lunedì 23 marzo 2015

" E' meglio sbagliare con la Chiesa che fare bene da soli "

Dallo scaffale dei "commenti" di un blog  ho scovato e copiato questa perla ( che come stile di pensiero e lessicale assomiglia ai ragionamenti di tanti miei giovani amici seminaristi o studenti universitari ).
Quelle sagge parole che vengono dalla Toscana non hanno bisogno di alcuna presentazione e tanto meno di commenti.
Buona lettura

"Scrivo dalla Toscana. 
Ogni tanto leggo il vostro sito ( che non è questo ! N.d.R.) dove trovo delle riflessioni interessanti. 
Io sono nato dopo il Concilio Vaticano II e per la maggior parte della mia vita ho frequentato Sante Messe celebrate con il Novus Ordo.
Dopo il Summorum Pontificum mi sono avvicinato alla Santa Messa Tridentina e adesso vi partecipo ogni domenica, mentre durante la settimana frequento la Santa Messa in rito ordinario. Devo dire che sono poche le persone che frequentano la Santa Messa Vetus Ordo, siamo circa una ventina. 
La Toscana si sa, fra le regioni italiane, è una di quelle con minore frequenza alla Messa, quindi mi sembra già un miracolo che nella mia zona ci sia la possibilità, almeno nel giorno del Signore, di partecipare al Santo Sacrificio secondo il messale di San Pio V.
Condivido le vostre preoccupazioni e le vostre speranze e capisco le vostre amarezze. 
Non condivido, e lo dico con rispetto, il modo con cui spesso vi ponete denunciando un male evidente. 
Secondo me non aiutate la causa della Tradizione continuando su questa strada. 
Ve lo dico perché mi sento davvero vostro fratello e mi interessa davvero che la Chiesa non perda questo tesoro che grazie a tutti voi è arrivato fino a me. 
Ordinare dei vescovi senza l'autorizzazione del Papa è scisma e dallo scisma non può nascere niente di buono. ( Sottolineatura nostra N.d.R. Dagli scismi si sono difatti moltiplicate a dismisura le eresie, le sètte, la perdita di ogni riferimento cristiano e quant'altro è assai gradito al Diavolo, ispiratore di tutti gli scismi e di ogni divisione all'interno del Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa Cattolica. Nd.R).
Non sono un figlio devoto del Santo Padre Francesco; da quando è stato eletto soffro di dolore indicibile ma prego per lui, ed è il papa, ed è bene ricordarlo, non è il mite Benedetto XVI; sono cresciuto dai gesuiti e so di cosa parlo. 
Troppo spesso poi da queste pagine viene indicato il Concilio Vaticano II come la radice di tutti i mali che la Chiesa sta attraversando in questo momento. 
Non sono un esperto, sono un pover'uomo che cerca il Signore ma voi capite bene che si sta parlando di un Concilio della Chiesa Cattolica, con carattere pastorale è vero, ma sempre un Concilio in comunione con Pietro. 
Si parla di 50 anni fa quando l'episcopato era stato scelto per la maggior parte dal Venerabile Pio XII che in fatto di dottrina non scherzava, che cercava di elevare all'episcopato persone degne di tale incarico. 
Il Concilio non ha abolito la liturgia tradizionale come è stato giustamente ricordato, quello che è successo dopo lo sapete meglio di me. 
Anche coloro però che si erano interrogati sul modo con cui era stata fatta la riforma liturgica, hanno finito per accettarla e celebrarla. 
Un vecchio sacerdote mi diceva sempre che è meglio sbagliare con la Chiesa che fare bene da soli. ( Sottolineatura nostra N.d.R. )
Vi prego fratelli non continuate su questa strada, è pericolosa, fatelo per amore di quella Tradizione che sto imparando ad amare con tutto il cuore. 
E' vero che la situazione non è favorevole, è vero che c'è una sorta di razzismo nell'episcopato verso questa realtà, è vero che ci vorrebbe un nuovo "sillabo" che indicasse chiaramente come andrebbe interpretato, specie alcuni documenti, il C.V.II, ma proseguire per questa strada mi sembra un vero suicidio. 
Pensate davvero che qualunque Papa verrà dopo di questo potrà ignorare il Concilio Vaticano II°, pensate davvero che ci possa essere una restaurazione? Io non ho una soluzione ovviamente, ma so che la preghiera ed il sacrificio aprono strade impensate. 
La Chiesa è evidentemente divisa, vogliamo essere noi stessi autori e attori di questa divisione? 
Mi direte che i "modernisti" non si comportano in modo diverso e che bisogna difendersi. 
Non sono anche loro fratelli? Se l'amore alla liturgia tradizionale non ci fa ardere il cuore di carità, continueranno a pensare che siamo innamorati di trine ed incensi; devono vedere in noi l'ardore che la frequentazione della Sacra Liturgia ci mette nel cuore. 
Vi prego fratelli questa strada che state percorrendo è pericolosa. Grazie. Scusate se sono stato lungo. 
Pregate per me. Pace".