" Qualche giorno fa, nella nota "Non per fare polemica… Ma qui siamo nell'indecenza" spinto solo dalla mia coscienza, mi sono permesso in modo fraterno ma deciso di rimproverare gli autori del Blog Messa in Latino per alcuni post da loro messi sul blog e che andavano contro la verità, contro la carità e contro il rispetto verso il S. Padre, auspicando, con le debite ragioni, che rimediassero a quello che per i cattolici è un vero e proprio scandalo.
Quella nota ha riscosso il gradimento di molti di voi, ed è stata ripresa dall'ottimo Andrea Carradori, che mi ha concesso l'onore di pubblicarla sul suo blog, di farla conoscere ai redattori in oggetto e divulgarla.
Ma quella nota aveva un finale amaro e io mi trovo oggi nell'esigenza (felice esigenza) di riprendere in mano la tastiera perché coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi sappiano che in questo mondo la brava gente è più di quello che si pensa.
Desidero far conoscere a coloro che mi hanno letto, infatti, che per un tratto ineffabile della misericordia divina, coloro che io accusavo hanno capito di aver sbagliato e hanno promesso di riparare.
Do' atto di questo a Roberto, che in un commento sul predetto blog si è detto toccato, quantunque il rimprovero fosse duro, e ha promesso di adoperarsi per mettere a posto le cose.
Non so quali saranno le tempistiche di questa riparazione, anche perché le cose umane (e quelle informatiche in particolare) hanno i loro tempi.
Personalmente, facendo quello che ho fatto, ho solo cercato di fare il mio dovere di cristiano e di pastore, posto che sono un sacerdote.
Ora, come insegna Gesù, mi ritiro di buon ordine: sono servo inutile.
Non esulto per la vittoria, come può esultare chi si vanta di aver sconfitto un avversario: non avevo avversari, davanti, ma fratelli, e di conseguenza non volevo sconfiggere nessuno.
Ora, come insegna Gesù, mi ritiro di buon ordine: sono servo inutile.
Non esulto per la vittoria, come può esultare chi si vanta di aver sconfitto un avversario: non avevo avversari, davanti, ma fratelli, e di conseguenza non volevo sconfiggere nessuno.
Mi resta la consolazione che, come ho dovuto divulgare un male, ora posso divulgare un bene e che l'ultima cosa che resterà ai lettori non sarà, spero, il gusto amaro della polemica, ma quello dolce della carità fraterna.
Qui è successo alla fin fine quello che può succedere in tante famiglie: una stupidaggine, una correzione fraterna, un chiarimento.
Con la differenza che, purtroppo, in tante famiglie le cose non si chiariscono, si manca di umiltà e si arriva alla divisione e alla separazione.
Con la differenza che, purtroppo, in tante famiglie le cose non si chiariscono, si manca di umiltà e si arriva alla divisione e alla separazione.
Rendo ai blogger di Messa in Latino, mi si passi il termine cavalleresco, l'onore delle armi e chiedo a loro e a voi che leggete qualche preghiera per la salvezza della mia anima e per la perseveranza nella mia vocazione.
A coloro che, nei commenti sul blog, mi chiedevano delle cose e mi accusavano di altre, ho già risposto e non intendo aggiungere altro.
Solo mi permetto di dire a tanti che commentano su quello e su altri blog, di essere più semplici: c'è tanta brava gente in giro e non si può stare a pensare sempre male di tutto e di tutti.
Solo mi permetto di dire a tanti che commentano su quello e su altri blog, di essere più semplici: c'è tanta brava gente in giro e non si può stare a pensare sempre male di tutto e di tutti.
In Corde Matris
P. Rosario M. Sammarco, fi "
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