martedì 19 aprile 2016

"Per conservare la fede dovrò rinunciare a quanto dice il mio vescovo Erio Castellucci" (Cit.)

Il periodo che stiamo vivendo non ci risparmia proprio niente spronandoci a  confidare solo nel "Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza" per
affidarci alla cristiana speranza che sorresse l'animo dei Santi e delle anime buone nei momenti di tribolazione poichè : «il Signore sempre ha custodito il suo popolo con i profeti nei momenti difficili, nei momenti nei quali il popolo era scoraggiato o era distrutto; quando il tempio non c’era; quando Gerusalemme era sotto il potere dei nemici; quando il popolo si domandava dentro di sé; ma Signore tu ci hai promesso questo e adesso cosa succede?» (Papa Francesco, 16 dicembre 2013)
Abbiamo purtroppo letto che l'Arcivescovo di Modena S.E.R.Mons. Erio Castellucci in un "confronto con i giovani"  ha offerto un coktail di gravissime inesattezze dottrinali, non è la prima volta.
Vorremmo tanto sbagliarci ma abbiamo l'impressione che quelle idee irenistiche e pervase dallo "spirito del mondo" contribuiranno ad allontare quei giovani dalla Chiesa e dai Sacramenti.
Della perdita delle sue pecorelle quel Pastore di anime  risponderà davanti al Tribunale di Dio!
Legggiamo qualche passo di quelle "affermazioni".
Che il Signore abbia pietà di noi e di coloro che demoliscono l'edificio ecclesiale che fonda le sue radici sul Golgota.
 
***
«La religione ci aiuta a capire che ognuno è inserito in una tradizione e che l’essere umano è sempre collocato in un tempo, in un contesto e in un luogo.
Non possiamo avere tutti le stesse possibilità; nasciamo in epoche diverse ed impariamo lingue e costumi differenti.
Noi tutti siamo incorporati in un tempo e in uno spazio e proprio per questo, ogni storia che un uomo ha alle spalle è sempre interessante e non bisogna pentirsene.
Queste storie assorbono le tradizioni di cui facciamo parte e le possiamo adottare o, al contrario, rifiutarle.
Noi siamo liberi di scegliere come hanno fatto i molti cristiani che si sono convertiti all’Islam. ( Perchè  il vescovo cattolico non ha citato invece le tantisssime, recenti conversioni al Cristianesimo dei nostri Fratelli  ex islamici che sfidando le persecuzioni e la morte hanno scelto di adorare Dio totalmente in spirito e verità ? Davvero il signor Castellucci pensa che gli islamici sono liberi anche di convertirsi al cristianesimo ? N.d.R.)
Possiamo decidere la nostra religione che, alle radici, ha sempre degli elementi in comune con le altre.
Per esempio: i musulmani condividono la nostra idea di Dio misericordioso, che loda la vita e chiede rispetto.
Pensate che in alcune aree dell’Asia, la religione Induista ritiene Cristo una divinità. Per non parlare degli Ebrei con cui condividiamo addirittura delle letture.
Sono tanti quindi gli aspetti in comune che hanno le religioni.
E ciò porta a pensare a un Dio unico, come dice Papa Francesco  ( Ma davvero ? Dio sarebbe unico con le altre religioni? Questo pensa un Vescovo Cattolico - successore degli Apostoli ?
Oltretutto il Papa non si è espresso in quel modo ne' potrebbe farlo N.d.R.)


Ma sta a noi cercare la religione migliore e, proprio per fare questa ricerca, dobbiamo dialogare e confrontarci con le altre e non cadere nel fondamentalismo.
Solo i deboli si chiudono dietro le proprie barriere mentali» ( "Quando sono debole, è allora che sono forte » (2 Cor 12, 9-10)  meglio essere deboli ma in compagnia con tutti i Santi che essere spavaldi  al modo espresso dal signor Castellucci. N.d.R.)

 
È possibile essere cristiani se non si condividono alcuni principi della Chiesa come per esempio non andare a messa o leggere la Bibbia; insomma non crede che Dio preferisca i fatti alla forma? E perché la Chiesa ha bisogno di una struttura gerarchica?
«Sappiamo che Gesù, attraverso i discepoli, mise in moto la Chiesa, ma per quale motivo?
Perché la fede cristiana non deve essere vissuta individualmente.
Il cardine della nostra religione è l’amore, che ci lega ed unisce e che va vissuto insieme.
La Chiesa nasce così e insieme a lei nascono anche dei ruoli di coordinamento e di guida, proprio come in una famiglia.
Ma non dobbiamo intendere queste “cariche” come delle posizioni superiori ad altre.
No! Questi ruoli devono esercitare il potere del servizio immergendosi nella comunità.
Rispetto poi alla partecipazione ai riti, la Chiesa si poggia su tre grandi pilastri: ascoltare la parola di Dio, aiutarsi e l’eucarestia.
Per certi aspetti mi ricorda una famiglia che si fonda sulla comunicazione, sull’aiuto reciproco e sul pasto comune.
Ed è proprio nella messa che la comunità si riunisce, partecipa alla mensa ed ascolta la Parola.
Un cristiano deve andare a messa, ma non voglio dilungarmi dicendo che chi non lo fa compie un peccato.
La Chiesa non è perfetta ed ha molti difetti. Gesù, infatti, non ha scelto dei saggi o dei sacerdoti per costruirla, ma gente comune nelle quali riconoscersi. Gesù non voleva una Chiesa impeccabile, ma una Chiesa umana».
 

Dio permette la sofferenza? Dov’è davanti alle tragedie e ai disastri?
«Questa è LA domanda, già sentita e discussa da migliaia di anni, ma ancora oggi ce la poniamo e non riusciamo a trovare una risposta chiara.( La Chiesa, che interpreta la Parola con la forza dello Spirito Santo glorifica l'accettazione della sofferenza ammantata di  valore redentivo  "l'accettazione delle sofferenze, la perseveranza nella persecuzione a causa della giustizia. Prendere la propria croce, ogni giorno, e seguire Gesù è la via più sicura della penitenza" : la Comunità Cristiana si  rafforza mediante il vincolo di comunione spirituale, grazie ai suoi figli che per amore a Cristo accettano le tribolazioni della vita quotidiana. 
Il signor Castellucci demolisce con le sue parole tutto l'impianto ecclesiale che ha il suo fondamento della Croce salvifica di Cristo Signore N.d.R
.)

Se ci fosse stato S. Agostino al posto del vescovo quella sera, avrebbe detto che il male non esiste perché Dio è buono ed è creatore di tutte le cose che, proprio perché sue creature, sono anch’esse buone.
Per Agostino il male è semplicemente assenza di bene, come il freddo è assenza di calore ed il buio è assenza di luce.
Ma il suo pensiero fu messo in discussione dai filosofi successivi …
Se dovessi dare una risposta, direi…
Non lo so! Anche Gesù si è fatto la stessa domanda sulla croce e la riposta, in qualche modo, è stata la resurrezione.
Allora penso che bisogna affrontare la sofferenza con il Signore che lascia sempre una luce di speranza accesa».

Altro non posto...
chi ha lo stomaco forte potrà continuare QUI

Fonte : Gazzetta di Modena

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Dio unico ? In comune con l'Islam ? Nooooo, il Nostro Dio è Gesù Cristo, Unico si in quanto Unico Figlio di Dio che si è fatto Carne, e si fa continuamente Carne per la Salvezza di MOLTI, per noi uomini e per la nostra Salvezza discese dal Cielo. Finchè rimangono queste incertezze mi riprometto di non citare più Dio ma solo Gesù, anzi GCNS (Gesù Cristo Nostro Signore).

goorka ha detto...

Proprio vero:quando Lui tornerà troverà ancora la Fede sulla Terra?