martedì 14 maggio 2019

Il potenziale diseducativo innescato dal cardinale Konrad Krajewski avrà l'effetto di un boomerang

Davanti al Papa quel 28 ottobre 2014 c'erano " i cartoneros, i campesinos, quelli che si battono per i poveri in Africa e quelli che fanno battaglie per il microcredito nel Sud Est asiatico. Ci sono pure i ragazzi del Leoncavallo, forse il centro sociale più famoso d’Italia e la rete “Genuino Clandestino”, un network di centri sociali che coordina i No-Tav e i movimenti No Expò. Insomma una platea di ribelli, irriducibili, rivoluzionari. Il Papa disse loro: «Diciamo insieme con il cuore: nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità del lavoro!». Papa Bergoglio ha preso la parola davanti ai principali movimenti popolari di tutto il mondo, invitati ad un incontro. Li ha esortati a «continuare la lotta, ci fa bene a tutti». (Il Messaggero QUI)

Passano gli anni ed eccoci all'apoteosi dell'illegalità scagliata contro le strutture giuridiche ed amministrative di uno stato sovrano " L'elemosiniere di Papa Francesco, il cardinale Konrad Krajewski, si è addirittura calato nel pozzetto dove c'erano i contatori della luce pur di rompere i sigilli imposti al palazzo occupato da quindici anni in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma e riportare la corrente elettrica per 450 abusivi. Un gesto dichiaratamente illegale, visto che quei sigilli erano stati messi dalle autorità italiane dopo aver accumulato oltre 300mila euro di bollette non pagate.

Un gesto che difficilmente "padre Corrado" ha compiuto in totale autonomia. Anzi, come riporta il Messaggero, il cardinale polacco può essere considerato uno degli uomini più vicini in questo momento a Papa Francesco. Nei confronti del suo elemosiniere, Bergoglio nutre enorme fiducia e ogni cosa che fa gode del sostegno del pontefice, l'unico al quale il cardinale deve rendere conto del proprio operato. Secondo il quotidiano capitolino, insomma, il gesto sarebbe stato voluto da Papa Francesco in persona.

Padre Konrad in teoria rischia di rispondere davanti a un giudice del suo gesto estremo in difesa degli occupanti del palazzo. In realtà il cardinale è cittadino vaticano e gode anche dell'immunità diplomatica. Insomma, il cardinale non rischia nulla, così come continueranno a restare impuniti gli occupanti del gruppo Action e dell'associazione Spint time. Tanto da potersi permettere minacce farneticanti di resistenza civile: "Nel caso in cui l'elemosiniere del Papa venisse denunciato, siamo pronti ad autodenunciarci tutti", ha detto un portavoce dell'associazione che occupa abusivamente i locali del palazzo, Andrea Alzetta.
Questa mattina, la Areti, la società dell'Acea che gestisce la rete di distribuzione a Roma, ha presentato alle forze dell'ordine un esposto contro ignoti per l'allaccio elettrico nello stabile occupato, ristabilito dopo il passaggio del cardinale Krajewski. Come riporta Repubblica, l'allaccio era naturalmente abusivo, quindi il reato ipotizzato sarà di furto di energia. (da Libero )

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Marco Tosatti su Stilum Curiae  ha così commentato "il caso Krajewski mi sembra ancora degno di attenzione. Per il suo potenziale diseducativo; se un immobile è pubblico non è di tutti noi, cittadini, ma è di nessuno, e chi se ne frega se qualcuno se ne impadronisce – se le bollette dell’elettricità non sono pagate, chi se ne frega, – paghino gli altri; che poi non sono i magnat, ma i comuni correntisti dell’ente su cui l’ente stesso scaricherà il costo…Populismo ecclesiastico all’ennesima potenza: io faccio il gesto “evangelico”, tanto il conto non mi resta mica in mano. Ma nelle sue implicazioni è gravissimo: significa non comprendere il principio base della convivenza: e cioè che solo la legge tutela i più deboli, e che ogni ferita inferta alla legge non va a scapito dei potenti, che sanno benissimo come difendersi, ma della gente comune, quella che stringendo i denti, magari, le bollette le paga."

Credo che né in Francia, o in Polonia, o in Gran Bretagna un comportamento del genere sarebbe tollerato. Specialmente da parte di un ministro, straniero, di una entità statuale straniera. Ma si sa che noi siamo abituati a ingoiare tutto".

Un Teologo ha così commentato: "In questa deprimente deriva ecclesiale, così intrisa di mondo ed appiattita sulla terra mentre pare non destar troppo interesse il Cielo, uno dei paradossi più eclatanti riguarda la condizione dell'uomo, ovvero lo status dell'umanità che la deriva intenderebbe omaggiare.

Questo status, che ci vede tutti "migranti" è quello di "esuli figli di Eva".
Esuli, perché privi della vera patria, la quale può rappresentare il destino buono delle anime (e alla resurrezione della carne anche dei corpi) al termine del pellegrinaggio terreno, gementi e piangenti in una valle lacrimosa che qualche regnante spaccia per paradiso, vantando diritti e libertà e riducendo la fede ad esercizio d'ostentata bontà.

Quanta gente è priva di luce mentre vaga perduta nella tenebra del mondo...
Quanta gente vaga come pecora senza pastore, in balia dei lupi che adocchiano la preda...
Quanta gente, spinta o buttata "fuori", ora non sa più quale sia la porta per salvarsi.

Questi migranti allo sbando sentono molte voci che paiono occuparsi di loro, chi per ideologia, chi per 32 euri al giorno, chi per campagna elettorale, chi per farne uso in strategie disegnate a tavolino da menti tanto scaltre quanto ottenebrate...

Non sentono l'unica voce che andrebbe sentita, essendo stata oscurata la frequenza sulla quale trasmette... E dice:
"Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei".

La deriva ecclesiale rende disinteressato persino il guardiano: in pratica ha licenziato il katechon. Così non pochi non capiscono...

Gesù, paziente, lo dice sempre, di nuovo: "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".

Gli esuli che si fidano avranno la vita in abbondanza... Non avranno solo le briciole dei potentati che se ne servono. Ma bisogna essere esuli veri (umili), non marionette (sciocche) di chi è (quando va bene...) ladro e brigante

"Alla luce di tutti questi elementi, che dire? Che la demagogia costa poco e frutta molto in termini di immagine e popolarità. E sempre alla luce delle cifre, le battaglie per l’accoglienza assumono un altro aspetto. Accoglienza sì, se pagata dai soldi dei cittadini." ( Maurizio Blondet QUI )