domenica 22 settembre 2013

Cosa potrebbe fare il Papa per la salvezza delle anime? Prima di tutto ridare sacralità al culto cattolico!

“ La Chiesa non si deve allontanare dal suo necessariamente scandaloso radicamento nel Trascendente delle origini ”
Proponiamo la  lettura di due edificanti articoli  . 
Il primo è del 24 agosto scorso del Blog Traditio Litugica.

Oriente e Occidente cristiano: quale possibilità di incontro?

« Ultimamente sono rimbalzate nel web queste parole dell'attuale papa di Roma:

Nelle Chiese ortodosse, hanno conservato quella pristina liturgia, tanto bella. 
Noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione. 
Loro lo conservano, loro lodano Dio, loro adorano Dio, cantano, il tempo non conta. 
Il centro è Dio, e questa è una ricchezza che vorrei dire in questa occasione in cui Lei mi fa questa domanda. 
Una volta, parlando della Chiesa occidentale, dell’Europa occidentale, soprattutto la Chiesa più cresciuta, mi hanno detto questa frase: “Lux ex oriente, ex occidente luxus”. 
Il consumismo, il benessere, ci hanno fatto tanto male. Invece voi conservate questa bellezza di Dio al centro, la referenza. 
Quando si legge Dostoevskij - io credo che per tutti noi deve essere un autore da leggere e rileggere, perché ha una saggezza - si percepisce qual è l’anima russa, l’anima orientale. 
È una cosa che ci farà tanto bene. 
Abbiamo bisogno di questo rinnovamento, di questa aria fresca dell’Oriente, di questa luce dell’Oriente. Giovanni Paolo II lo aveva scritto nella sua Lettera. 
Ma tante volte il luxus dell’Occidente ci fa perdere l’orizzonte. 
Non so, mi viene questo di dire. Grazie(1).

È evidentemente un discorso fatto “a mano”, improvvisato. 
Questo discorso apre una serie di domande alle quali fornisco rapide risposte.

Cosa chiederebbero le Chiese ortodosse alla cristianità occidentale?

A mio avviso non chiedono di essere lodate in questo modo. Chiedono che l'Occidente ritrovi la sua via, la sua tradizione. “Siate sempre più dei buoni cattolici”, diceva padre Paisios del Monte Athos il quale non era affatto ignaro dei problemi occidentali. 
Nella misura in cui uno cerca di essere così, ritrova un equilibrio antico perso in favore di mille altre questioni moderne. Ritrovado l'equilibrio antico ritrova anche la base per una vera intesa.

Cosa potrebbe fare il papa di Roma?

Ridare sacralità al culto cristiano del Cattolicesimo, prima di tutto.

È quanto sta facendo?

Pare proprio di no: egli non dimostra affatto di amare le forme classiche (2)
In molti siti tradizionali si è sottolineato come nella liturgia eviti costantemente i segni di ossequio che, invece, riserva ampiamente alle persone. 
Nella liturgia non si inginocchia ma lo fa, e fino a terra, quando deve baciare i piedi alle persone (giovedì santo, messa in Coena Domini).

Siamo dunque sulla via di un raggiungimento tra le due principali confessioni cristiane?

Non lo credo affatto! Le proposizioni papali rimangono unicamente puro flatus vocis
Alle belle parole, dunque, non corrisponde affatto una realtà e pare esistere una paradossale dicotomia tra questo dire e il fare. 
Il mondo ortodosso può veramente ritenere affidabile chi ha questa dicotomia? ( Difatti si vedano gli Articoli QUI e QUI sul fallimento dei recenti incontri ecumenici con le Chiese Ortodosse che, durante il Pontificato di Benedetto XVI avevano trovato uno straordionario rapporto di fiducia e di convergenza teologica sulla base - fate attenzione !!! - dell'incipiente, ritrovata sacralità liturgica della Chiesa Cattolica ! N.d.R. )

Che questo papato, sotto questo profilo, sia qualcosa di puramente formale e non essenziale?

Lo sembrerebbe. 
Il futuro ce ne darà eventuale ulteriore conferma.

Note del Blog : 


2) Questo atteggiamento è comune in coloro che dicono di amare l'Oriente cristiano. Si osservi, ad esempio, la comunità di Bose: grandi esternazioni in favore della liturgia orientale, della Chiesa ortodossa, della sua spiritualità e poi, a livello pratico, estremo fastidio per il culto classico cattolico come se quest'ultimo fosse un ostacolo all'Oriente. È, invece, un elemento che potrebbe avvicinarlo, com'è stato dimostrato dall'apprezzamento del Patriarca di Mosca al reinserimento della liturgia tradizionale latina operato da Benedetto XVI. Ma chi ha in odio le proprie tradizioni come può REALMENTE essere considerato interlocutore affidabile per l'Oriente? »

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 Il secondo articolo è del Chiar.mo Prof. Guido Ceronetti  su La Repubblica del 18 settembre scorso che, per vari motivi di cronaca, è sfuggito all’attenzione dei più.

 Ma io diffido dell'amore universale
« CARO direttore, nel dialogo confidenzialmente pubblico tra papa Francesco e Eugenio Scalfari, mi permetto di intervenire senza imbarazzo, anche se la mia povera opinione può risultare più di disturbo che di plauso. 
Di applausi tutti ne ricevono troppi. 
Mi dissuade dall'applaudire l'eccessiva reciproca tolleranza. Il Contrasto ( Pólemos) nonè "padre di tutte le cose"? 
Una parola moderna è ancora più forte: "Il combattimento spirituale è altrettanto brutale della battaglia d'uomini" (Arthur Rimbaud). 
Sulle questioni ultime, bisogna soffrire e far soffrire con le parole.
Manca il dramma, nel dialogo PapaScalfari. 
Ciascuno, nel proprio dogma, si sente al sicuro. Dubito sia così, tra persone di elevata intelligenza, nel loro interno, ma non c'è rumore, nel loro scambio, di spade incrociate all'ultimo sangue. 
Entrambi gli interlocutori hanno in comune il soffio di una spiritualità morta, perciò il combattimento che impegnano è orfano della brutalità rimbaldiana.
Ricordo un importante fallimento di Benedetto XVI: cercò di reintrodurre con un Motu proprio la messa tridentina, perché la conciliare è stato un vero assassinio liturgico e, avendo sensibilità musicale, volle eliminare le schitarrate elettriche dai riti superstiti. 
Ma siamo popoli delatinizzati, urtò con un clero più dotto di informatica che di verbi deponenti. 
Di America Latina non so niente, ma non credo che i suoi curati e vescovi abbiano familiarità con la latinità immortale di noi rari nantes. 
Tuttavia la Chiesa ha più bisogno di gregoriano che di esenzione dalle tasse in Italia. 
E ora tutto il carisma di papa Bergoglio si spende in ciò che sempre più allontana la Chiesa dal suo necessariamente scandaloso radicamento nel Trascendente delle origini.
Quei rabbiosi straccioni senza pane della Riforma, che straziava e illuminava di grande il problema della Grazia, erano ben più veri cristiani di questi servitori del mondo incapaci di comprenderne il bisogno di assoluto che gli pesa sulla schiena di Cristoforo indicibilmente. 
"Solo un Dio può salvarci" lasciò detto il bravo filosofo di Friburgo, ma a volerci perdere gli Dei dimenticati sono tanti. 
E formidabili le ultime righe di Lutero con toda su muerte a cuestas: "Siamo dei mendicanti, la verità è questa". 
Mendicanti di altro, che non s i a q u e s t o m o n d o d i p e r d i z i o n e , che moltiplica i nonagenari e sega le ali ai bambini.
Diffido delle proclamazioni di amore universale; s i a m o s e t t e miliardi di àntropi su questa nave di pazzi, e amarli, tutti in blocco, è non amare nessuno.
Del resto, non tutti hanno voglia di essere inclusi nell'abbraccio universale, sebbene tutti siano mendicanti di Lutero. 
Ma se do amore disperato alle donne che ricevono acido muriatico in faccia, darei tutt'altro a chi le assassina a quel modo: e il Papa se la sentirebbe? 
Il suo amore cristiano comprende anche i massacratori di cristiani che nel mondo sono un bel numero? 
Ero in San Giovanni mentre il cardinal Ruini da cento altoparlanti annunciava trionfalmente che la madre di un povero prete massacrato in Anatolia, don Santoro, aveva già perdonato, così in astratto, i suoi anonimi assassini. 
Mi venne da dubitare che quel suo figlio lei lo amasse poco, o che il perdono le fosse stato estorto da zelatori di amore universale su mandato della Cei... 
Insomma, all' imitatio Christi dobbiamo, come esseri umani, veramente umani, porre dei limiti.
Certamente questo papato, non soltanto per modalità di stile più consone ai tempi, ci riserva cose strabilianti. 
Che una lampada si sia accesa nel grigiore uniforme dell'Oltretevere mentre l'Italia politica sprofonda sempre più in una tenebra vociferante, merita un saluto silenzioso e un'attesa inudibile.
GUIDO CERONETTI »