Dal blog Messa in latino abbiamo preso alcuni spunti di riflessione dedicati al variegato mondo tradizionale-liturgico in Italia.
Ringraziamo i fratelli che hanno postato queste sagge riflessioni.
Buona lettura
“Quello del cosiddetto tradizionalismo cattolico è un caso esemplare di "maggioranza deviante" (in seno a un movimento fortemente minoritario). Purtroppo i numeri hanno un loro peso, e non è questione di politica o più in generale di democrazia.
Pesano a tal punto che i tradizionalisti stessi fanno spesso la conta.
4 milioni di lettori per MiL, troppo poca gente in S. Maria Maggiore, maggioranza di cattolici non ostile al V.O. secondo il sondaggio Doxa, chiese vuote per il nemico, piazze troppo piene per il "papa", ecc. ecc. ecc.
E l'esperienza dice che l'anima fondamentalista, radicalmente critica e intransigente del mondo tradizionalista (l'anima -ista, insomma) ha un potere deviante difficilmente contenibile. E tanto più le istanze di fondo sono lontane dalla spiritualità, tanto più il potere deviante si esprime in modo aggressivo.
E' arrivato a farne le spese persino Benedetto XVI, il papa che più di ogni altro in tempi recenti ha sollecitato la riscoperta di una spiritualità legata alla Tradizione.
L'abbondanza di compagni di viaggio ingombranti non è peculiarità esclusiva del mondo tradizionalista.
La norma progressiva o, come amano dire i tradizionalisti, modernista è popolata da figure ingombranti.
La grande differenza è però che il campo modernista è un campo di ampia maggioranza, l'ordinarietà stessa della Chiesa e della sua vita liturgica, e questo rende possibile alla minoranza costituita da fedeli si genuino sentire tradizionale la possibilità di coltivare un profilo spirituale alto senza venire travolti dall'esaltazione del pensiero unico.
Ciò semplicemente perché per il fedele tradizionale la maggioranza di questo campo maggioritario, quello modernista, non è deviante, ma deviata.
Non è deviante perché ormai non ha più bisogno di affermarsi o di riaffermarsi.
E' deviata perché ha perso in larga parte l'autentica sensibilità al Sacro.
La soluzione? In sé sarebbe facile: NORMALIZZARE il rito antico, istituendone la celebrazione in quante più parrocchie possibili in tutte le diocesi, e rompere in tal modo il monopolio del clero e del laicato scismatoide. Non più messe tridentine celebrate da una maggioranza di preti imprigionati dall'ideologia, risentiti per motivi personali, sbalestrati dai postumi di una crisi vocazionale, e popolate da una maggioranza di laici fanatici o fanatizzati .
La TRADIZIONE è altro, come aveva perfettamente compreso Benedetto XVI.
La soluzione è a portata di mano.
Se solo i vescovi avessero l'intelligenza di tradurla in atto, senza aspettare di ricevere richieste da improbabili gruppi di "fedeli attaccati al rito tradizionale".”
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“Mi domando se una presunta " dura " “purezza” possa davvero giovare alla spiritualità della Liturgia Tradizionale .
L'esperienza insegna che quando gli ultras (i duri e puri) e i moderati (i pragmatici e prudenti) giocano di concerto per sfiancare e disorientare l’avversario ( i nemici della Chiesa ), la vittoria non è lontana.
Invece, quando gli ultras non fanno che criticare i moderati, quest’ultimi finiscono per allearsi con le forze dell’ordine per cacciare via gli ultras.
Vogliamo giocare di concerto o continuare ad alimentare le divisioni e divertire i nemici di Cristo e della Chiesa ?
La leggenda racconta che quando Costantinopoli stava per cadere in mani ai crudeli islamici all'interno delle mura stessero litigando per motivi teologici….”
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“Stiamo attenti a non combattere le balle moderniste con altre balle tipo quelle confezionate da certi pseudotradizionalisti per giustificare le loro azioni ...e che col loro fanatismo autolesionista e la loro pseudoscolastica razionalista hanno fatto più danno alla causa della Tradizione di tutti i papi ambigui e tutti i vescovi e teologi modernisti degli ultimi 50 anni non si onora nessuno attraverso l’accostamento, pretestuoso, ad argomenti anti-papali”.
AGGIUNTA
Per approfondire la nostra riflessione proponiamo sullo status della Tradizione Liturgica italica anche la lettura di questo post sul blog : " Le pagine di Don Camillo "
Buona riflessione !