giovedì 23 gennaio 2014

Forse da parte di Papa Francesco un comportamento simile a quello di Gregorio Magno?

Mi piace leggere i commenti sui blog perchè spesso vi si trovano delle perle che ci fanno meditare serenamente.
Sul blog “ Le pagine di don Camillo “ abbiamo letto due interventi ( poi opportunamente commentati dal gestore del sito) che sottoponiamo alla Vostra cortese attenzione.
Anche il titolo fa parte di questi  interventi postati da un lettore " tradizionalista " :

Forse da parte di Papa Francesco un comportamento simile a quello di Gregorio Magno?


"Gregorio a Eulogio Patriarca e vescovo d’Alessandria.

La vostra beatitudine si è data cura di indicarmi che essa non scrive più, rivolgendosi ad alcuni, appellativi superbi, che nacquero dalla radice della vanità e mi parla usando l’espressione: “Come avete comandato”. 
Questa parola di comando vi chiedo di tenerla lontana dal mio udito, perché so chi sono io e chi siete voi: per il posto che occupate mi siete fratello, per la condotta mi siete padre. 
Non ho comandato, ma ho cercato di indicare ciò che mi sembrava utile. 
Non riscontro però che la vostra beatitudine abbia voluto ritenere alla perfezione proprio ciò che ho presentato alla vostra memoria. 
Infatti vi ho detto che né con me né con alcun altro dovete scrivere qualcosa di simile ed ecco che nella intestazione della lettera che avete indirizzata a me che ve lo proibivo, vi siete curato di imprimere l’appellativo superbo chiamandomi Papa universale. 
Vi prego, la santità a me dolcissima non lo faccia ancora, perché si sottrae a uno ciò che si attribuisce a un altro più di quanto la ragione esige. 
Io infatti non cerco una grandezza fatta di parole, ma una grandezza morale. 
Né stimo essere onore quello per cui so che i miei fratelli perdono l’onore loro dovuto. 
Il mio onore è l’onore della Chiesa universale. 
Il mio onore è il solido vigore dei miei fratelli. 
Allora veramente sono onorato, quando non si nega l’onore dovuto a ciascuno di essi. 
Se infatti la santità vostra mi chiama Papa universale, nega di essere ciò che in me proclama di universale. 
Ma questo sia lungi da noi. Si allontanino da noi le parole che gonfiano la vanità, che feriscono la carità.

Certo, la vostra santità conosce bene che nel santo Concilio di Calcedonia e dopo dai Padri che seguirono, quest’appellativo fu attribuito ai nostri predecessori. 
Tuttavia, nessuno di essi volle servirsi di questa denominazione, affinché, mentre in questo mondo amavano l’onore dovuto a tutti i vescovi, custodissero presso Dio onnipotente, il proprio onore.

Quindi, mentre vi porgo i dovuti saluti, vi chiedo che nelle vostre sante preghiere vi degniate di ricordarvi di me, perché sia assolto, per la vostra intercessione, dai vincoli dei miei peccati che non riesco a cancellare con i miei meriti."


Il lettore continua : 
Questa lettera, così come quella che ho citato, sono citate spesso degli orientali separati e anche dai protestanti per tentare invano di negare il primato del Papa.
Cercando del materiale su Internet, ho trovato questa spiegazione che mi sembra convincente.
Papa Francesco non rifiuta il titolo di Papa, così come anche San Gregorio Magno, tuttavia i gesti mediatici di Papa Francesco vanno verso questa direzione di banalizzazione del papato.

Papa Francesco mette bene in luce in maniera chiara tutti le problematiche e gli errori del Concilio Vaticano II. Con lui è tutto più evidente. 
Papa Francesco porta fino alle più logiche conseguenze tali errori in maniera visibile e chiara.

Con Papa Benedetto XVI invece molti hanno coltivato l'idea di una impossibile ermeneutica della continuità tra il Magistero cattolico del pre-concilio ed le nuove idee promosse dal Concilio Vaticano II. 
La sua abdicazione è stata la prova del fallimento di questo modo di pensare.

Risponde il gestore del blog don Camillo : 

Papa Francesco non rifiuta il titolo di Papa, così come anche San Gregorio Magno, tuttavia i gesti mediatici di Papa Francesco vanno verso questa direzione di banalizzazione del papato.

Dobbiamo considerare che F1 ha davanti molte "sfide" tra cui la principale: la riunificazione con l'Ortodossia (o meglio l'Eterodossia) Orientale che intende fare per difficilissime "vie" politiche e diplomatiche zeppe di compromessi... dimenticando che la via fu già indicata dalla Santissima Vergine a Fatima (mi fa ricordare la cocciutaggine di Naaman, il Siro). 
Crede che mostrando di "allentare con il Primato" gli Ortodossi (i Russi) abbocchino... povero ingenuo.... perchè nelle parole sembra volerlo con i fatti un po' di meno.


Papa Francesco mette bene in luce in maniera chiara tutti le problematiche e gli errori del Concilio Vaticano II. Con lui è tutto più evidente. Papa Francesco porta fino alle più logiche conseguenze tali errori in maniera visibile e chiara.

Ovvio! Solo che lui è più onesto: ha parlato che "c'è stata una discontinuità" l'ha detto e l'ha scritto non appena arrivato a Roma, non so se abbia molto riflettuto su questa proposizione, secondo me no, ma sta di fatto che in un attimo ha cancellato fumose teorie continuiste coltivate da quella minutissima porzione di movimento teologico capitanata da padre stefano Manelli.

La sua abdicazione è stata la prova del fallimento di questo modo di pensare.

Anche e non solo, è stato l'ultimo atto della sua coerenza interna, coerenza- teutonica che ha sempre mostrato al mondo come suo punto di onore... (ecco perchè Benedetto XVI mi ha sempre spaventato) del "non si torna indietro" ultimo omaggio a Paolo VI; e se c'è un errore evidente la colpa non è del Concilio ma dei "media".

Concludendo, dopo Pio X sembra proprio che abbiamo assistito ad una lenta spogliazione della Chiesa del suo onore della sua missione universale, pari forse a quello che ha subito la Chiesa Ortodossa con il Comunismo sovietico. 
La chiamano "adeguamento con il Mondo" ma in realtà è cercare di tenere un piede in due scarpe ed ora è arrivato a Roma un caposaldo di tale pensiero chiamato a fine '800 "gesuitismo" che comunque ha portato anche i suoi frutti. La Siria ci sta particolarmente a cuore" ma F1 si fa fotografare a tavola ci Suss argentini (non europei o ammericani, e non è un caso). Loda il progresso ecumenico, ma nello stesso tempo ha letto e ha apprezzato la battaglia di Mons. Lefebvre. 
Commissaria i Francescani dell'Immacolata (dopo che LORO l'hanno chiesto a gran voce, si intende) ma ha fatto spegnere le indignazioni di Muller verso la Tradizione il quale oggi è assai più conservatore rispetto al Muller del Pontificato precedente.

Vi lascio con il pensiero di P. che ben esprime il mio pensiero di fondo, al di la delle mie simpatie o antipatie su quel o quell'altro Papa che non interessano a nessuno se non a coloro a cui piace da pazzi polemizzare.

I Papa del Concilio Vaticano II  e del post Concilio Vaticano II ci tocca sopportarli con pazienza, un po' tutti quanti.
Ma la Chiesa gli sopravviverà.