venerdì 18 maggio 2018

Sabbato in Vigilia Pentecostes: "Che cosa ci fa "l'uomo al centro?"

Riflessione spirituale nella vigilia di Pentecoste da uno dei commenti  di un blog autenticamente cattolico.

Che cosa ci fa "l'uomo al centro"?

Oggi il vangelo ci mostra Pietro fare i conti con il proprio triplice rinnegamento di Gesù proprio mentre tre volte afferma di voler bene al Signore e per questo gli viene affidato il gregge. 
E' un Pietro addolorato, conscio dei propri limiti, quello che riceve il mandato, che termina con un inequivocabile "SEGUIMI".

Al centro c'è Cristo, non Pietro. Pietro Lo segue.


Ma anche gli idolatri, che confondessero Cristo con qualche Suo seguace, hanno un problema che emerge chiaramente da Geremia 17,5-10.

Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e dal Signore si allontana il suo cuore...

Il problema non è l'uomo che si relaziona con il prossimo... non è l'uomo che fa del bene, che accoglie, cura, abbatte muri o getta ponti... Tutto questo lo ha fatto -meglio di tutti- anche Gesù.

Il problema è "l'uomo che annega nell'uomo". 
L'uomo che pone tutti i propri pensieri nelle cose umane, ponendo le proprie certezze nel mondo e nelle cose terrene.

Chi confida nell'uomo è maledetto perché non può arrivare all'amore di Dio che ci fa veramente uomini, recuperando la nostra umanità decaduta nel peccato.
Chi invece confida nell'uomo, il peccato tende ad assecondarlo, giustificarlo e anche praticarlo senza troppi problemi, quasi che il proprio sostegno fosse nella carne e nel mondo e non in Gesù che queste cose le ha salvate dalla schiavitù del principe iniquo.

Il povero in spirito non è il poveraccio materiale, né il pauperista da salotto.
Il povero in spirito può essere ricco di molti beni, ma li guarda da lontano, perchè il suo cuore non è lì: il suo cuore è in Cristo, Egli solo cerca.
Il povero in spirito preferisce il Paradiso, il suo cuore è inquieto finchè non sta lì. 

Immagine: EZIO MARENGO "Non è un prete, ma soltanto un seminarista esemplare. 
Negli anni ‘50/’60 del secolo scorso era diffusa tra i ragazzi una sua bella biografia, mi pare, della "S. Paolo" di Alba (CN). Oggi, ci sarà ancora qualcuno che lo ricorda?" QUI