domenica 8 marzo 2015

50 anni di devastazioni liturgiche

50 ANNI
DI DEVASTAZIONI E DISTRUZIONE
DI CHIESE,
ALTARI,
BALAUSTRE,
PARAMENTI,
SACRE SUPPELLETTILI ECC ECC

50 ANNI DI DISSOLUZIONE DEL SENSO DEL SACRO, DELLA FRUTTUOSA DEVOZIONE DEI NOSTRI PADRI E, CONSEGUENTEMENTE, DELLA FEDE.

50 ANNI DI SCELLERATISSIMI , RIPETUTI SACCHEGGI DELLA SANTA LITURGIA CATTOLICA CHE HANNO PURE SVUOTATO DI FEDELI LE CHIESE!

50 ANNI DI ANNIENTAMENTO DELLA CULTURA CATTOLICA.

50 ANNI DI  FURTO DELL'IDENTITA' CATTOLICA.

50 ANNI DI CAPITOLAZIONE AL MONDO LAICO, DI SUPER SECOLARIZZAZIONE ( COME NON ERA MAI ACCADUTO ) E  DI SCHIFOSA VOLGARIZZAZIONE NEI SACRI PERIMETRI.

DOPO 50 ANNI NON ESISTE VILLAGGIO, PAESE O CITTA' IN CUI LE CHIESE, DATE SOLO IN PRESTITO DALLA FEDE DEI NOSTRI PADRI,  SONO STATE RISPARMIATE DAL SACCHEGGIO DEI NOVATORI, NOVELLI E SPIETATI BARBARI.

50 ANNI DI FERITE INCOLMABILI DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO :   NEPPURE LA FURIA ANTICATTOLICA NAPOLEONICA E RISORGIMENTALE  MESSE INSIEME HA PRODOTTO TANTE DISPERSIONI DELLE OPERE D'ARTE SACRA. 

50 ANNI DI FLAGELLAZIONE DELLA MUSICA SACRA E DELL'ENORME PATRIMONIO MUSICALE-LITURGICO FONDAMENTO DELLA MUSICA OCCIDENTALE. 
LA MUSICA SACRA E' STATA SALVATA DAL MONDO LAICO.

La tragica situazione attuale ci dice che quelle scelte furono del tutto errate.
Una cosa sono il Vangelo , le letture  e le preci in italiano
un'altra L'ODIO CONTRO IL RITO AUTENTICAMENTE CATTOLICO, CONTRO L'ARTE SACRA DEVOZIONALE E CONTRO IL LATINO :
LA LINGUA SACRA ED UNIVERSALE DELLA CHIESA DI ROMA.
COSA DOBBIAMO FESTEGGIARE ?
-LA RINUNCIA ? ( 1 ) 
-LO SMANTELLAMENTO ?
-LA CAPITOLAZIONE ?
-LE ROVINE ?
-GLI INTRIGHI ?
-I SOSPETTI ?
-LE DILAGANTI TENEBRE ?
-LE COLLUSIONI ?
-LE SOPRAFFAZIONI ?
-LA PREPOTENZA CONTRO LA POVERA GENTE ?
-LA PERDITA DELLA SPERANZA NELLE PERIFERIE ESISTENZIALI ?
- LA PERDITA DELLA DIGNITA' LITURGICA SOPRATTUTTO DELLA POVERA GENTE ?
-LO SVUOTAMENTO DELLA SPINTA VERTICALE E CULTURALE CHE LA LITURGICA IMMETTEVA SOPRATTUTTO NELLA POVERA GENTE ?
-GLI ABUSI ?
-LA DIMENTICANZA DELLA LEGGE EVANGELICA ?
-LA DIMENTICANZA DEL  " SI,SI,NO,NO"?
-LA CONTAMINAZIONE ?
-LE DISSACRAZIONI ?
-LA PERDITA DELLE CARATTERISTICHE DEL CLERO CATTOLICO ?
-GLI ELENCHI INTERMINABILI DELLE "RIDUZIONI DEI CHIERICI ALLO STATO LAICALE" ?
-I DIETRO-FRONT DEL CLERO CATTOLICO ?
-IL VUOTO NELLE CHIESE RIMASTE E VIOLENTATE ?

COSA DOBBIAMO FESTEGGIARE ? 
Noi però sappiamo con assoluta certezza che le nuove generazioni Sacerdotali e laicali con l'aiuto della Divina Provvidenza, sapranno ricostruire a lode di Dio tutto quanto è stato distrutto !
La ricostruzione del vero culto divino che avverrà ad opera dei novelli Maccabei  :
il Clero saprà volgere il suo sguardo, reso puro dalla grande tribolazione,  SOLO verso Colui che è stato trafitto per la nostra salvezza dopo che la grande purificazione della Chiesa, mistica Sposa di Cristo .


E' la Fede che ce lo dice e la nostra sofferente preghiera lo avalla.
Maria, Madre della Chiesa, donaci nuovi e santi Sacerdoti e concedici di poterci nuovamente abbeverare alle sorgenti della Santa Liturgia preludio della festosa Liturgia celeste.
Amen.

 Foto : una delle tante, troppe, chiese distrutte.
Due mappamonti e la sagoma di una Moschea, con la mezzaluna sul minareto, sopra un Altare ( consacrato) di una chiesa !

( 1 )"... perdiamo la loquela dei secoli cristiani, diventiamo quasi intrusi e profani nel recinto letterario dell’espressione sacra, e così perderemo grande parte di quello stupendo e incomparabile fatto artistico e spirituale, ch’è il canto gregoriano. 
Abbiamo, sì, ragione di rammaricarci, e quasi di smarrirci: che cosa sostituiremo a questa lingua angelica? È un sacrificio d’inestimabile prezzo. E per quale ragione ? Che cosa vale di più di questi altissimi valori della nostra Chiesa? La risposta pare banale e prosaica; ma è valida; perché umana, perché apostolica. Vale di più l’intelligenza della preghiera, che non le vesti seriche e vetuste di cui essa s’è regalmente vestita; vale di più la partecipazione del popolo, di questo popolo moderno saturo di parola chiara, intelligibile, traducibile nella sua conversazione profana. 
Se il divo latino tenesse da noi segregata l’infanzia, la gioventù, il mondo del lavoro e degli affari, se fosse un diaframma opaco, invece che un cristallo trasparente, noi, pescatori di anime, faremmo buon calcolo a conservargli l’esclusivo dominio della conversazione orante e religiosa? Che cosa diceva San Paolo? Si legga il capo XIV della prima lettera ai Corinti: «Nell’assemblea preferisco dire cinque parole secondo la mia intelligenza per istruire anche gli altri, che non diecimila in virtù del dono delle lingue» (19 ecc.). E Sant’Agostino sembra commentare: «Purché tutti siano istruiti, non si abbia timore dei professori» (P.L. 38, 228, Serm. 37; cfr. anche Serm. 299, p. 1371). 
...".Beato Paolo VI , Udienza Generale 26 novembre 1969, parla e presenta il nuovo Messale ( NON era il rito a cui si riferisce la commemorazione del 7 marzo scorso essendo nel 1965 in vigore il Messale tradizionale con le tenui modifiche volute dai Padri Conciliari. Il cosiddetto Messale del '65 N.d.R.)