sabato 7 marzo 2015

L'Intervista al Card.Sarah e le censure tradizionaliste

Dell'intervista di Aleteia al nuovo Prefetto della Congregazione per il Culto Divino Cardinale Robert Sarah ci siamo occupati QUI .
Alle 6,25 di giovedì 5 marzo, prima della recita delle Lodi mattutine,  avevo commentato sul Blog Chiesa e post Concilio l'articolo che dava notizia dell'intervista del Cardinale Prefetto Sarah senza provvedere a salvarlo ( non c'era motivo).  
Il mio era il compiacimento, come cristiano e come insegnante, per la bella intervista che Aleteia aveva fatto al Porporato e poi pubblicata e tradotta da Chiesa e post Concilio.
Tempi duri per fa le lodi ad un Cardinale di Curia !
La Responsabile del Blog ha difatti legittimamente, secondo la sua ottica, cestinato il mio commento giustificandosi con queste parole che sono perfettamente visibili sul post:
"Per Andrea Carradori,
mi spiace ma non pubblico la tua 'menata' da "fuoco amico" che fa il gioco degli avversari, i quali non riconoscono la nostra dolorosa consapevolezza e confondono l'odio e il livore con la convinzione e la fermezza nell'affermare non una moda né un gusto personale, ma ciò che il Signore stesso ci ha consegnato. E se qualcuno resta "chiuso" al suo contrario lo fai rientrare nella casistica del vescovo?
Ma allora non sai per cosa o per Chi ti stai battendo... 
Ma ti conosco e non lo penso. Penso piuttosto che tu sia portato a credere che mostrarsi ossequienti possa servire. 
Io credo invece che non serva a nulla.
Non dico che si debbano fare gesti eclatanti; ma almeno tenere il fronte con dignità!"
Peccato ! Avrei preferito che il commento di Mic, graditissimo come sempre,  fosse seguito alla pubblicazione  integrale del mio commento laudativo dell'intervista cardinalizia.
So che in alcuni ambienti "tradizionalisti" vige l'usanza di cassare  i pensieri di coloro che si chiarano obbedienti ai Pastori legittimamente posti a comando dell'unica Chiesa di Cristo ma ogni censura è una ferita per la dignità umana di cui siamo rivestiti. 
Quarda caso proprio il 5 gennaio scorso ( esattamente due mesi fa ...) avevo scritto :"  In talune aree tradizionaliste vige l' obbligo di dover parlare ( solo ) male dei Vescovi  ed ancor più dei Cardinali, di nuove o vecchie nomine"...  
Dallo stesso post e dallo stesso blog prendo alcuni commenti che nell'ottica del "sentire cum Ecclesia" possono essere motivo di riflessione di approfondimento e  che, per fortuna, non hanno subito la censura della responsabile di Chiesa e post Concilio.
A.C.


"Il Summorum presuppone una "spinta dal basso", che è sicuramente difficile per i numeri esigui, ma è stata concretamente RESPINTA dalla maggioranza dei Tradizionalisti, che quasi sempre SBRAITANO e CRITICANO OGNI SOLUZIONE diversa da quella RADICALE!" ( commento completo sotto )

Una Fedele
“Non possiamo celebrare la liturgia in armi; e indossare una corazza d'odio di lotta, di rancore. Gesù stesso ha detto: «Prima di presentare la tua offerta, riconciliati con il tuo fratello». In questo «faccia a faccia» con Dio, il nostro cuore deve essere puro, privo di ogni odio, di ogni rancore. Ognuno deve rimuovere dal suo cuore ciò che può oscurare questo incontro”.

Giustissimo. Però questo è un problema individuale, l’odio, il rancore durante la Santa Messa, cioè proprio davanti a nostro Signore che reitera, da vittima e da sacerdote, per mezzo dell’alter Christus che è il sacerdote, il suo sacrificio per la nostra salvezza, riguardano singole persone che probabilmente hanno problemi abbastanza seri, quanto meno di fede vissuta.

Altra cosa è la questione liturgica, che non è un problema di “gusti” o “sensibilità” e non è coltivata per, e con, odio o rancore, ma è un dibattere, una “lotta” verbale (il Signore è venuto con la spada, è divisivo, come ha detto e non c’è nulla di sbagliato nella battaglia a difesa della Verità) sui contenuti (non sulle persone), anche dura, se occorre, per difendere il diritto di Dio a ricevere nel modo che Gli è dovuto il Santo Sacrificio e per agevolare la partecipazione dei fedeli a quel sacro mistero che si compie davanti a loro e per loro e la recezione della grazia che da quel sacrificio e dalla consumazione di quella Vittima sacrificale si infonde in proporzione alla disponibilità dei fedeli a riceverla.

Non c’è odio, non c’è rancore. C’è semmai, nel partecipare a certe liturgie (mi riferisco ad alcuni modi in cui la liturgia esprime la “sensibilità” presunta dei fedeli e, più spesso, del celebrante) un profondo dolore, per come il Signore viene nascosto e , a volte, oltraggiato, per il rischio che tanti vengano allontanati, per la baldoria, per l’uomo messo al Suo posto, per il tango celebrato davanti all’altare, da Dio, e dalla perfetta combinazione tra infinito amore e giustizia che è quel Suo donare il suo unico Figlio ed il donarsi del Figlio a gloria del Padre, in unione con lo Spirito Santo, in espiazione dei nostri peccati (si possono pronunciare ancora queste parole ?) per la nostra salvezza. Un dolore che viene offerto in sacrificio, che non avvelena.
Un dolore che sfocia nella preghiera.
In riparazione (si può dire ancora questa parola ?) delle offese arrecate a Dio e per la salvezza di chi le ha arrecate."


Un'altra Fedele ( da cui è sempre piacevole attingere )
"Se, per riprendere le parole del card. Sarah, la mia sensibilità mi porta verso la la Messa Tridentina, non posso e non voglio ignorare che la Messa riformata è quella della maggioranza dei cattolici.
Quando il cardinal Sarah dice che "nella Chiesa, tutti dovrebbero celebrare secondo la propria sensibilità", lo fa rispondendo ad una domanda sul Summorum Pontificum, si riferisce dunque alle due forme del Rito Romano, in fondo sta difendendo chi sceglie la Santa Messa Antica.
Nel contempo, e non mi sembra illogico, riafferma che bisogna promuovere la liturgia riformata e riconosce il bisogno di riportare i fedeli alla bellezza e alla sacralità della Liturgia, quel che non ha cessato di fare Benedetto XVI attirandosi strali e disprezzo.
Non penso che il card. Sarah abbia voluto dire che ognuno può celebrare secondo la propria sensibilità, inventando, aggiungendo, sopprimendo, per arrivare a pseudo-liturgie, inventate a tavolino dalla superbia umana.

Purtroppo è quel che succede, la Liturgia sacra è da decenni come un giocattolo, una sorta di Lego, in mano alla superbia di uomini e donne che la piegano ai loro desideri, lasciando senza freni la loro creatività, ingannando e manipolando i fedeli.
Benedetto XVI aveva costituito nel 2009 una Commissione per porre un termine agli abusi liturgici, Commissione svanita nel nulla, con un card. Canizares che afferma che non è adeguato parlare di "riforma della riforma" smentendo il Papa stesso.
Dopo il tentativo fallito all`ultimo momento dei responsabili e degli amici del cnc (al quale ha partecipato Canizarès, allora Prefetto della Congregazione per il Culto divino!) di imporre con la forza l`approvazione della prassi liturgica neocat, sempre Benedetto XVi aveva domandato che quella prassi anomala fosse sottoposta ad un`analisi approfondita e formato una commissione ad hoc, che fine ha fatto?
Svanita nel nulla pure lei.

Non penso che il card. Sarah si riferisca a quelle "sensibilità", ma allora bisogna passare dalle parole agli atti, perchè se non si precisa, se l`autorità, dunque lui stesso, non interviene, chi legge le sue parole, potrebe sentirsi autorizzato a continuare a dar libero sfogo alla sua sensibilità, emotività, sentimentalismo, che poco o nulla hanno da che vedere con il Sacrificio Eucaristico.
Viviamo una drammatica crisi della Fede, se è sempre vero che LEX ORANDI, LEX CREDENDI, è logico che la Liturgia sia al centro delle attenzioni di chi è consapevole delle tragiche conseguenze della sua arbitraria manipolazione."

Dalla stessa fedele


" ( citando un precedente intervento )Ricordo che il Messale è stato riformato dal Consilium con la supervisione di Paolo VI e approvato da Papa Montini, non da chi avrebbe "pilotato" il Vaticano II. 
Non ci sono pecche e diminutio, basterebbe studiare un po' per apprezzare la ricchezza teologica del Messale."

Effettivamente il Messale è stato riformato dal Consilium E NON dalla Sacrosanctum Concilium, è vero Paolo VI ha letto, seguito passo a passo i lavori di quel Consilium e approvato tutto, come lo scrive Bugnini nel suo libro sulla Riforma Liturgica. Supervisione di papa Montini, e di...otto osservatori protestanti, che ci stavano a fare dei protestanti per riformare la Liturgia cattolica, non è più un segreto, visto il risultato finale del Messale del 1969, con una definizione della Messa che la faceva diventare una cena protestante, corretta l`anno dopo grazie all`intervento dei due cardinali Bacci e Ottaviani.

Chi dice che non ci sono pecche, che il Consilium non ha tradito la Costituzione conciliare, o è in malafede o è ignorante nel senso che ignora come, passo dopo passo, quel Consilium si è allontanato dalla lettera della Costituzione Conciliare sulla Liturgia, basterebbe leggere il libro di Bugnini sulla Riforma liturgica per rendersene conto.

La SACROSANCTUM CONCILIUM NON ha voluto:

-l`abbandono del latino, e del canto gregoriano,
-la lingua vernacolare generalizzata,
-il ribaltamento dell`altare,
-la soppressione dell`Offertorio e la moltiplicazione delle preghiere eucaristiche,
-la sparizione del Canone Romano. presente, più o meno, solo nella prima Preghiera Eucaristica.
Per non parlare della Comunione sulla mano.

Anche se Paolo VI ha finito per allontanare Bugnini non è ritornato sul male fatto, non è ritornato su quel che già era stato promulgato.
Che poi chi ha pilotato il Concilio Vaticano II , prendendone le redini fin dall`inizio, abbia astutamente usato un linguaggio ambiguo anche per la Sacrosanctum Concilium, infilandoci qua e là spiragli in modo che potessero diventare brecce grazie ad un`interpretazione allargata, è un`evidenza.
Intanto il male è stato fatto, e non ha fatto che dilagare."

Un Fedele

"Il "rinnovamento" dei Sacramenti non obbedisce, FORMALMENTE, al Vaticano II che non l'ha né chiesto e né voluto!

Inoltre, come dice Lucia, cosa ne vogliamo fare del 90% dei Cattolici, che sono stati (de)formati al modernismo senza diretta responsabilità?

Queste domande se le sarà fatte pure Benedetto XVI, a cui forse stavano a cuore, e giustamente, più quelli che sono eretici di fatto che quelli che hanno conservato la fede Tradizionale!

L'Idea del Summorum è, secondo me, ottima per questi scopi!
Il Summorum non risolve né il problema del modernismo, né fornisce l'ermeneutica Tradizionale per il Vaticano II (comunque paventata).
Ma è un METODO per far ri-circolare la Fede Tradizionale fra i fedeli, che in questo modo possono aver un presidio per aprire gli occhi sul loro modernismo pratico e inconsapevole!
Con tutti i limiti del caso, perché il Summorum presuppone una "spinta dal basso", che è sicuramente difficile per i numeri esigui, ma è stata concretamente RESPINTA dalla maggioranza dei Tradizionalisti, che quasi sempre SBRAITANO e CRITICANO OGNI SOLUZIONE diversa da quella RADICALE! Allora io dico: che altra soluzione c'è? Che facciamo? Visto che non facciamo altro che lamentarci del poco che abbiamo, invece che valorizzarlo e diffonderlo?

E, siccome si parla tanto di "coraggio che manca", di "cani muti", ecc, noi che coraggio mostriamo?"