mercoledì 19 giugno 2013

Messer Lutero : è proprio necessario dargli soddisfazione ?

Dal cassetto dei miei ricordi adolescenziali prendo un Articolo di UNA VOCE del Maggio-Agosto 1974 ( notiziario 20-21 ) .
E’ incredibile la mia vita : pensavo che tali tematiche fossero state definitivamente archiviate grazie alla ritrovata "ermeneutica della continuità" e al “sentire cum Ecclesia” ed invece … le ho dovute ripescare 39 anni dopo ... perché esse sono purtroppo assai attuali !
E' vero, come mi fa notare un Teologo, a contatto, per motivi residenziali, con il mondo protestante che la Chiesa Cattolica post conciliare " Più che Lutero si è spinta verso Zwingli e in alcuni casi pure verso il pentecostalismo. Naturalmente i protestantizzatori post conciliari hanno preso dalle liturgie protestanti il peggio del peggio.  
La cosa migliore , la musica,  essendo troppo difficile per le loro menti sapeva troppo di vetus: volete mettere un corale o composizione d'Organo di Schutz, Buxtehude, Bach,Telemann con l'eleganza e la raffinatezza di Spoladore, di Giombini o le messe di requiem a suon di  Bella Ciao, John Lennon, Ligabue, Enrico Petrillio, Paul Simon, Bob Dylan?..."  
L'articolo del 1974 citando genericamente Lutero critica tutto il variegato e composito mondo della riforma protestante.
Fra poche ore, 20 giugno, ne leggeremo delle belle … prepariamoci ...
Andrea Carradori

E’ PROPRIO NECESSARIO DARE SODDISFAZIONE A MESSER LUTERO ?

UNA VOCE  Maggio-Agosto 1974 ( notiziario 20-21)  

« E' notorio che fra le ragioni addotte per giustificare la riforma liturgica vi è l'ecumenismo, il desiderio cioè di facilitare l'unione e l'incontro di tutti i cristiani; altrettanto notoria è l'attiva presenza di « esperti » protestanti nelle commissioni che elaborarono la riforma. 
Non è male quindi, nel valutare il sacrificio che della Messa è stato fatto sull'altare dell'ecumenismo, rammentare le parole di Lutero, cariche di un forsennato odio contro la concezione cattolica della Messa e contro il Canone romano.
Queste parole assumono poi un estremo e gravissimo rilievo se si pone mente ad alcuni fatti quale la stupefacente affermazione del « Messale dei fedeli per il 1973 » (testo in uso nei Paesi di lingua francese, pubblicato con l'Imprimatur di Mons. R. Boudon vescovo di Mende e presidente della commissione liturgica francofona) che nella Messa « si tratta semplicemente di fare memoria dell'unico sacrificio già compiuto », proposizione francamente luterana e formalmente condannata dal Concilio di Trento. 
In questa prospettiva appare pure sinistramente significativo l'abbandono del Canone romano, tanto odiato da Lutero, invalso ormai nella pratica liturgica benché esso sia com-preso, con piena parità di diritto, anche nei messali riformati.

E' una domanda curiosa e insolita che ogni cattolico deve porsi. 
Poiché nessuno di noi ignora che parecchi protestanti hanno partecipato alla fabbrica della nuova messa, e poiché i luterani hanno ammesso la possibilità di utilizzare anch'essi la nuova liturgia, vuol dire dunque che essa risponde in pieno alla loro fede.
Ciò sembra altresì voler dire che messer Lutero sarebbe soddisfatto di questa messa e che, se tornasse fra i vivi, l'utilizzerebbe. 
Allora, su che cosa di tanto importante abbiamo mollato, noi, che Lutero ne sarebbe soddisfatto?...
Ce lo dice lui stesso. 
Prima nel suo Contra Enricum Regem Angliae (Werke, t. X, sez. II):
« Quando avremo fatto crollare la Messa, penso che avremo fatto crollare tutto il Papato. Perché è sulla Messa, come su roccia, che il Papato intero si appoggia, con le sue dottrine e diocesi, con i suoi monasteri e ministeri e collegi e altari, cioè con tutto il suo ventre ».
E in seguito, nella sua predica sulla prima Domenica d'Avvento ( Werke, t. XV, p. 774):
« Io sostengo che tutti i lupanari, gli omicidi, gli stupri, gli assassinii e gli adultèri messi insieme, sono meno cattivi di quell'abominio che è la Messa papista.
« Dichiariamo in primo luogo che non è mai stata nostra intenzione abolire totalmente il culto di Dio, ma soltanto purgare quello in uso di tutte le aggiunte con cui è stato insozzato: parlo di quell'abominevole Canone, che è una silloge di lacune fangose; si è fatto della Messa un sacrificio; si sono aggiunti degli offertori. 
La Messa non è un sacrificio o l'azione del sacrificatore. 
Consideriamola come sacramento o come testamento. 
Chiamiamola benedizione, eucarestia, o mensa del Signore, o Cena del Signore, o memoria del Signore. La si chiami in qualsiasi altro modo, a patto che non la si sporchi col nome di ' sacrificio ' o di ' azione ' ».
Ecco, è molto semplice. 
Ma come son giunti, tutti questi signori che si sono tolta la talare, a non pronunciare più, a non pronunciare mai, né la parola ' Messa ' né la parola ' sacrifìcio ', che vanno fin troppo insieme congiunte e che paiono bruciare sulle loro labbra?... 
Eccoli, ora, tutti fieri e contenti di avere a disposizione una serie di designazioni. 
Ne traggono l'illusione di una felice libertà: la libertà di poter infine abbagliarci con i loro sproloqui. Che gioia essersi liberati della Santa Obbedienza! 
Ah, poter inventare « pasti » e brindisi, banchetti e canti, gesti e danze!
Ma che pena constatare che i protestanti non hanno nemmeno tentato di profittare delle nostre vigliaccherie per venire a noi da veri fratelli! 
Se noi l'ignoriamo, essi però sanno che messer Lutero non sarebbe ancora soddisfatto, perché quella Roma che per lui era la Rossa Prostituta, egli la voleva morta e sepolta.
Fintanto che ci sarà un cattolico sulla terra, messer Lutero non sarà soddisfatto.
Avviso ai ciechi: quando un cieco conduce un altro cieco, cadono entrambi nella fossa dei serpenti.
Marie Carré 
(da Lumière, n. 122, Juillet 1974) »

Immagine allegata . Uno dei tanti episodi della riforma luterana : i protestanti che uccidono Sacerdoti, Religiosi e Religiose cattolici catturati in un Monastero.

Maria Mater Ecclesiae , ora pro nobis !