sabato 21 gennaio 2012

TRIBUS MIRACULIS. TRIBUS TAPIRORUM AUREORUM. I NEOCATECUMENALI AL RITORNO DA ROMA.



Ieri, 20 gennaio, avevo avevo messo in valigia tre incantevoli “tapiri d’oro” realizzati in metallo ad uno dei quali, non potendo incolare una  fascia, avevo fatto applicare un bordo paonazzo.
Nel pomeriggio di oggi, festa di Sant’Agnese, avrei consegnato i tre tapiri ad altrettanti onestissimi lavoratori della Vigna del Signore.
Avevo acquistato i tre tapiri d’oro dopo che un anziano sacerdote, assai vicino al Cammino Neocatecumenale, un mese fa mi aveva detto  che i Neocatecumenali sarebbero ritornati dal pellegrinaggio “ad limina Apostolorum ” di ieri 20 gennaio portando  tre doni, che avrebbero ricevuto dal Papa : l’approvazione definitiva della Liturgia, con la Comunione ricevuta rimanendo seduti; il placet ai riti che sono “propri” del cammino ed infine il “grazie” della Chiesa  per quanto, in tutto il mondo, sta facendo  il Cammino.
Ma i tapiri ormai li avevo comprati.
Considerato che stiamo in tempo di recessione economica li ho riciclati.
Ad uno ho  tolto il bordo paonazzo applicando al muso un pezzo di un fazzoletto di carta con cui si è soliti asciugare le lacrime : “sunt lacrimae rerum” . 
Quel tapiro sarà destinato all’anziano sacerdote, vicino al Cammino Neocatecumenale, che ieri non ha ricevuto l'atteso dono per i suoi amati  e prediletti figli .
In verità ne avrebbe meritati due  : senza il sognato regalo romano dell 'approvazione per la liturgia inventata dai responsabili del Cammino, ha avuto  l’automatica conferma del ( a suo dire)  "sorpruso" subìto dal Vescovo Diocesano ( che Dio lo benedica ) che ha preteso che nelle Liturgie presiedute da lui la Comunione deve essere amministrata come previsto dal Messale Romano.
Al secondo tapiro ho incollato, nella base, un piccolo ritaglio di uno spartito musicale . 
Quel tapiro è destinato ad un caro, leale e schietto (il vostro parlare sia si,si,no,no ciò che è in più viene dal maligno ) Rettore di un Santuario Internazionale a cui viene attribuita, unilateralmente, la mancata accoglienza di un numeroso gruppo Neocatecumenale due mesi fa … episodio controverso che vede due versioni diametricalmente opposte.
Da tempo mi sono messo in un atteggiamento di osservazione del fenomeno neocatecumenale, che, assieme al Rinnovamento nello Spirito, ha cambiato la religiosità della mia amata Regione .
I “frutti”, soprattutto sacerdotali e religiosi, del Cammino ci sono e stanno salvando parrocchie, monasteri e interi paesi dalla mancanza di preti e di claustrali.
I “frutti” del missionariato di famiglie intere che , dopo aver lasciato il lavoro, si recano in località assai difficili per annunciare e testimoniare il Vangelo, ci sono. 
Chi lo farebbe ? Noi che stiamo sempre incollati al computer ? 
Eppure quelle famiglie che fanno parte del Cammino lo fanno !
Lo ha fatto Andrea Pianesi morto, in  giovane età, in Africa mentre annunciava il Vangelo lasciando la moglie e 6 figli piccoli !
I “frutti” della generosa donazione di una parte delle proprie ricchezze alle necessità del Cammino, ci sono e vengono apprezzati soprattutto nel loro significato ecclesiale.
Ma quando dico queste cose mi arrivano contro  le urla di disapprovazione  di preti e di fedeli, non solo dal fronte tradizionalista, anzi ...
Ho visto dei  parroci addirittura piangere ogni qual volta sentivano parlare dei Neocatecumenali e, persino un già caro amico missionario, che mi ha tolto il saluto, mi ha dato del "traditore" perchè, secondo lui, io sosterrei il Cammino quando ricordo, nelle riunioni ecclesiali, i “frutti” di cui sopra.
Insomma i Neocatecumenali sono un  segno di contraddizione” che, a parte le loro liturgie inventate a tavolino quindi da rifuggire senza se e senza ma, mi stanno più simpatici di altri gruppi ecclesiali perchè sono indigesti ai modernisti e ai progressisti.
Presi di mira in due fuochi, dal mondo tradizionalista e da quello progressista, i Neocatecumenali si difendono, assai bene, con l’arma della furbizia, com’è avvenuto ieri.
Ho fatto “analizzare” il testo pontificio ed alcuni comunicati stampa di agenzie vicino al Cammino da un mio amico, attento giurista cattolico, temuto e rispettato da tutti . 
La sua risposta è stata : “Dal poco che ho potuto leggere sinora, non parrebbe ci sia stata la nuova approvazione di una particolare liturgia sacramentaria, ma i toni dei messaggi sono stati comunque così alludentemente ambigui, da permettere ai Neocatecumenali di farlo credere ai fedeli sprovveduti (che costituiscono la grande maggioranza) . Come dicevo, purtroppo, il solito pasticcio”.
In conclusione gli amici marchigiani Neocatecumenali avrebbero dovuto tornarsene da Roma con tre doni ma si dovranno accontentare dei miei due tapiri d’oro,  pure riciclati ...
Sembrerebbe che debba avanzare un tapiro.
Non avanzano mai i tapiri quando si parla dello status della Curia romana nei nostri giorni.
C'è sempre un curiale meritevole di ricevere un tapiro d'oro : difatti quello rimanente sarà consegnato a due miei amici di due Congregazioni romane per far ornare “aeque principaliter i loro severi uffici.
Anche se gli scarni uffici si trovano in due palazzi e in due piazze diverse : il tapiro d'oro potrà stare sei mesi in uno studio e sei mesi in un altro.
Non posso, infatti, a questo punto assegnare il tapiro d’oro ad uno dei due fin tanto che , con uno stile curial-italiano, si scambiano reciprocamente le responsabilità …
Ha ben commentato un arguto amico : “ Anche nella Chiesa, tutto all'italiana! Si dice, si disdice, si parla sotto metafora, una botta al cerchio e una alla botte, non ci si sbilancia e tutto procede, ma stentatamente , senza entusiasmo e fiducia! 
C'è da ringraziare Dio se si possiede una fede della quale si è convinti! Se si dovesse prestare ascolto ai suoi ministri, dall'alto al basso, diverremmo tutti miscredenti”!
Non posso e non voglio ritornare alla fabbrica nel paese “ uno dei più bei Borghi d’Italia” per acquistare altri tapiri d’oro … ma temo che, prima o poi, dovrò farlo ...

Andrea Carradori