sabato 10 marzo 2012

THE CHOIR OF WESTMINSTER ABBEY. LA MUSICA SACRA AFFRATELLA E UNISCE NEL COMUNE INTENTO DI LODARE DIO CON L'ARTE !




AD PERPETUAM REI MEMORIAM
( Commento, che condiviso in toto, dalla mia pagina di Facebook )

" E' chiaro che la presenza di un [signor] coro non Cattolico ( il celebre Coro dell’Abbazia di Westminster N.d.R.)  a San Pietro fa storcere il naso a qualche Tradizionalista, ma riflettiamo un'attimo: preferireste forse qualche stuolo di deficienti danzanti con chitarra a tracollo, agghindati come animatori da villaggio turistico, con le loro agghiaccianti (e stridule) voci?!?
Questa presenza ha lo scopo di dare lezione ai parrucconi modernisti cattosessantottini su cos'e' un coro da chiesa... che poi tale esempio venga dagli  Anglicani, eh... questo deve far riflettere "!

 Per la prima volta nella storia, il celebre Coro dell’Abbazia di Westminster canterà nella Basilica di San Pietro. L’evento vedrà i cantori esibirsi insieme con i componenti del coro della Cappella Sistina sia il 28 giugno – durante i primi vespri della Solennità dei Santi Pietro e Paolo che il Papa presiederà in San Paolo Fuori le Mura – sia il giorno dopo nella Messa presieduta da Benedetto XVI nella Basilica Vaticana.

"La musica può essere un tassello importante nel grande mosaico dell’ecumenismo. Ed è ciò che promette l’evento della prossima fine di giugno, quando – su invito della Santa Sede – i membri del coro anglicano dell’Abbazia di Westminster fonderanno la propria arte polifonica, conosciuta in tutto il mondo, con quella del Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, diretto da don Massimo Palombella. 
Teatri d’eccezione di questo inedito storico saranno la Basilica di San Pietro, il 29 giugno, quando Benedetto XVI presiederà la Messa per i Santi Pietro e Paolo, e la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il giorno prima, per la celebrazione dei Primi Vespri della solennità. 
È stato il Papa stesso, informa un comunicato, a chiedere che la collaborazione musicale fra le due compagini “rifletta la vocazione cristiana del coro ed incoraggi il ricco scambio di esperienze tra le due tradizioni liturgiche e culturali. 
Poiché – viene colto nella nota – l’Abbazia di Westminster ha come titolo formale quello di ‘Chiesa collegiata di San Pietro’, il fatto che entrambi i cori celebrino insieme il loro patrono darà all’evento un’importante risonanza comune”. 
A sottolineare la tradizione romana saranno le partiture di due celebri compositori sacri, come Palestrina e Perosi, mentre i canti anglicani in lingua inglese – eseguiti all’inizio e alla fine di ciascuna liturgia – oltre a restituire le armonie di quella tradizione contribuiranno a rafforzare il senso di appartenenza alla “comune fede cristiana”.
L’invito a recarsi a Roma scaturisce dalla visita che Benedetto XVI fece all’Abbazia nel settembre 2010, durante la sua visita in Gran Bretagna, che vide il Pontefice fermarsi in preghiera sulla tomba di Eduardo il Confessore, insieme con l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, il quale si è detto “molto lieto del fatto che il Coro dell’Abbazia prenda parte alla celebrazione della Solennità di San Pietro a Roma”.
 “Celebrare insieme la sua testimonianza apostolica e il suo esempio – ha aggiunto – è un forte richiamo alla vocazione comune delle nostre Chiese ad essere fedeli, oggi, alla pienezza apostolica del Vangelo”. 
Anche il decano di Westminster, il rev. John Hall, ha definito “meraviglioso” l’invito ricevuto. 
“Mi conforta – ha confidato – questo segno del desiderio del Santo Padre di attingere alla ricca tradizione anglicana che caratterizza il culto quotidiano nell’Abbazia di Westminster. 
È quanto mai importante che i cristiani di differenti tradizioni preghino insieme e ricevano i doni gli uni degli altri”. Soddisfazione da parte della Chiesa cattolica londinese è stata espressa dall’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols.
 “Questo generoso gesto ecumenico della Santa Sede – ha affermato – è veramente benvenuto”, perché “esprime l’apprezzamento reciproco delle nostre tradizioni musicali e spirituali”.
Nel quadro dei preparativi – informa il comunicato – il coro della Cappella Sistina visiterà Londra ed offrirà un concerto pubblico nella Cattedrale di Westminster la sera del 6 maggio (*)
Mentre da parte sua, il Coro dell’Abbazia, durante la sua permanenza in Italia si recherà al Monastero Benedettino di Montecassino per cantare i Vespri e la Messa insieme alla comunità monastica del luogo in cui è sepolto San Benedetto, oltre ad effettuare anche altri concerti, tra cui un recital nella Basilica di Santa Maria Maggiore e un Vespro Festivo a Santa Maria sopra Minerva". http://www.news.va/it/news/il-coro-anglicano-dellabbazia-di-westminster-cante
Nell'Westminster Abbey è risuonata la musica ogni giorno da oltre mille anni.
Il canto ha svolto un ruolo estremamente importante, dalla sede canto piano cantati dai monaci del X secolo fondazione monastica ai servizi quotidiani corali cantate dal Coro di Westminster Abbey oggi. 
Nel corso dei secoli successivi alcuni dei più illustri organisti inglesi, cantanti e compositori sono stati strettamente associati con l'Abbazia, che continua a svolgere un ruolo di primo piano nella vita musicale e culturale della nazione oggi.
 http://www.westminster-abbey.org/music/choir

( *) Riferendosi all'annunciato concerto londinse del Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina un Esimio Maestro ha scritto nella citata pagina di Facebook :
 "  ( I cantori della Cappella Musicale detta Sistina ( N.d.R. ) FARANNO UNA DELLE PIU' SONORE FIGURACCE MAI VISTE IN TUTTA LA STORIA DELLA MUSICA SACRA ITALIANA.
Io al posto loro mi nasconderei ! 
Anche perché se il vecchio direttore del Westminster Abbey Choir è stato niente meno che SIMON PRESTON, quello attuale della Cattedrale cattolica, parlo ovviamente di Westminster Cathedral, è DAVID HILL. 
E quei quattro disgraziati sistini, per una malintesissimo senso di reciprocità, hanno accettato di tenere ivi un concerto, a mo' di gemellaggio (SIC !). 
AVETE UNA MINIMA IDEA DELLE RISATE CHE SI FARANNO I LONDINESI ? SARA' L'APOTEOSI DEL RIDICOLO. UNA WATERLOO SONORA. 
A loro toccheranno i Wellington. 
A noi i Napoleone (ossia i nani, LADRI ed in preda a deliri di onnipotenza). 
SQUALLORE INAUDITO"

Di rimando un altro commentatore ha aggiunto :
" ... il problema è che hai ragione. 
E ti dico che effettivamente quello di invitare cori stranieri a cantare da noi è forse l'unico modo per far capire ai nostri pastorelli quanto bisogno ci sia di buona musica.
 L'unico problema risiede nel fatto che chi ambisce al male non si cura delle conseguenze. 
La musica sacra italiana è degenerata se non scomparsa per scelta deliberata di ha voluto operare il male, e costoro non saranno persuasi da alcun segnale a cambiare rotta. 
A quella che sarà sicuramente la splendida esecuzione del coro di Westminster Abbey seguiranno pagine celebrative sui giornali, ma nelle curie e nelle parrocchie nostrane sai bene cosa ne resterà: i mugugni circa l'estetismo di questi forestieri, che "cantano bene ma non hanno capito nulla di cosa sia la Chiesa". ( Le sottolineature sono mie N.d.R.)