giovedì 1 settembre 2016

La preghiera "nella chiesa domestica" incentrata sulla pietà liturgica può guidare il cambiamento della società, così come trasformare la Chiesa

Dall'autorevole sito liturgico statunitense New Liturgical Movement traiamo un' interessante riflessione, ricca di sano ecumenismo, di David Clayton sulla pietà liturgica: la preghiera e la recita in famiglia dell'Ufficio Divino. 
Nel leggere questo studio molti "tradizionali" storceranno subito la bocca: quante volte abbiamo sentito dire che l'Ufficio Divino appartiene solo ai Consacrati e stupidaggini simili...

Al variegato mondo tradizionale soprattutto italiano piace gozzovigliare con sterili luoghi comuni facendo finta di non ricordare che in talune parrocchie assai prima del Concilio Vaticano II i bravi fedeli erano soliti cantare i Vesperi domenicali e delle feste più importanti...
Dopo il Concilio Vaticano II la recita dell'Ufficio Divino da parte dei fedeli laici fu da molti giudicata un'utopia improponibile per "l'uomo e per la donna di oggi" . 
Così non fu perchè, sia pur in maniera assai limitata, donne e uomini sono soliti recitare con ammirevole devozione  il breviario.
David Clayton, attento conoscente della storia sociale del mondo anglosassone,  riconosce come altamente preziosa la recita familiare del Breviario  additandola come sicura fonte di rinnovamento ecclesiale e di grazia per la l'intera società civile.  


Il potere della recita dell'Ufficio divino per trasformare la Chiesa e la società
di David Clayton

Il 'metodo' dei metodisti! 
Studiando le varie forme di preghiera del breviario mi sono imbattuto su internet in una pagina che trattava la storia del Breviario Anglicano ( QUI
I contenuti più salienti sono: 
-  John e Charles Wesley adottarono il "metodo" per regolare la preghiera dell'Ufficio Divino, che rimaneva centrale, comprendente lo studio delle Scritture, il Digiuno, e la celebrazione regolare della Santa Comunione in aggiunta alla celebrazione quotidiana del mattino e dei Vespri. 
 - La regola di vita di John Wesley fu, nei suoi elementi essenziali, accuratamente ortodossa e cattolica. 
E 'stato detto che se Wesley fosse nato solo nel 1803 piuttosto che 1703, sarebbe stato un seguace di quei grandi teologi Oxford John Henry Newman, Edward Bouverie Pusey, e Hurrell Froude che con la loro predicazione e l’intensa pastorale hanno convertito la Chiesa d'Inghilterra volgendola verso le sue originarie radici apostoliche e sacramentali. 
John Wesley è stato infatti fra quei ministri del 19 ° secolo cosiddetti "Tractarians" che accesero un nuovo interesse per le forme precedenti la Riforma fra le quali quella centrale di celebrare la Santa Eucaristia associata alla preghiera quotidiana. 
A metà e fine del XIX secolo, la Chiesa anglicana in Inghilterra e in America ha visto fiorire niente meno che una “rinascita cattolica”, tra cui la ripresa degli ordini religiosi organizzati, una rinnovata enfasi su e una più seria e evangelica valutazione per l'Episcopato e per il Sacerdozio, i Sacramenti, la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, la natura sacrificale della Santa Comunione, la devozione alla Beata Vergine e dei Santi, e la Chiesa come corpo mistico di Cristo. 

Per un ecclesiastico che è cresciuto frequentando unicamente in una chiesa metodista , John Wesley, il cui bisnonno era un predicatore laico metodista, ho trovato questo stupefacente!

Avevo sentito parlare del "metodo" di John Wesley, che ha dato il nome ai metodisti, ma nessuno ha parlato di cosa è in realtà. 
Come cattolico non penso ovviamente che i metodisti e gli Anglicani della Chiesa Alta hanno concretamente posto la Presenza Reale al centro delle loro comunità, ma debbo dedurre che gran parte della forza di questi due movimenti possano essere attribuiti alla costante devozione per l'Ufficio Divino. 
… 

Alla chiesa anglicana va attribuito il merito, a mio parere, della rinascita dell’arte gotica che ha forgiato fortemente la cultura del 19 ° secolo in Gran Bretagna e in America. 
Nonostante la fondamentale assenza della Presenza Reale, ci è data questa testimonianza concreta: il grande potere che la liturgia autenticamente vissuta riesce a comunque a trasformare la vita e la società. 
Ho scritto di questo qui
Viene anche da chiedersi se è per colpa dell’aderenza al vero “metodo” di un tempo che oggi, in Inghilterra si nota in modo assai marcato il declino dei metodisti. 
Questo rafforza la mia convinzione che se si desidera trasformare la cultura e far rivivere la Chiesa, lo possiamo fare unicamente attraverso la chiesa domestica e la famiglia centrata sulla pietà liturgica, tra cui il canto della Liturgia delle Ore a casa.
Anche se questo significa che dobbiamo incoraggiare questa pia devozione mediante la lingua corrente in modo che le persone che non sono edotti della lingua latina (cioè la maggior parte) possono veramente pregare. 
Debbo prendere atto che gli anglicani recitano l’Ufficio Divino in questo modo, come ho descritto in una relazione sulla comunità dell'Ordinariato di  Nostra Signora di Walsingham
Ed è proprio la preghiera della famiglia nella chiesa domestica, incentrata sulla pietà liturgica, che può guidare tale cambiamento della società di oggi, così come trasformare la Chiesa. 
Abbiamo bisogno di formare dei contemplativi come se fosse una cosa ovvia, non come l'eccezione. 
Forse abbiamo qualcosa da imparare da John Wesley! 

Fonte : http://www.newliturgicalmovement.org/2016/08/the-power-of-divine-office-to-transform.html

Immagine: il Rev.do  Charles Wesley