martedì 20 dicembre 2016

Proibito in una scuola pronunciare il nome di Gesù: ci aspetteremo dal Vicario di Cristo e dai Vescovi la condanna dell'empia censura del Nome del Salvatore?

Quant’è bello e quanto è soave pronunciare il Santissimo Nome di Gesù!
Quante persone esalando l'ultimo respiro vitale hanno sussurrato il Nome di Gesù a cui "ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra".
Ci manca tanto la bella invocazione “Sia lodato Gesù Cristo” che fino a tre anni fa, con naturalezza infinita, apriva mirabilmente tutti gli appuntamenti papali dell’Angelus Domenicale in piazza San Pietro.
Non ci meravigliamo adunque se dei piccoli ducetti disseminati qua o là nella nostra amata Penisola impongono ai bambini e ai ragazzi di NON pronunciare il Santissimo Nome di Gesù, presente in un canto natalizio.
La dittatura del politically correct , sempre fondata sui temi pregnanti della solidarietà, del rispetto delle altrui fedi e del
pluralismo, sta creando il vuoto nelle menti e nei cuori non solo dei giovani.
E il diavolo se la ride compiaciuto...

La dittatura del nulla non trova più i muri che in altre epoche hanno difeso la Fede e la devozione quindi si fan forti pretendendo che il Natale non sia più una festa cristiana, ma la festa di tutti.

Siccome la festa è di tutti, e le religioni sono tutte uguali davanti allo Stato, allora niente Presepe e niente nome di Gesù, altrimenti si crea una disparità e i non cristiani si offendono e si scandalizzano.
Sarebbe interessante sapere da questi illuminati ducetti, italiani e stranieri, cosa festeggiano o cosa vogliono che si festeggi in questi giorni di ferie.
Siamo alla negazione della logica e alla contraddizione dei principi della stessa laicità.

Attualmente , ci spiace evidenziarlo, non ci sono più gli eroismi dei Martiri che hanno difeso la Chiesa con il loro sangue innocente sparso sull’Altare dalla ferocia dei Protestanti; dalla “fratellanza” dei rivoluzionari francesi, dalla tracotanza sanguinaria dei liberali  capitalisti di Plutarco Calles o dall’ipocrita impostura dei nazisti e dei comunisti.
Non ci sono neppure le sacrosante reazioni a suon di Litanie o di processioni penitenziali perchè molti parroci, vecchi e stanchi contano tra i fedeli da primo banco persone "educate" dai quotidiani più anticlericali. 
Prendere parte troppo chiaramente alla difesa d'ufficio del Nome di Gesù  farebbe irritare quei "cattolici adulti" inseriti ( sempre e solo loro...) nei vari organi consultivi; gente dabbene che potrebbe fare  una telefonatina al giornalino della curia mettendo il parroco in cattiva luce…

“Immagino che la reverendissima Curia di Brescia – ha sottolineato in un social un fedele commentando la notizia sotto riportata- avrà levato alta la propria voce, per deplorare l'accaduto e stigmatizzare la perdita del senso religioso cristiano del Natale, che pure fa parte integrante della nostra identità di Italiani. …
Sarcasmo a parte, ormai è evidente la turpe connivenza tra i poteri del secolo e la Gerarchia modernista, mentre i fedeli comuni - quel popolo che tanto i governanti della cosa pubblica quanto i Prelati della neo-chiesa esaltano in nome della democrazia - dimostrano ancora coraggio, fede e devozione.
Ci salveranno, ancora una volta, i laici, i semplici, coloro di cui sempre il Signore si è servito per dimostrare l'inanità e la superbia dei potenti”.
Leggiamo ora l’ultima trovata del ducetto di turno (a quanto pare incontrastata ) a cui non piace sentire il dolce Nome di Gesù.
AC

Brescia, a Natale la scuola proibisce di pronunciare il nome "Gesù"

Fa discutere la scelta di una dirigente scolastica che ha censurato la parola "Gesù" dal testo di un canto natalizio per bambini. ( Ma i Genitori degli Alunni cosa fanno? Hanno il dovere/diritto di farsi sentire ! N.d.R.)

Proteste del sindaco

Che senso ha far eseguire i canti natalizi se poi dai testi viene censurato il nome di Gesù? 
Se qualcuno ha una buona risposta, lo segnali perché noi non ne troviamo.

Eppure è quello che è successo a Pontevico, in provincia di Brescia, dove la dirigente scolastica delle scuole elementari ha riscritto il testo della canzone "Canta perché è nato Gesù". 
La nuova versione rivista e corretta recita ora "Canta perché è festa per te"

Naturalmente un omaggio al politically correct imperante. Una decisione motivata dalla volontà di "non offendere i bimbi delle altre religioni".

"Gli spettacoli - spiega la dirigente scolastica Paola Bellini - sono stati organizzati all’interno di un progetto di propedeutica in collaborazione con il Corpo bandistico Alessandro Vattrini. 

Non saranno eventi di Natale, ma manifestazioni musicali nelle quali i bambini canteranno dei brani che richiamano temi universali come quelli di pace e solidarietà."

Una scelta controversa, che vede contrario anche il sindaco del paese Roberto Bozzoni: "In virtù di un non ben precisato pluralismo e di una accoglienza generalizzata - chiosa il primo cittadino - si finisce per cancellare le nostre tradizioni e i valori nei quali la nostra comunità crede da sempre. 
Non mi sembra una strada percorribile e, soprattutto, accettabile."

Fonte: Il Giornale