Gli Amici di Facebook ieri hanno messo sulla mia bacheca una foto di
Sua Eccellenza Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) nell’anniversario
del giorno della sua morte.
L'apprezzato gesto degli amici di Facebook mi ha ricordato quando ebbi l’onore di baciare l’anello
episcopale di Monsignore a Trento dove il Prelato si trovava per tenere una Conferenza alla
fine degli anni ’70.
Io ero solo un ragazzino di una delle provincie più papaline, direi ancora sotto lo Stato Pontificio .
Osai allora sfidare i dinieghi di mia madre, che si fidava solo del giudizio dei preti e partii per la lontana Trento triste per l'atteggiamento negativo di tutti coloro che non volevano che io potessi ascoltare di persona il "vescovo ribelle" di cui tutti scrivevano male, soprattutto nella "stampa allineata".
Osai allora sfidare i dinieghi di mia madre, che si fidava solo del giudizio dei preti e partii per la lontana Trento triste per l'atteggiamento negativo di tutti coloro che non volevano che io potessi ascoltare di persona il "vescovo ribelle" di cui tutti scrivevano male, soprattutto nella "stampa allineata".
In quegli anni terribili Monsignore, che era stato sbrigativamente bollato come "vescovo ribelle", costituiva effettivamemente
l’antidoto contro la dilagante autodistruzione della Chiesa Cattolica.
Le chiese stavano già chiudendo e tanti preti stavano gettavano alle ortiche la sacra veste,già abbandonata da anni.
L'esodo di centinaia di suore dagli ospedali, dagli asili e dalle scuole già cattoliche , i conventi e i monasteri abbandonati… sottolineò
il crollo della civiltà cattolica : dalla musica sacra all’architettura religiosa...
Eppure un Vescovo, già missionario, osò sfidare il pactum sceleris, l'innaturale e perverso accoppiamento fra il progressismo cattolico e il potere mondialista ( ovviamente anti-evangelico), con la sola forza della fede , della preghiera e della tradizione dei padri.
L'esodo di centinaia di suore dagli ospedali, dagli asili e dalle scuole già cattoliche , i conventi e i monasteri abbandonati… sottolineò
il crollo della civiltà cattolica : dalla musica sacra all’architettura religiosa...
Eppure un Vescovo, già missionario, osò sfidare il pactum sceleris, l'innaturale e perverso accoppiamento fra il progressismo cattolico e il potere mondialista ( ovviamente anti-evangelico), con la sola forza della fede , della preghiera e della tradizione dei padri.
Quello sfascio a cui ha resistito quell'umile e ispirato Vescovo cattolico era effettivamente il frutto del Concilio Vaticano II o dell’interpretazione
errata che venne data a quel la Sacrosanta assise ?
Angosciante quesito al quale non ci sono
ancora delle risposte univoche.
Per merito dell'audace e sacratissima resistenza all'infame ed infernale pactum sceleris Mons. Lefebvre divenne non
solo un simbolo ma una ferma colonna su cui aggrapparsi per non farsi
trascinare dal forte vento di bora post conciliare.
Che il Concilio Vaticano II fu male interpretato è una realtà alla quale, purtroppo, non esiste ancora un efficace antidoto anche se
Papa Benedetto XVI nel famoso discorso alla Curia Romana del 2005, in
cui compare il concetto dell’ermeneutica della continuità, e con la
promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum ha reso onore alla Verità .
La Messa della Chiesa di sempre non poteva rimanere "ostaggio" di qualche gruppo ma doveva continuare ad essere faro per tutta la Chiesa.
La Messa della Chiesa di sempre non poteva rimanere "ostaggio" di qualche gruppo ma doveva continuare ad essere faro per tutta la Chiesa.
Il Papa ha sempre avuto le idee chiare
sulla Liturgia.
Potete leggere per esempio di Benedetto XVI
“La mia vita: autobiografia” (edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2005) il capitolo
sugli anni a Regensburg.
Il Papa è favorevole alla riforma liturgica chiesta dal Concilio, con l’intenzione di revisionare il Messale e soprattutto di dare uno spazio maggiore alle lingue nazionali però osserva :
«Ero costernato della proibizione del vecchio Messale perché una cosa del genere non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia».
Il Papa è favorevole alla riforma liturgica chiesta dal Concilio, con l’intenzione di revisionare il Messale e soprattutto di dare uno spazio maggiore alle lingue nazionali però osserva :
«Ero costernato della proibizione del vecchio Messale perché una cosa del genere non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia».
Il Messale di S. Pio V era soltanto «una revisione
come tappa in una lunga storia di crescita ».
La riforma liturgica, avvenuta dopo il
Concilio, terminato nel 1965, fu invece una costruzione nuova in tensione con
la storia organicamente sviluppata.
La liturgia non sembrava più il risultato di una crescita organica, bensì il «prodotto di un lavoro dotto e di competenza giuridica». Si creava l’impressione che le autorità ecclesiali “facessero” la liturgia.
La liturgia non sembrava più il risultato di una crescita organica, bensì il «prodotto di un lavoro dotto e di competenza giuridica». Si creava l’impressione che le autorità ecclesiali “facessero” la liturgia.
Dove la liturgia viene sperimentata non
come mistero, bensì come prodotto fatto da noi, arriva una crisi.
Scrive ancora Benedetto XVI nella sua autobiografia: «Io sono convinto che la crisi della Chiesa d’oggi viene soprattutto dal declino della liturgia. Abbiamo bisogno di un nuovo movimento liturgico che richiami in vita l’eredità vera e propria del Vaticano II».
Scrive ancora Benedetto XVI nella sua autobiografia: «Io sono convinto che la crisi della Chiesa d’oggi viene soprattutto dal declino della liturgia. Abbiamo bisogno di un nuovo movimento liturgico che richiami in vita l’eredità vera e propria del Vaticano II».
Per facilitare quanto il Papa chiama la
futura «riforma della riforma » (liturgica), ci vuole l’esperienza concreta con
l’antica liturgia capace di sperimentare il mistero divino in una maniera forte:
ecco appunto il Motu Proprio Summorum Pontificum, un bene prezioso per tutta la
Chiesa.
Finalmente la liturgia antica, fonte
inesauribile di grazie per l’intero Corpo Mistico che è la Chiesa, è stata sottratta a
gruppi e gruppetti e soprattutto da coloro che , nel suo nome, avevano fatto
una bandiera, un simbolo contro il Concilio e contro l’ecclesiologia post
conciliare.
E’ rimasto però il problema del vasto movimento,
preti, religiosi e laici che, soprattutto in Francia, si trova unito ai
successori del grande Mons.Lefebvre .
Dobbiamo dare atto che rimanendo fortemente
ancorati alla Fraternità Sacerdotale San Pio X tanti fedeli hanno mantenuto la
fede cattolica trasmessa dagli Apostoli resistendo agli influssi
pseudo-protestanti che hanno dilaniato il Corpo mistico di Cristo : la Chiesa
Cattolica.
Ecco l’assurdo : aderendo ad un movimento autosvincolatosi dalla disciplina canonica i fedeli sono riusciti a mantenersi cattolici
!
Per il Successore di Pietro ha teso la mano
verso i successori di Mons.Lefebvre chiedendo loro di “sentire cum Ecclesia”
chinando il loro ( gallicano) capo per cercare di debellare il vero nemico
della Chiesa : il modernismo.
Gli scritti che “incollo” sono di giovani
fedeli che sono intervenuti sul blog Messainlatino in risposta agli accesissimi
“lefebvriani” ( o meglio sedevacantisti camuffati da lefebvriani ) che già incominciano
a gioire per la notizia che , prima o poi verrà, del mancato accordo fra la
FSSPX e la Santa Sede.
Messainlatino è divenuta bersaglio privilegiato degli irriducibili lefebvriani contrari ad
ogni ipotesi di accordo fra le due parti : icona di un certo sedevacantisimo ultra sismatico che inevitabilmente
infetterà prima o poi la FSSPX se rimarrà ancora lontana da Roma e dalla sana comunione ecclesiale.
Alla domanda
provocatoria di una lefebvriana-pasionaria che aveva scritto :
…"perchè se lei
Carradori ogni tanto può andare alla Messa in latino lo deve a loro” un fedele
ha risposto : assieme a quella su Lefevbvre come Atanasio
- degno parto di una fantasia non sorretta da istruzione sufficiente - questa è
la più grande balla che continuano a propinarci i lefevristi di oggi, come se
parlassero sempre a qualche sedicenne di quelli che intortano con le loro balle
complottiste (e di fatto sedevacantiste). Come se qualcuno di noi non fosse
presente quando queste battaglie si combattevano. Se possiamo frequentare la
Messa antica lo possiamo fare NONOSTANTE i lefevristi che hanno
fatto di tutto per farla emarginare e bandire! Lo possimao fare grazie al beato
Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI, alla FSSP, all'IBP, ai Francescani
dell'Immacolata, all'ICRSS e a tutti quelli che non hanno seguito Lefebvre
nella follia finale con cui ha sprecato decenni di buone battaglie, e per cosa?
Per fare vescovo un esaurito ignorantissimo come Williamson al quale basta far
vedere un microfono per farlo cantare come un pappagallo, per la felicità di
tutti i nemici di Cristo? Per quei quattro pavoni che erano somari in teologia
da giovani e tali sono rimasti e si impancano a giudici di Benedetto XVI?
"Ma mi faccia il piacere, se ne vadi", come diceva Totò
Prego e digiuno perchè lo scisma sia ricomposto e noi possiamo guadagnare più soldati per questa battaglia, ma conoscendo cosa pensa una parte non trascurabile dei settari econisti, non so più davvero cosa augurarmi. Non se ne può più di queste primedonne. Per loro chi non abbraccia le loro confuse teorie è eretico, persino le Messe antiche non celebrate da loro sono invalide, il Papa è modernista, "Roma" è modernista e solo loro sono al vera Chiesa. Ma siamo sicuri che li vogliamo indietro? E' già dura coi modernisti che abbiamo dentro, dobbiamo fare briscola con questi qua? No grazie, abbiamo già dato!
Prego e digiuno perchè lo scisma sia ricomposto e noi possiamo guadagnare più soldati per questa battaglia, ma conoscendo cosa pensa una parte non trascurabile dei settari econisti, non so più davvero cosa augurarmi. Non se ne può più di queste primedonne. Per loro chi non abbraccia le loro confuse teorie è eretico, persino le Messe antiche non celebrate da loro sono invalide, il Papa è modernista, "Roma" è modernista e solo loro sono al vera Chiesa. Ma siamo sicuri che li vogliamo indietro? E' già dura coi modernisti che abbiamo dentro, dobbiamo fare briscola con questi qua? No grazie, abbiamo già dato!
Un altro fedele :
“I lefevriani hanno
pugnalato alle spalle il Beato Giovanni Paolo II nel 1988 facendo il piu gran
regalo possibile a tutte le serpi moderniste della curia romana e nelle varie
conferenze episcopali. Per colpa loro, abbiamo dovuto soffrire per altri 20
anni nel ghetto della discriminazione antitradizionale. Potevamo avere Summorum
Pontificum 20 anni prima ma no, loro dovevano vestirsi da vescovi, pavoni
irresponsabili. E oltretutto ci hanno inchiodato al Messale del 1962 quando si
poteva avere di meglio, perchè tra l'altro nemmeno capiscono nulla di liturgia,
quasi meno che di teologia.
Adesso, induriti da altri venti anni di superbia e libero esame modernista/luterano - e sciatte liturgie - si apprestano a pugnalare al cuore Benedetto XVI, e per noi tutti sarà un'altra battuta d'arresto. Speriamo almeno che tanti bravi ragazzi imbrogliati dagli econisti si sveglino e ritornino a casa ad aiutarci a continuare la buona battaglia per la liturgia in comunione col Successore di Pietro.
Prego che non succeda, ma se deve succedere, "quello che hanno da fare lo facciano presto" (Gv. 13,27) e finiamola con questa agonia. I tanti gruppi Summorum Pontificum e Ecclesia Dei meritano ben più attenzione e supporto di queste primedonne inacidite”.
Adesso, induriti da altri venti anni di superbia e libero esame modernista/luterano - e sciatte liturgie - si apprestano a pugnalare al cuore Benedetto XVI, e per noi tutti sarà un'altra battuta d'arresto. Speriamo almeno che tanti bravi ragazzi imbrogliati dagli econisti si sveglino e ritornino a casa ad aiutarci a continuare la buona battaglia per la liturgia in comunione col Successore di Pietro.
Prego che non succeda, ma se deve succedere, "quello che hanno da fare lo facciano presto" (Gv. 13,27) e finiamola con questa agonia. I tanti gruppi Summorum Pontificum e Ecclesia Dei meritano ben più attenzione e supporto di queste primedonne inacidite”.
Un altro ancora :
“Caro ospite condivido il
suo dolore . La volontà della Fraternità di rimanere di facto nelle scisma è un
grave danno per tutta la Chiesa ma soprattutto per le loro anime perché rimane
un peccato grave contro la fede e la comunione nella Santa Chiesa. Purtroppo
fin dall' inizio la Fraternità voleva "convertire Roma alla
Tradizione". Condivido con lei l' effetto deplorevole che causa la
mancanza di vera dottrina della Fraternità sulle prerogative del So mmo
Pontifice...e dobbiamo dirlo:la loro mancanza di fede. Non esiste Tradizione
senza Magistero e non esiste Magistero senza Tradizione. L' unico vero
interprete della Tradizione rimane e rimarrà sempre il Sommo Pontifice
Romano anche quando non si pronunzia ex cattedra il suo insegnamento rimane
normative per la retta dottrina...ancora di più quando si tratta della validità
della Santa Messa che è l'espressione liturgica della fede nel Mistero della
Redenzione e della sua partecipazione agli uomini. Certo fa un po' sorridere
quando il Reverendo de Cacqueray parla di mancanza di cortesia verso il
superiore della Fraternità...soprattutto quando ricordiamo il loro
comportamento verso l'autorità dei Vescovi e le parole villane tante volte
pronunziate contro il Sommo Pontefice e i fedeli cattolici. Preghiamo per loro
ma secondo me non servo a gran'ché il mistero della libertà umana che si
corrompe è insondabile”.
La stessa instancabile pasionaria aveva provocato :
“Dove eravate quando la
FSSPX salvava il sacerdozio, la dottrina e la S.Messa, ghettizzata da tutti,
combattuta come la peste nera, mentre si abbracciavano rabbini, mussulmani,
protestanti, stregoni woodoo? Oggi è facile fare i belli e buoni, i santoni
della domenica, i grandi difensori della cattedra di Pietro, tanto davanti in
prima fila avete lasciato combattere gli altri e voi pretendete di pigliarvi il
bottino “
Ecco la risposta di un
cattolico :
“ Cara Annarita che parla di cose che non conosce, dove era LEI, piuttosto, quando si combatteva per la liturgia e per mille altre cose? E dove è lei oggi, oltre che su internet a difendere quelle primedonne inacidite? Perchè personalmente io ero a fianco della Fraternità quando ancora studiavano, ragionavano e volevano servire la Chiesa, non pensare solo a diventare vescovi e a sputare sul papa. Personalmente - ma so di parlare per molti altri - sono stato cacciato da e discriminato in tante parrocchie e diocesi moderniste quanto qualunque lefevriano - che spesso se l'è anche cercata con atteggiamenti inutilmente provocatori su questioni secondarie dove nessuno lo ostacolava.
Sono 40 anni che combatto questa battaglia ma non ho mai sofferto tanto quanto dopo il 1988 PER COLPA dei lefevriani e del loro odio per chiunque preferisse il Papa a Williamson e agli altri pagliacci. Bastava essere d'accordo con IL PAPA su qualunque cosa anche non legata alla liturgia e si era subito tacciati di modernismo. Chi è stato in quell'ambiente sa che discorsi si fanno. Questa storia per la quale se non si levano osanna ai settari di Econe non si è veri tradizionalisti deve finire. Qualunque merito abbia avuto la fraternità PRIMA dello scisma del 1988, lo abbiamo anche noi che abbiamo combattutto le stesse battaglie a fianco e persino dentro la fraternità. Dopo il 1988, noi siamo rimasti cattolici e tutto quello che abbiamo ottenuto o preservato lo dobbiamo al Signore, alla Madonna, al Papa e alla nostra fedeltà. PUNTO.
Qua non siamo a fare a chi ha il miglior pedigree tradizionalista (anche perchè si fidi, su questo non la cedo a nessuno): le cose o sono giuste o sono sbagliate, e quello che fanno i settari di econe è SBAGLIATO. Le piaghe della Chiesa non giustificano un tubo.
“ Cara Annarita che parla di cose che non conosce, dove era LEI, piuttosto, quando si combatteva per la liturgia e per mille altre cose? E dove è lei oggi, oltre che su internet a difendere quelle primedonne inacidite? Perchè personalmente io ero a fianco della Fraternità quando ancora studiavano, ragionavano e volevano servire la Chiesa, non pensare solo a diventare vescovi e a sputare sul papa. Personalmente - ma so di parlare per molti altri - sono stato cacciato da e discriminato in tante parrocchie e diocesi moderniste quanto qualunque lefevriano - che spesso se l'è anche cercata con atteggiamenti inutilmente provocatori su questioni secondarie dove nessuno lo ostacolava.
Sono 40 anni che combatto questa battaglia ma non ho mai sofferto tanto quanto dopo il 1988 PER COLPA dei lefevriani e del loro odio per chiunque preferisse il Papa a Williamson e agli altri pagliacci. Bastava essere d'accordo con IL PAPA su qualunque cosa anche non legata alla liturgia e si era subito tacciati di modernismo. Chi è stato in quell'ambiente sa che discorsi si fanno. Questa storia per la quale se non si levano osanna ai settari di Econe non si è veri tradizionalisti deve finire. Qualunque merito abbia avuto la fraternità PRIMA dello scisma del 1988, lo abbiamo anche noi che abbiamo combattutto le stesse battaglie a fianco e persino dentro la fraternità. Dopo il 1988, noi siamo rimasti cattolici e tutto quello che abbiamo ottenuto o preservato lo dobbiamo al Signore, alla Madonna, al Papa e alla nostra fedeltà. PUNTO.
Qua non siamo a fare a chi ha il miglior pedigree tradizionalista (anche perchè si fidi, su questo non la cedo a nessuno): le cose o sono giuste o sono sbagliate, e quello che fanno i settari di econe è SBAGLIATO. Le piaghe della Chiesa non giustificano un tubo.
Diano
una mano invece di aiutare il demonio a stroncare il Papa e rovinare le anime”!
Un altro fedele :
“ Mons. Fellay, per la
Chiesa Cattolica, è un Vescovo che non svolge alcuna funzione legittima
all'interno della Chiesa.
Quello che leggo sopra è puro donatismo: i sacramenti sono accettabili solo ed esclusivamente se chi li amministra ne è degno ed è perfettamente cattolico in ogni atteggiamento. Ne consegue che, da 2012meno33 anni, nessun sacramento è valido. Alla faccia di un S. Francesco che baciava le mani del più indegno sacerdote perchè "quelle mani sono consacrate, possono consacrare e perdonare i peccati"! Questo non fa parte della Tradizione????”
Quello che leggo sopra è puro donatismo: i sacramenti sono accettabili solo ed esclusivamente se chi li amministra ne è degno ed è perfettamente cattolico in ogni atteggiamento. Ne consegue che, da 2012meno33 anni, nessun sacramento è valido. Alla faccia di un S. Francesco che baciava le mani del più indegno sacerdote perchè "quelle mani sono consacrate, possono consacrare e perdonare i peccati"! Questo non fa parte della Tradizione????”
Un lettore fa una simpatica
virata con una nota canzone :
“Cerco un centro di scismaticità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
che mi faccia ragionar plagiatamente.....”
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
che mi faccia ragionar plagiatamente.....”
Un altro fedele
“Nell'evidenziare gli
errori bisogna essere equi e democratici.
Sbaglia la FSSPX a rimuovere padre Mercury e allo stesso modo sbagliano i vescovi diocesani a relegare i sacerdotitradizionalisti in paesini di montagna.
Diciamo che chiesa cattolica e Fraternità hanno un punto in comune in più per approfondire il dialogo
Sbaglia la FSSPX a rimuovere padre Mercury e allo stesso modo sbagliano i vescovi diocesani a relegare i sacerdotitradizionalisti in paesini di montagna.
Diciamo che chiesa cattolica e Fraternità hanno un punto in comune in più per approfondire il dialogo
Ho avuto solo ora tempo per
leggere bene il comunicato. Di seguito le reazioni "a caldo":
1. "Monseigneur Bonfils n’avait pas le droit de se prévaloir du motu proprio pour venir administrer les sacrements dans notre chapelle. En effet, nous sommes ces prêtres qui sans remettre en cause leur validité, excluons par principe la célébration selon les nouveaux rites. Etant donné ce principe, étant donné que nous ne reconnaissons pas la valeur et la sainteté de la messe ou des sacrements célébrés selon la forme ordinaire, il est incohérent que cet évêque vienne célébrer les confirmations chez nous au nom du motu proprio et il serait pareillement incohérent que nous acceptions de le laisser administrer ces confirmations, dans notre chapelle, toujours au nom de ce même motu proprio". Di conseguenza, se un prete, Vescovo, Cardinale o lo stesso Sommo Pontefice volesse celebrare a Econe (nel rito antico) dovrebbe chiedere ed ottenere il permesso da mons. Fellay. Il quale, per essere coerente, dovrebbe negarglielo (anche allo stesso Pontefice) perchè celebrano normalmente nel rito "nuovo"!
2. "Par ailleurs, il est clair que Monseigneur Bonfils n’est pas favorable à la défense de la Foi. Comme des milliers d’autres évêques, il est attaché au concile Vatican II et à ses idées". Sostituiamo "mons. Bonfils" con "Benedetto XVI". Non aggiungo altro. E comunque le consiglio di guardare qui: http://sspx.agenda.tripod.com/sitebuildercontent/sitebuilderpictures/signture.gif
3. All'ultimo paragrafo arrivano poi delle vere delizie: "Notre acceptation de la venue de cet évêque, au seul motif d’une célébration dans la liturgie traditionnelle, signifierait, lorsque le rite traditionnel est célébré pour une occasion, que la Fraternité ne peut plus légitimement se prévaloir de son rôle de suppléance dans la crise de l’Eglise". A me sembra tanto: se permettiamo al Vescovo (sempre sostituibile con Benedetto XVI) di venire a cresimare, perdiamo fedeli e soldi delle offerte. Lettura confermata da "Une chose est d’encourager les prêtres à célébrer selon l’ancien rite ; une toute autre de pouvoir conseiller à nos fidèles de s’y rendre": la Fraternità lega alla Santa Chiesa e a Gesù Cristo o a se stessa???
"La liturgie ne suffit pas": questa è una vera perla: la liturgia di per sè non serve!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E io che credevo che una sola goccia del Sangue di Nostro Signore potesse salvare il mondo intero! Evidentemente mi sbaglio....
Se nemmeno noi che amiamo la Tradizione siamo uniti, che insegnamento diamo agli altri? "Uniti, perchè il mondo creda!", questi litigi sono solo stupidaggini”.
1. "Monseigneur Bonfils n’avait pas le droit de se prévaloir du motu proprio pour venir administrer les sacrements dans notre chapelle. En effet, nous sommes ces prêtres qui sans remettre en cause leur validité, excluons par principe la célébration selon les nouveaux rites. Etant donné ce principe, étant donné que nous ne reconnaissons pas la valeur et la sainteté de la messe ou des sacrements célébrés selon la forme ordinaire, il est incohérent que cet évêque vienne célébrer les confirmations chez nous au nom du motu proprio et il serait pareillement incohérent que nous acceptions de le laisser administrer ces confirmations, dans notre chapelle, toujours au nom de ce même motu proprio". Di conseguenza, se un prete, Vescovo, Cardinale o lo stesso Sommo Pontefice volesse celebrare a Econe (nel rito antico) dovrebbe chiedere ed ottenere il permesso da mons. Fellay. Il quale, per essere coerente, dovrebbe negarglielo (anche allo stesso Pontefice) perchè celebrano normalmente nel rito "nuovo"!
2. "Par ailleurs, il est clair que Monseigneur Bonfils n’est pas favorable à la défense de la Foi. Comme des milliers d’autres évêques, il est attaché au concile Vatican II et à ses idées". Sostituiamo "mons. Bonfils" con "Benedetto XVI". Non aggiungo altro. E comunque le consiglio di guardare qui: http://sspx.agenda.tripod.com/sitebuildercontent/sitebuilderpictures/signture.gif
3. All'ultimo paragrafo arrivano poi delle vere delizie: "Notre acceptation de la venue de cet évêque, au seul motif d’une célébration dans la liturgie traditionnelle, signifierait, lorsque le rite traditionnel est célébré pour une occasion, que la Fraternité ne peut plus légitimement se prévaloir de son rôle de suppléance dans la crise de l’Eglise". A me sembra tanto: se permettiamo al Vescovo (sempre sostituibile con Benedetto XVI) di venire a cresimare, perdiamo fedeli e soldi delle offerte. Lettura confermata da "Une chose est d’encourager les prêtres à célébrer selon l’ancien rite ; une toute autre de pouvoir conseiller à nos fidèles de s’y rendre": la Fraternità lega alla Santa Chiesa e a Gesù Cristo o a se stessa???
"La liturgie ne suffit pas": questa è una vera perla: la liturgia di per sè non serve!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E io che credevo che una sola goccia del Sangue di Nostro Signore potesse salvare il mondo intero! Evidentemente mi sbaglio....
Se nemmeno noi che amiamo la Tradizione siamo uniti, che insegnamento diamo agli altri? "Uniti, perchè il mondo creda!", questi litigi sono solo stupidaggini”.
Un altro cattolico :
“1. Siamo noi i primi a
dire le cose come stanno: "In semetipso talis actus fuit inoboedientia
adversus Romanum Pontificem in causa quadam gravissima summique omnino ponderis
pro Ecclesiae unitatis, cuius generis est episcoporum ordinatio per quam nempe
sacramentaliter sustinetur apostolica successio. Quam ob rem talis
inoboedientia - secum quae infert vera repudiatio Primatus Romani - actum schismaticum".
E ancora: "Omnes scire debent formalem schismati
adhaesionem gravem esse in Deum iniuriam atque excommunicationem
prae se ferre lege Ecclesiae rite statutam". (Motu proprio Ecclesia Dei).
Lefebvre, consacrando i Vescovi, ha compiuto un atto scismatico. Punto e basta!
2. L'altra questione in gioco è il reale rischio di tornare al donatismo: se il tal prete, pedofilo, omosessuale, drogato e tutto quello che volete, celebra un sacramento con tutti i crismi della validità (s'intende!), quel sacramento è valido o no???
3. Se qualche Vescovo ha qualcosa contro un altro Vescovo (tanto più se, almeno ufficialmente, è ancora in una posizione illegittima), si rivolge direttamente ai suoi superiori.
4. C'era sempre una possibile variante: il Vescovo celebra, il prete predica. In tal modo si sarebbe superato qualsiasi pericolo”.
Lefebvre, consacrando i Vescovi, ha compiuto un atto scismatico. Punto e basta!
2. L'altra questione in gioco è il reale rischio di tornare al donatismo: se il tal prete, pedofilo, omosessuale, drogato e tutto quello che volete, celebra un sacramento con tutti i crismi della validità (s'intende!), quel sacramento è valido o no???
3. Se qualche Vescovo ha qualcosa contro un altro Vescovo (tanto più se, almeno ufficialmente, è ancora in una posizione illegittima), si rivolge direttamente ai suoi superiori.
4. C'era sempre una possibile variante: il Vescovo celebra, il prete predica. In tal modo si sarebbe superato qualsiasi pericolo”.
Infine la saggia, semplice ed esaustiva conclusione di un fedele :
La
Fraternità San Pio X ha bisogno di Roma per essere fino in fondo cattolica, ma
soprattutto noi abbiamo bisogno di un ritorno alla sana Tradizione
teologica e liturgica. Doni che la Fraternità, se canonicamente inserita
nella Chiesa, può portare con abbondanza.
Andrea Carradori