giovedì 29 dicembre 2016

La Messa di Mezzanotte di Natale e le "ragioni pastorali" della "Messa di notte"

Le "ragioni pastorali" diventano talvolta un pretesto per affievolire quel che resta della tradizione. 

Con la riforma liturgica post-conciliare le rubriche del nuovo messale consentono di anticipare la messa a un orario precedente le ore 24 per le solite "ragioni pastorali". 

Per quanto riguarda invece il cosiddetto "rito antico" (disciplinato ora dal Motu Proprio Summorum Pontificum) c'è un decreto della Sacra Congregazione dei Riti molto chiaro: la Missa in Nocte non può iniziare prima delle 24 e non vi sono deroghe sull'argomento.
Questo, ovviamente vale per il rito romano tradizionale, quanto al Rito Ambrosiano non sappiamo poichè il
Capo-rito , il Cardinale Arcivescovo di Milano, potrebbe aver emanato (anche storicamente) istruzioni diverse rispetto al rito romano.

L'Articolo che proponiamo è infuso di sano spirito romantico che giova alla nostra religiosità.
Il sentimento, che viene dal cuore, ha sempre sostenuto la religiosità e la Liturgia.

In alcuni punti il bell'articolo ci sembra tuttavia un poco anacronistico e ci fa sorridere perchè parla di bambini che vengono svegliati alle ore 22 per andare a Messa...

Noi insegnanti sappiamo bene che, troppo spesso, soprattutto durante le vacanze scolastiche, i bambini rimangono appiccicati alla tele o al computer ben oltre la mezzanotte...
Anche quando c'è scuola...

Si potrebbe replicare, come qualcuno ogni anno fa in occasione del Natale, che per tanti, ragazzi o adulti, la Messa di Mezzanotte di Natale, magari in una bella chiesa dotata di Organo, un coro e di un bel servizio liturgico ecc ecc, potrebbe costituire una cosa che "va di moda"... di cui non si può fare a meno a prescindere dal grado di religiosità dell'individuo.
Può darsi.
Ma la Provvidenza si serve spesso in modo catechetico anche dei gesti ammantati di semplici "mode" paesane.

Negli anni '70 chierici e "intellettuali" ( molti dei quali sono poi passati in posizioni contro la Chiesa) erano soliti sparare a zero contro le tradizioni e le cosiddette "mode" paesane.
Il risultato, prevedibile, fu che nei paesi dalla Festa di Sant'Antonio, con relativa sagra, si passò alla Festa dell'Unità.

Teniamoci dunque la visione un poco fuori del tempo che Greg Kandra ci propone , a sostegno dell'orario tradizionale della Messa di Mezzanotte di Natale, un racconto della sua infanzia e continuiamo a farci affascinare dalla Messa di Mezzanotte di Natale sperando che sia ben celebrata...altrimenti...

L’importanza di mantenere la Messa di Mezzanotte… a mezzanotte

Sono sempre più le parrocchie in cui la "Messa di Mezzanotte" è stata spostata alle 21 o le 22.
Sì, è più pratico, ma così facendo stiamo perdendo qualcosa di antico e misterioso.

 di Greg Kandra

Dopo tutti questi anni, lo ricordo ancora molto bene.
Mia madre mi svegliava verso le 10 di sera, mentre ero profondamente immerso nel tipico torpore invernale. 
Mi dava dei colpetti e mi diceva: “Gregory, alzati. 
È tempo di andare a Messa”. 
Con gli occhi ancora semichiusi, strisciavo giù dal letto e in qualche modo riuscivo a vestirmi. 
Poi mi trascinavo nella macchina, rigorosamente gelida, per andare tutti insieme – nel più totale buio e freddo – alla St. Patrick’s Church
Andavamo presto, perché il coro cantava i canti di Natale. 
La musica era magica, e tutto era illuminato. 
C’erano luci ovunque, candele ovunque, ghirlande, nastri ed alberi dappertutto. 
La chiesa profumava di piante sempreverdi.
E per un’oretta circa, in bilico tra sonno e veglia, ascoltavo la musica e vedevo le luci. 
Sentivo attorno a me la calca delle persone nei loro cappotti di lana. I colori del Natale mi abbagliavano, e il freddo diceva alle mie ossa che il Natale era appena arrivato. 

Prima di andare via, i miei genitori mi portavano di fronte alla scena della Natività, per salutare Gesù Bambino.
Quella era la Messa di Mezzanotte. 
Era mistica, magica (e lo è ancora). 
La mia liturgia preferita. 

Ancora oggi – quando nel freddo della notte ci prepariamo alla processione, insieme ai giovani che reggono solennemente torce e candele, col coro che canta in modo magistrale una storia che già conosciamo – intorno alle 23:55 della Vigilia il mio cuore si gonfia, e i miei occhi si riempiono.

Questo è il Natale. 

Lo è sempre stato. 

E lo sarà sempre.
Ma è un’esperienza che le persone vivono sempre meno. 
E ci sono molti bambini che non l’hanno mai vissuta.

L’altro giorno leggevo di come le chiese offrano messe aggiuntive nella Vigilia, per andare incontro alle giovani famiglie che non possono stare in piedi fino a tardi. 
Un’opportunità d’oro per le tante persone che non vogliono scomodarsi ad andare in chiesa di mattina, perché ci sono i regali da scambiarsi, bisogna preparare il pranzo e ci sono i parenti da andare a trovare. 

Sono inoltre sempre più le parrocchie in cui la Messa di Mezzanotte è stata spostata verso le 21 o le 22… e dando uno sguardo al Messale Romano ci si rende conto che persino Roma sembra pensare che sia una causa persa. 

Quella che una volta era davvero la “Messa di Mezzanotte”, adesso è semplicemente una “Messa di notte”.

Sebbene ci siano motivazioni pratiche per anticipare la Messa – e comprendo che vogliate portare i figli alla Vigilia, che spesso è un vero spettacolo – penso che stiamo perdendo qualcosa. 

Qualcosa di antico, di misterioso, oserei dire di atavico.

Perché dovremmo perdere tempo con la Messa di Mezzanotte? Permettetemi di rispondere.
1. È meravigliosamente scomoda e illogica. 
Ma il Natale stesso è scomodo e illogico… l’Incarnazione, il Dio che si fa uomo, è un qualcosa di stupefacente. 

Va oltre la ragione. 
È miracoloso. 
È stupendo. 
Pone il grande mistero dell’amore di Dio per l’umanità in un posto improbabile: in un bambino, in una mangiatoia, nel periodo più morto e buio dell’anno. Vorremmo andare in letargo. 
Ma è proprio per questo che non dovremmo andarci. 
Il minimo che possiamo fare è dare a questo evento stellare – letteralmente, perché illuminato da una stella – l’attenzione che merita, che sia conveniente o meno.
2. Dobbiamo svegliarci. 
Lo dico di nuovo, il messaggio dell’Avvento è sempre stato quello di “prepararsi”, di “svegliarsi dal torpore”. 
La venuta di Cristo richiede che noi ci svegliamo per accoglierlo. Letteralmente. 
Ci chiama ad andare da Lui, come fecero i pastori che – vegliando sul loro gregge – accorsero per vederlo. 
Ci chiede di lasciare ciò che è comodo ed andare, ancora sonnolenti, a portare la grande e gioiosa notizia.
3. Niente proclama “Emmanuel”, Dio con noi, come le scintillanti luci della chiesa nel buio pesto della notte. 
Quando ci riuniamo in chiesa per annunciare al mondo la nostra gioia e per sentire gli angeli cantare, annunciamo anche la nostra fede in qualcosa di trascendente. 
Affermiamo la speranza. 
Esultiamo nella salvezza. 
Accogliamo questa meravigliosa contraddizione e condividiamola l’un con l’altro. 
I nostri antenati si riunivano insieme attorno ad un fuoco e si sentivano accolti, protetti, amati. 
Noi ci riuniamo attorno alla tavola del Signore e ci scaldiamo nel suo eterno dono, l’Eucaristia. 
Ne abbiamo bisogno.
Sì, lo so: non è così semplice. 
La vita è complicata, le tabelle di marcia possono essere davvero folli e il solo fatto di riuscire ad andare a Messa è un piccolo grande miracolo.
Ma c’è qualcosa di ispiratore, consolatore e semplicemente meraviglioso nell’adorare Dio nel bel mezzo della notte. Letteralmente, a mezzanotte. 
Dopotutto siamo pellegrini in cammino, e gran parte di questo cammino è percorso al buio. 
Nella paura, nella solitudine, nell’incertezza. 
Ma in questa notte sbarazziamoci di tutto questo. 
Ci inginocchiamo e preghiamo insieme, nonostante il buio, al cospetto della più grande luce che si possa immaginare, Emmanuel, cantando lodi al Re appena nato.
Penso che valga la pena svegliarsi per fare una cosa del genere.











[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]



Fonte : ZENIT 

 
Foto:  Messa di Mezzanotte London Oratory St Philip Neri. Un esempio di sobria bellezza liturgica per tutti !