta”.
Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta”.
Ho sentito che c’è in circolazione un certo video… ( questo)
Persino per chi vivesse di “sola scriptura” c’è di che restare allibiti.
Per evitare di avvitarsi troppo su se stessi, chiedendoci quale immagine (o idolo) finiamo religiosamente con l'adorare, mi tengo il criterio espresso dalla Parola di Dio udita oggi alla Santa Messa:
"Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo.
Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio.
Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo".
Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio.
Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo".
Se proprio non dovesse bastare, possiamo riferirci a San Paolo:
"Così, mentre i giudei domandano segni e i greci ricercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso: scandalo per i giudei, stoltezza per i gentili; ma per quelli che sono chiamati, sia giudei che gentili, Cristo è potenza e sapienza di Dio" (1 Cor. 1, 22-24).
Noto che nel filmato la croce è scomparsa.
Per i cristiani il segno della croce è distintivo.
Evidentemente oggi è ritenuto inadatto, sostituito dal Gesù Bambino.
Ma quel Bambino è il Figlio di Dio, che sarà il crocifisso e risorto.
Chi annuncia la fede sa che è lo stesso Gesù.
Ma se non si annuncia più la fede nel Cristo vivo, unico Salvatore del mondo, Colui per mezzo del quale tutte le cose sono state create etc etc, il simbolo cambia.
- nel quartetto di simboli religiosi dello spot mondialista c'è un bambino (deprivato di ogni valenza sacra-divina) che dovrebbe simboleggiare appunto il Dio fatto carne.
- questo bimbo-simbolo concorrerebbe con gli altri simboli a parlare di amore, che è ciò che ci accomuna a prescindere dalle esperienze religiose, cioè di modalità di collegamento umano con Dio.
- trattandosi del simbolo che rappresenta i cristiani, tale simbolo sostituisce evidentemente la croce, nel cui segno si è battezzati, diventando "figli di Dio": da ciò si evincerebbe che la croce non vada bene per parlare di amore.
- posto dunque che il cristianesimo non è una religione, perchè è Dio a Rivelarsi all'uomo e non si può ridurre questa auto-comunicazione divina alle nostre modalità religiose di rivolgerci al Signore, è evidente che nello spot si è invece mescolato una filosofia di vita (il buddismo), una "legge" (veterotestamentaria o derivata dal Corano) e l'Incarnazione, ridotta però a un'umanità nuova, che parrebbe sbocciare dal nulla,. mentre invece è inserita in una Tradizione e ne suscita una.
- nello spot pare taciuta la precisa missione del bambino: la croce, a motivo del redimerci dal peccato, vincendo la morte e dicendosi via, verità e vita.
...
In fondo l'errore teologico dello spot è marchiano: fa media... equipara...
L'idolatria è già tutta qui: l'uomo al centro, ma riempiendosi la bocca di "Dio".
l simbolo è un richiamo ad un "oltre" ciò che si percepisce immediatamente.
E' un "tenere insieme".
E' un "accordo" tra parti alleate.
E' un "accordo" tra parti alleate.
L'anello è un simbolo di fedeltà per gli sposi.
La bandiera è un simbolo per la nazione.
La croce è un simbolo per la nostra fede.
L'anello può però celebrare "qualunque amore".
Rovesciare i colori di una bandiera può identificare un'altra nazione.
Rovesciare la croce indica l'anticristo...
I simboli sono materia delicata, che non si presta alla volgarità dissacratoria.
C'è molta distanza tra un simbolo e un concetto.
Giustamente lei ha scritto che "nei seminari i futuri preti non sono per nulla introdotti al linguaggio simbolico ragion per cui si sentono liberi di gestire il culto come "meglio" pare loro".
La liturgia, che è un patrimonio intero di simboli silenziati nella loro eloquenza, viene farcita di parole e di "emozioni" per non annoiare il sordo e cieco al messaggio eterno e soprannaturale che da secoli raggiunge chiunque vi si accosti con un minimo di sapienza. (sottolineatura nostra N.d.R.)
Riducendo l'eloquenza di un simbolo all'ambiguità dissacratoria di un aggiornamento che denigra e snobba la tradizione, si fa in fretta a togliersi l'anello, bruciare la bandiera, occultare la croce.
Si fa in fretta a usare un bambolotto come equivalente ad altre suppellettili d'arredo, senza "bucare" il mistero ed entrare nell'oltre, per ridursi al dialogo tra diversamente religiosi che si riuniscono nell'assemblea di condominio per mettere le tende esterne di ugual colore, stigmatizzare lo stillicidio d'acqua dalle fioriere dei balconi e deliberare la sostituzione della caldaia..."