lunedì 24 ottobre 2016

Il Papa «Dietro la rigidità c’è sempre qualcosa di nascosto, in tanti casi una doppia vita…» Lobbies razziste che impongono rigidi comportamenti

Il Papa ha perfettamente ragione!
Nell’Omelia di ieri ( 24 ottobre) a Santa Marta il Santo Padre commentando il Vangelo del giorno (Gesù guarisce una donna di sabato provocando lo sdegno del capo della Sinagoga perché - dice - è stata violata la Legge del Signore) ha tralaltro detto: «Dietro la rigidità c’è sempre qualcosa di nascosto, in tanti casi una doppia vita; ma c’è anche qualcosa di malattia. Quanto soffrono i rigidi: quando sono sinceri e si accorgono di questo, soffrono! »


Ebbene si : il Santo Padre ha proprio ragione !


Nel corso di una vita a servizio dell’altare quanta  rigidezza ecclesiale abbiamo veduto:
- Sonore e pubbliche schiaffegiate ai maestri e ai cantori rei di aver intonato canti popolari in lingua latina, finiti nelle liste di proscrizione redatta dagli integralisti ed intolleranti preti post conciliari;
- Altari e opere d'arte devozionale rigidamente distrutti contro ogni buon senso umano , devozionale e contro le leggi ecclesiale e civile;
- rigidissima e rapida distruzione di ogni forma di devozione individuale e comunitaria alla Madonna e ai Santi nel nome del dogma (rigidissimo quanto mai sterile) della "chiesa del sociale" abbruttita con i colori del mondo in primis con quelli  socialista- marxista;
- rigidissima e razzista divisione fra cattolici moderni(sti) e cattolici tradizionali(sti) con conseguente diversità delle valutazioni persino nel  confessionale : “Sei tradizionale? Allora ti infliggo, senza alcun sorriso, una penitenza maggiore…” … 
“Sei modernista? Vai in pace… tutti i tuoi peccati ti sono rimessi
- rigidissima e razzista scelta dei Vescovi e dell'affidamento di incarichi curiali  :  in cui viene chiaramente e facilmente diagnosticata la“malattia” mentale della “doppia vita”: si!  
La vita delle lobbies !!!


Abbandonato il cosiddetto pernicioso, democristiano “manuale Cencelli” i “nuovi” comandanti ecclesiastici , sempre più “inter partes”, mettendo in un cantuccio il Crocifisso, che indica la vera e unica via per la salvezza delle anime, si mettono rigidamente a scimmiottare le mode e le espressioni del mondo;
- hai una visione ecclesiale conforme all’ermeneutica della continuità (che significa assenza di razzismo ideologico, normalità e tranquillità nel relazionarti con gli altri all’interno della comunità; riconoscere in ogni atto della vita che solo il Signore è Dio e che Gesù Cristo è l’unico Redentore dell’uomo) allora rimani rigidamente a latere della chiesa


Il Papa ha sottolineato: “Dietro la rigidità c’è qualcosa di nascosto nella vita di una persona. 
La rigidità non è un dono di Dio. La mitezza, sì; la bontà, sì; la benevolenza, sì; il perdono, sì. 
Ma la rigidità no! 
Dietro la rigidità c’è sempre qualcosa di nascosto, in tanti casi una doppia vita; ma c’è anche qualcosa di malattia. 
Quanto soffrono i rigidi: quando sono sinceri e si accorgono di questo, soffrono! 
Perché non riescono ad avere la libertà dei figli di Dio; non sanno come si cammina nella Legge del Signore e non sono beati. 
E soffrono tanto! Sembrano buoni, perché seguono la Legge; ma dietro c’è qualcosa che non li fa buoni: o sono cattivi, ipocriti o sono malati. Soffrono!”.


Ritorniamo all’articolo di Radio Vaticana:
" Papa Francesco ricorda la parabola del figlio prodigo, in cui il figlio maggiore, che si era comportato sempre bene, s’indigna col padre perché riaccoglie con gioia il figlio minore dissoluto, ma tornato a casa pentito. Questo atteggiamento – spiega il Papa - fa vedere cosa c’è dietro una certa bontà: “la superbia di credersi giusto:

Dietro questo far bene, c’è superbia. Quello sapeva che aveva un padre e nel momento più buio della sua vita è andato dal padre; questo soltanto del padre capiva che era il padrone, ma mai lo aveva sentito come padre. Era un rigido: camminava nella Legge con rigidità. L’altro ha lasciato la Legge da parte, se ne è andato senza la Legge, contro la Legge, ma ad un certo punto ha pensato al padre ed è tornato. E ha avuto il perdono. Non è facile camminare nella Legge del Signore senza cadere nella rigidità”.

Il Papa conclude l’omelia con questa preghiera:

Preghiamo il Signore, preghiamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle che credono che camminare nella Legge del Signore è diventare rigidi. 
Che il Signore faccia sentire loro che Lui è Padre e che a Lui piace la misericordia, la tenerezza, la bontà, la mitezza, l’umiltà. 
E a tutti ci insegni a camminare nella Legge del Signore con questi atteggiamenti ”.

Siamo realisti, Santo Padre ! 
E'  assi difficile che  gli ecclesiastici, che in questi ultimi 3 anni si sono rigidamente spartiti i posti “toto orbe terrarum” possano recitare, con cuore sinceramente, cioè senza fare teatro, questa significativa preghiera che cita la  “misericordia, la tenerezza, la bontà, la mitezza, l’umiltà” :  gli ingredienti che le lobbies   che attualmente comandano (senza misericordia) nella Chiesa hanno esplulso.
Misericordia,  tenerezza,  bontà,  mitezza, umiltànella Santa Chiesa sono dunque  migranti clandestini, in attesa di visto di soggiorno che tarda ad arrivare.
AC

Fonte delle parole del Papa : Radio Vaticana

Immagine: Sergio Laterza "Poltrone rosse". Premioceleste.it