martedì 6 febbraio 2018

“Non prevalæbunt”: gli Inferi non prevarranno sulla Chiesa

Cronache marchigiane...

I modernisti criticano l'adorazione Eucaristica

Ripubblico un'intervista rilasciatami da Riesina, una giovane ragazza marchigiana che collabora col blog.


- Il Concilio di Trento insegna infallibilmente che Gesù è realmente presente in ogni Ostia consacrata, invece i modernisti dicono che adorare l'Eucaristia è un atto di idolatria. 
Non pensi che per abbattere l'eresia modernista dovremmo impegnarci di più per alimentare il culto per il Santissimo Sacramento?

- Certamente è così; non a caso, pensandoci mi accorgo che le parrocchie a caratterizzazione modernista pongono meno l’accento su eventi quali l’Adorazione Eucaristica, che invece viene propugnata dalle parrocchie gestite dai sacerdoti che amano la Tradizione. 
Nel gruppo FUCI di cui faccio parte, uno degli incontri settimanali è dedicato proprio all’Adorazione Eucaristica: si partecipa ad una Santa Messa e poi, al termine, si intraprende l’Adorazione Eucaristica, al termine della quale si sosta sul sagrato per informare i passanti della possibilità di pregare di fronte al Santissimo Sacramento; inoltre l’Arcivescovo della mia città universitaria ha riservato una chiesa del capoluogo della sua Arcidiocesi affinché essa venga destinata all’Adorazione Perpetua, sull’ondata di altri
presuli sensibili al culto dell’Eucaristia.

- Abiti in una provincia che ai tempi di Togliatti e Berlinguer era considerata una "roccaforte rossa". Addirittura su un muro del tuo paese campeggia ancora la scritta "Viva l'armata rossa!". Tu hai mai sentito attrazione per l'inumana e anticristiana ideologia comunista?

- Posso dire con una certa sicurezza di non essere mai stata attratta da questo tipo di ideologia. 
Sebbene abbia alcuni parenti che militano, o hanno militato, attivamente, nel Partito Comunista, sin da piccola ho sempre visto questa ideologia come ben poco convincente rispetto al Cattolicesimo. 
In parte, perché non sono mai stata veramente attratta dal mondo della politica, e in parte perché mia madre mi aveva spiegato gli orrori compiuti dal comunismo nell’ex URSS ai danni dei cristiani.

- Parlando al telefono con te mi sono accorto che, come me, sei un'appassionata di storia. Cicerone afferma che la storia è maestra di vita (Historia magistra vitae), ma purtroppo questa materia oggi è poco apprezzata. 
Osservando i venti secoli di storia della Chiesa Cattolica si constata che è davvero un'istituzione di origine divina, poiché altrimenti sarebbe stata annientata dai suoi numerosi ed acerrimi nemici (eretici, atei, massoni, filosofi irreligiosi, tiranni sanguinari, eccetera). 
Sei convinta che la Chiesa riuscirà a sconfiggere anche l'eresia modernista, il nemico più pericoloso che abbia mai affrontato sinora?

- Certamente! Ammetto però che talvolta mi lascio prendere dallo sconforto. Però, nei momenti più bui, di maggiore sconforto, non faccio a meno di ripetermi due parole che mi infondono Speranza: “Non prevalæbunt”: gli Inferi non prevarranno sulla Chiesa.

- I libri di storia del regime culturale progressista insegnano che nella guerra civile spagnola i "buoni" erano i "rossi", cioè quelli che perseguitavano i cattolici, uccidevano i preti e bruciavano le chiese. I Pontefici dell'epoca (Pio XI e Pio XII) invece elogiarono pubblicamente gli avversari dei "rossi", basti pensare all'entusiasmante radiomessaggio "Con inmenso gozo", con cui il grande Papa Pacelli si rallegrò per la fulgida vittoria delle eroiche truppe dei "nacionales", i quali liberarono la Spagna dalla tirannide anarco-marxista. 
Hai mai letto qualcosa al riguardo dei cattolici martirizzati dai rossi ai tempi della guerra civile?

- Purtroppo no, non ne ho mai avuto la possibilità. In compenso ho letto qualcosa sulla Resistenza Cattolica in Messico ai tempi del regime anticlericale.

- I modernisti dicono che il diavolo non esiste. Questo errore dottrinale è proprio "diabolico". Secondo te che vantaggi può avere satana ad illudere la gente facendo credere che l'esistenza dei demoni sia un'invenzione della Chiesa da usare come spauracchio?

- Moltissimi vantaggi! Negare l’esistenza di satana è quanto di più deleterio possa esistere. 
Le persone sono così indotte a vivere in una sorta di “rilassatezza”, di “tranquillità indotta”: se satana non esiste allora non esiste la tentazione; e dunque non esiste nemmeno il peccato. 
Si possono così ascoltare tutte le vocine interiori che spingono l’individuo a mettersi alla prova in senso maligno, a spingersi sempre più verso l’estremo, ad imboccare la strada a senso unico della perversione. 
Se satana non esiste dunque non esiste nemmeno il Male Assoluto, che viene ridotto al male relativo (se io sfrutto la tal persona per i miei scopi, dopotutto faccio del “bene” per me) e poi all’apatia più profonda. Purtroppo questa eresia è molto radicata.

- Molti programmi televisivi allontanano il cuore da Dio. Non pensi che molti cristiani si lascino influenzare da ciò che vedono alla tv?

- Temo di sì. Noto con dispiacere come le voci suadenti degli annunciatori dei telegiornali, delle presentatrici dei talk show o anche il tono avvincente delle fiction proposte dalla televisione siano estremamente persuasive verso i fruitori di tali programmi. E, attenzione, non parlo solo di programmi clamorosamente peccaminosi come il Grande Fratello! Parlo anche dei programmi “per casalinghe”, come possono esserlo gli show d’attualità che vengono trasmessi nel pomeriggio. 
Ricordo con orrore l’enfasi che venne posta, per intere puntate di un noto talk show, sul caso dei Francescani dell’Immacolata. 
I presentatori si rivolgevano con insistenza ad un ex membro dell’Ordine, il quale vilipendeva senza ritegno i suoi ex confratelli. E la cosa che mi ha fatto più inorridire è la totale mancanza di un valido contraddittorio.

- La Madonna di Fatima disse che sarebbero venute delle mode indecenti che avrebbero molto offeso Nostro Signore. Cosa pensi di queste mode scandalose?

- Nel mio essere donna, per quanto mi è possibile, cerco il più possibile di evitarle come la peste. 
È certamente molto triste quando, entrando in un negozio di abbigliamento alla ricerca di un vestito da portare tutti i giorni, mi accorgo che spesso, come dice una mia amica “qualsiasi vestito trovi, manca sempre qualche pezzo”. Grazie a Dio, cerca cerca, si trovano anche vestiti casti, ma in genere i capi che vengono presentati con maggiore enfasi sono proprio quelli più indecenti. Penso per esempio alle foto che vedo sulle riviste, e che sono rispecchiate dalle ragazze che vedo intorno a me. Ragazze vestite in modo indecente e truccate in modo volgare, e che talvolta proprio con questi vestiti pretendono di entrare in chiesa, magari per partecipare a un Matrimonio o a un Battesimo! 
A volte, in modo riduttivo, si dice che tale tipo di vestiti è tra i principali motivi che portano allo stupro. 
È anche possibile che sia così (perché ovviamente portare una minigonna che lascia poco alla fantasia e con un atteggiamento tutt’altro che modesto lancia un determinato messaggio a chi sta intorno; è colpa della depravazione dello stupratore ma anche la comunicazione non verbale della donna gioca il proprio ruolo), ma il principale danno commesso da tali abiti consiste nell’indurre il prossimo a commettere peccato di adulterio, perdendosi nella vista di una scollatura troppo profonda o di una gonna eccessivamente osé. 
Non va sottovalutato nemmeno il caso delle stampe o degli slogan delle t-shirt. 
È vero che spesso le t-shirt vengono viste come quanto di meno osé possa esistere nel mondo della moda, però a volte se ne vedono di inneggianti al sesso, o a qualsiasi tipo di peccato.

- Conosci altre persone della tua parrocchia che come te amano la liturgia tradizionale?

- Certamente, ce ne sono più di una. 
Purtroppo in questo periodo la mia parrocchia sta attraversando un periodo molto triste e delicato in seguito alla partenza dell’ex parroco, e vedo che queste persone sono rimaste in qualche modo deluse dalla scelta operata dal vescovo. 
Prego costantemente affinché chiunque venga nominato come successore, tra pochi mesi, sia una persona santa e capace; in grado di guidare il gregge della Diocesi in modo saggio e santo. 

Fonte. Cordialiter QUI