martedì 24 dicembre 2013

I prodigi avvenuti nella notte di Natale


I prodigi avvenuti nella notte di Natale

San Bonaventura è una delle figure più alte della Chiesa nell’epoca medioevale.
Nato nel 1217 a Bagnoregio (VT), entrò, neI 1243,nell’Ordine francescano, per conto
del quale insegnò, come maestro di teologia, all’Università di Parigi.
Nel 1257, il Capitolo Generale dei Frati Minori, riunito a Roma, lo elesse generale e come tale, nel 1260, fu uno degli artefici delle prime Costituzioni generali dell’Ordine. 
Nel 1273, venne nominato Cardinale e Vescovo di Albano da Papa Gregorio X, che lo fece partecipare al Concilio ecumenico di Lione; ma proprio alla fine del Concilio, nel 1274, Bonaventura morì. 
Canonizzato nel 1492, nel 1588 fu proclamato “Dottore della Chiesa”, e ricevette il titolo di “Doctor Seraphicus” per la luminosità della sua dottrina e per l’ardore del suo insegnamento.
Oltre a scrivere numerose opere, il Santo predicò celebri sermoni, tra i quali il sermone XXI sulla “nascita del Signore”, pronunciato nella chiesa di Santa Maria della Porziuncola, che illustrava alcuni fatti miracolosi accaduti nel momento del Santo Natale.
Ne presentiamo, qui, una traduzione dal testo originale latino.
***
Questi, secondo diverse testimonianze, sono i miracoli manifestatisi al popolo peccatore il giorno della Natività di Cristo:

Primo. 
Una stella splendente apparve nei cielo verso Oriente, e dentro di essa si
vedeva la figura di un bellissimo bambino, sul cui capo rifulgeva una croce, per
manifestare la nascita di Colui che veniva a illuminare il mondo con la sua dottrina,
la sua vita e la sua morte.
Secondo. 
 In Roma, a mezzogiorno, apparve, sopra il Campidoglio, un cerchio dorato
attorno al sole - che fu visto dall’imperatore e dalla Sibilla - raffigurante, al centro,
una Vergine bellissima che portava un Bambino, volendo cosi rivelare che Colui che
stava nascendo era il Re del mondo, che si manifestava come lo “splendore della
gloria del Padre e la figura della sua stessa sostanza” (Ebrei 1, 3). Vedendo questo
segnale, il prudente Imperatore (Augusto) offrì incenso al Bambino, e da allora rifiutò
di essere chiamato “dio”.
Terzo. 
In Roma, venne distrutto il “tempio della Pace”, sul quale, quando era stato
costruito, i demoni si domandavano per quanto tempo sarebbe durato. Il vaticinio fu:
“fino al momento in cui una Vergine concepirà”. Questo segnale rivelò che stava
nascendo Colui che avrebbe distrutto gli edifici e le opere della vanità.
Quarto. 
Una fonte di olio di oliva sgorgò, improvvisamente, per molto tempo, fino al
Tevere, per dimostrare che stava nascendo la Fonte della pietà e della misericordia.
Quinto. 
Nella notte della Natività, le vigne di Engaga, che producevano balsamo e
aromi, si coprirono di foglie e produssero nettare, per significare che stava nascendo
Colui che avrebbe fatto fiorire, rinnovare, fruttificare spiritualmente e attirare con il
suo profumo il mondo intero.
Sesto. 
Circa trentamila ribelli furono uccisi, per ordine dell’Imperatore per
manifestare la nascita di Colui che avrebbe conquistato alla sua Fede il mondo intero
e avrebbe precipitato i ribelli nell’inferno.
Settimo. 
Tutti gli impuri, uomini e donne, morirono su tutta la terra, secondo quanto
ricordò San Gerolamo commentando il Salmo: «È nata una luce per il giusto», per
evidenziare che Colui che stava nascendo veniva a riformare la natura e a
promuovere la castità.
Ottavo. 
Nella Giudea, un animale parlò, e lo stesso fecero anche due buoi, affinché si
comprendesse che stava nascendo Colui che avrebbe trasformato gli uomini bestiali
in esseri razionali.
Nono. 
Nel momento in cui la Vergine partorì, tutti gli idoli dell’Egitto caddero in
frantumi, realizzando il segno che il profeta Geremia aveva dato agli egiziani quando
viveva tra loro, affinché si intendesse che stava nascendo Colui che era il vero Dio,
l’unico che doveva essere adorato assieme al Padre e allo Spirito Santo.
Decimo. 
Nel momento in cui nacque il Bambino Gesù, e venne deposto nella
mangiatoia, un bue e un asino si inginocchiarono e, come se fossero dotati di ragione,
Lo adorarono, affinché si capisse che era nato Colui che chiamava al suo culto i
giudei e i pagani.
Undicesimo. 
Tutto il mondo godette della pace e si trovò nell’ordine, affinché fosse
palese che stava nascendo Colui che avrebbe amato e promosso la pace universale e
impresso il sigillo sui propri eletti per sempre.
Dodicesimo. 
In Oriente apparvero tre stelle che, in breve, si trasformarono in un
unico astro, affinché fosse a tutti manifesto che stava per essere rivelata l’unità e
Trinità di Dio, e anche che la Divinità, l’Anima e il Corpo si sarebbero congiunti in
una sola Persona.
***
Per tutti questi motivi, la nostra anima deve benedire Dio e venerarLo, per averci
liberato e per avere manifestato la Sua Maestà, con così grandi miracoli, a noi poveri
peccatori!

( Ringrazio  Maurizio-G. Ruggiero e gli altri amici cattolici tradizionalisti veronesi per avermi mandato questo pio testo )