Voglio condividere con Voi, cari amici, un dono che mi ha fatto Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Papale Basilica Vaticana e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, il 26 giugno scorso : il testo di una sua bellissima omelia, inedita.
I fedeli delle Marche sono molto affezionati al Cardinal Comastri, che per diversi anni fu indimenticabile Arcivescovo-Prelato di Loreto.
Viene da tutti considerato, con grato affetto, come
" marchigiano ad honorem" .
Poeta e cantore di Maria Santissima, uomo della carità, che sostenne con la preghiera e l'aiuto concreto diverse realizzazioni della Beata Teresa di Calcutta non tralasciando di aiutare , nello stesso tempo, quanti bussavano alla porta del suo ufficio lauretano, il Cardinale Angelo Comastri ora è Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e con la sua parola di fede guida tanti fedeli alla devozione verso Pietro e il suo attuale successore : il Papa.
Viene da tutti considerato, con grato affetto, come
" marchigiano ad honorem" .
Poeta e cantore di Maria Santissima, uomo della carità, che sostenne con la preghiera e l'aiuto concreto diverse realizzazioni della Beata Teresa di Calcutta non tralasciando di aiutare , nello stesso tempo, quanti bussavano alla porta del suo ufficio lauretano, il Cardinale Angelo Comastri ora è Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e con la sua parola di fede guida tanti fedeli alla devozione verso Pietro e il suo attuale successore : il Papa.
OMELIA DEL "CORPUS DOMINI"
1 Francois-Marie Arouet, universalmente noto con lo pseudonimo di Voltaire, è stato uno scrittore acido, dissacrante e fortemente polemico nei confronti della religione cattolica e, in particolare, nei confronti della Santa Eucaristia. Egli è arrivato a dire: "L'Eucaristia è una superstizione mostruosa, ultimo termine della sfacciataggine dei preti e della stupidità dei credenti". Queste parole irriverenti sono manciate di fango lanciate contro l'Eucaristia, che viene presentata come un mistero, razionalmente insostenibile. E’ consolante ed edificante il fatto che tante persone di cultura e di grande intelligenza non abbiano avuto una minima esitazione nel credere dell’eternità e nell’inginocchiarsi devotamente davanti all’Eucaristia. Eppure Galileo Galilei,uomo che indiscutibilmente sapeva ragionare, si inginocchiava come un bambino davanti all'Eucaristia; Biagio Pascal, genio da tutti ammirato, attese il Viatico (cioè, l'ultima Comunione) con le lacrime agli occhi e con un desiderio così struggente che colpì coloro che gli stavano accanto; André-Marie Ampère, notissimo studioso soprannominato il "Newton dell'elettricità", si inginocchiava sul nudo pavimento per pregare davanti all'Eucaristia, suscitando la meraviglia dei suoi stessi studenti; Alessandro Volta, anch'egli celebre studioso dei fenomeni elettrici, volle lui stesso fare il catechismo ai propri figli per prepararli all'incontro con Gesù nella Santa Eucaristia; Louis Pasteur, celeberrimo scienziato dei batteri e del complesso fenomeno delle malattie infettive, si confessava regolarmente dall'Abbé Huvelin, il padre spirituale di Carlo de Foucauld, e si accostava con grande devozione alla Santa Eucaristia. E Guglielmo Marconi, in tempi più vicini a noi, passava ore intere in preghiera davanti al Santissimo Sacramento. E Alcide de Gasperi, politico di grande levatura morale e intellettuale, amava dire: "Mi inginocchio davanti all'Eucaristia per poter stare in piedi davanti agli uomini!". Costoro (e potremmo continuare con tantissimi altri esempi) erano ingenui? Erano intelligenti in tutto, fuorché nella fede? No, erano credenti lucidi, convinti, coerenti e intelligenti: nessuno lo può mettere in dubbio! Del resto Biagio Pascal, in uno dei suoi luminosi pensieri, arriva ad affermare: "Se Gesù è il Figlio di Dio, quali problemi possono esistere davanti all' Eucaristia? Chi può stabilire un limite all'onnipotenza di Dio?" Accogliamo, allora, con gioia e con commossa gratitudine questo grande dono di Gesù.
2 L'Eucaristia è il grande dono di Gesù: è il regalo dell'ultima ora, il regalo del momento dell'addio. E, come ogni dono, porta l'impronta del donatore: infatti quando qualcuno ci fa un regalo, certamente ci rivela anche i suoi gusti, le sue preferenze, il suo cuore. Così accade anche per Dio. Cerchiamo allora di scoprire Dio partendo dall'Eucaristia. L'Eucaristia grida l'umiltà di Dio. Se Dio fosse stato un orgoglioso, ci avrebbe fatto un dono completamente diverso; si sarebbe reso presente in maniera spettacolare e appariscente. Invece no! Dio è umile! E l'Eucaristia porta il profumo della paglia di Betlemme e quasi ci fa sentire il fruscio dell'acqua che Gesù versò sui piedi degli apostoli. S. Francesco d'Assisi si emozionava quando meditava questa verità. E nelle "Ammonizioni" scrive: "Ecco, ogni giorno Egli si umilia nella Santa Eucaristia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine Maria; Egli stesso ogni giorno viene a noi in apparenza umile, ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del Sacerdote". E nella "Lettera a tutto l'Ordine" esclama: "Quanto deve essere santo, giusto e degno colui che stringe nelle sue mani e riceve nel cuore e offre agli altri questo Santissimo Sacramento. O umiltà sublime1. O sublimità umile, il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, così si umilia da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane. Guardate, fratelli, E umiltà di Dio !" L'Eucaristia, pertanto, ci ricorda chiaramente che, senza umiltà, non possiamo incontrare Dio.
E bene che teniamo sempre presente questa decisiva verità.
3. L'Eucaristia, dall'altra parte, grida anche la povertà dell'uomo. Gesù ha voluto rendersi presente nel segno del "pane" per dirci che noi siamo poveri di Dio, bisognosi di Dio, affamati di Dio. Com'è vero e come è attuale questo messaggio! Tutto il benessere di oggi non ha fatto crescere di un solo millimetro il livello della felicità umana: guardatevi attorno, guardate la tristezza dei sabato sera, guardate la frenesia dei divertimenti che debbono continuamente cambiare e diventare sempre più stravaganti per dare l'illusione di accendere una scintilla di veloce piacere. L'Eucaristia chiaramente ci dice che, senza Dio, l'uomo non si sfamerà mai: è Dio il "pane" proporzionato alla fame sconfinata del cuore umano. Ecco perché l'Eucaristia ha attirato un giovane inquieto e sbandato come Carlo de Foucauld... e l'ha reso felice!
Ecco perché l'Eucaristia ha affascinato Madre Teresa di Calcutta al punto da farla esclamare: "Senza Eucaristia non potrei vivere un solo giorno. E senza Eucaristia non potrei portare l’amore ai poveri!".
Signore Gesù, aumenta la nostra fede nella Santissima Eucaristia! Facci prendere coscienza della nostra povertà e apri i nostri occhi davanti al mistero del tuo dono, che è l'unica terapia della nostra inquietudine e della nostra infelicità.
Amen!
Angelo Card. Comastri
Arciprete della Papale Basilica Vaticana
Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano