domenica 8 maggio 2016

Dopo le chiese riescono a svuotare anche le moschee... Premio coerenza ai musulmani!

"La coerenza è noiosa", soleva ripetere un intellettuale un po' radical-chic...
Noi occidentali, cresciuti nel clima dell'indifferentismo e della mancanza dei valori, sappiamo bene che la coerenza viene immolata ogni secondo sull'altare dell'opportunismo e del più bieco utilitarismo.  
I Cristiani di ogni epoca che hanno ricevuto la corona di gloria per la loro coerenza evangelica intercedono per la nostra povera chiesa  in questo tempo di passione così lontano dal Vangelo e così  supina ai dikat dei poteri mondialisti .

All'inizio di settimana postando due articoli diversi ma legati dalla stessa tematica facilmente intuibile vogliamo idealmente assegnare il "premio coerenza" ai musulmani di Pordenone e di Crema  ( non è la prima volta che scriviamo questo nei confronti degli islamici la cui fermezza ideologica è stata sempre fonte della nostra rispettosa stima).
Fermiamoci qui per non approfondire il sinonimo contrario di
"stima e ammirazione" da applicare ai quei Consacrati di quella parte di Chiesa , che non è tutta la Chiesa !!!,  che si stanno adoperando per la mondanizzazione del radioso giardino del Signore attraverso dei gesti e dei comportamenti contrari al Santo Vangelo di Gesù.
AC


Pordenone. Una sala vuota, con dentro solo le autorità e uno sparuto manipolo di invitati italiani e giornalisti.
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Interventi solitari dal palco, con gli ospiti d’onore lasciati tra un pubblico che non c’era.E’ quanto accaduto ieri pomeriggio al centro islamico, in occasione del convegno “Fermiamo la violenza”, di particolare significato specie a qualche mese dall’omicidio di via San Vito, con moglie e figlioletta uccise da una persona musulmana.
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Ma nonostante la storica presenza del vescovo Giuseppe Pellegrini, alla sua prima volta in moschea, i musulmani non hanno risposto all’appello. Assente anche l’imam.
Il moderatore dell'incontro, Imrane Filali, ha dovuto ridurre la scaletta e accelerare i tempi, scusandosi con le autorità.
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E ciò nonostante un parterre di grande spessore: oltre al vescovo, c’erano prefetto, questore, comandante provinciale dei carabinieri e procuratore della Repubblica, per limitarci a queste cariche. 
Ma in sala si sono viste solo una quindicina di persone quasi alla fine dei lavori, una volta conclusa la preghiera del venerdì.
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All’inizio sono stati fatti trascorrere tre quarti d’ora nell’imbarazzo generale, ma la situazione non è cambiata. 
Così il giovane Imrane Filali, ex referente del gruppo giovani del centro islamico con indosso la maglietta gialla per Giulio Regeni, ha preso la parola scusandosi per la mancanza di pubblico.

A margine del convegno, ha spiegato che di solito gli eventi vengono organizzati la domenica e sono seguitissimi. «Per avere le autorità, però, abbiamo dovuto scegliere il venerdì – ha sottolineato – ma in tanti erano al lavoro».

Non sono venuti nemmeno i profughi. 
E dire che per permettere loro di partecipare alla preghiera, al centro islamico sono in corso anche lavori di ampliamento dei bagni per ottenere più spazio per potersi lavarsi i piedi prima del rito. Di accogliere richiedenti asilo nella struttura, però, non se ne parla.

E’ stato ribadito anche ieri: il luogo di preghiera non è adatto all'accoglienza per questioni di sicurezza nessuno può dormirci all'interno.

Situazione che, di fatto, stride con quanto accade fuori dalla chiesa del Beato Odorico, dove i profughi stazionano ormai quasi d’abitudine.

Quanto ai contenuti, il procuratore della Repubblica Marco Martani ha invitato, in presenza di atti di violenza, a denunciarli.
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Fonte 1 : Messaggero veneto 

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I giovani musulmani italiani: "Integrazione? No, grazie!"
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L'integrazione è impossibile. 
È questo il giudizio dei Giovani musulmani italiani che a Crema hanno organizzato un incontro, che si terrà oggi presso il Consultorio Diocesano Familiare, intitolato Integrazione? 
No grazie! Convivenza pacifica!.
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Da ciò che si può comprendere dal titolo di questa iniziativa, i musulmani italiani vorrebbero sì rimanere nel nostro Paese, senza però rispettare né la nostra cultura, né le nostre leggi, come ci spiega Antonio Agazzi, consigliere comunale di Crema e vicesegretario provinciale di Forza Italia: "La Diocesi, se persegue il dialogo inter religioso, fa cosa buona e giusta. 
L'amministrazione pubblica, invece, ha problematiche di altra natura: quindi, a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio, come ci ha insegnato Gesù stesso, dando la più bella definizione del principio dì laicità delle istituzioni. 
Un principio che l'Islam deve ancora assimilare, a giudicare da ciò che si vede in giro per il mondo e anche sul suolo italiano. 
In merito alla titolazione del Convegno, per quel che capisco io, l'obiettivo è davvero minimalista: la pacifica convivenza; vien da dire: ci mancherebbe! ...
Fonte 2 : Il Giornale

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