giovedì 1 giugno 2017

Francescani dell'Immacolata: "a volte ritornano" gli spietati persecutori! Un caso "umano" e "umanitario"!

"A volte ritornano"... ma a ritornare, purtroppo, sono sempre i persecutori dei Consacrati, frati e suore, dell'Istituto dei Francescani dell'Immacolata.
I poveracci perseguitati si sono abituati ed anche noi ci stiamo facendo l'abitudine...

Abbiamo scritto senza mezzi termini le nostre perplessità su alcune discutibili "scelte" che i Francescani dell'Immacolata, certamente in buona fede, avevano fatto prima del commissariamento ( V. QUI )
E' stato pure sottolineato tante volte che i fedeli, laici, hanno tutto il diritto di conoscere l'oggetto del commissariamento e delle sanzioni canoniche che da 4 anni affliggono quelle povere persone.
I fedeli debbono sapere l'oggetto di quelle continue vessazioni è un loro diritto/dovere: cosa han fatto di male? 
Dove hanno sbagliato?
Ci accorgiamo però che ci stiamo noiosamente ripetendo... già nel 2013 avevamo scritto: "
Anche se quei poveri frati avessero commesso i più turpi delitti avrebbero meritato un trattamento più  "cristiano" ! ...
A questo punto gli stessi fedeli che hanno condiviso momenti di intensa spiritualità guidati ed aiutati dai Francescani dell’Immacolata, avrebbero il diritto-dovere di conoscere di quali colpe essi si sono macchiati .
Desideriamo cioè sapere se abbiamo pregato assieme a degli impostori o se abbiamo aiutato dei pericolosi eretici o dei criminali!"


Per non essere ripetitivi cambiamo però "musica" adducendo un'altra considerazione questa volta di carattere umano e umanitario:  come si possono trattare così tante persone, giovani e/o anziani?
Qualcuno mi dica se nel "
mondo laico" ha mai assistito ad una così spietata persecuzione contro un gruppo, consistente, di persone umane senza che siano stati resi noti neppure i capi d' accusa...
AC



IL VATICANO A PADRE MANELLI: 
MANI IN ALTO, FUORI I SOLDI 
O TI SANZIONIAMO CANONICAMENTE.

di  Marco Tosatti

Non ha fine il calvario per padre Stefano Manelli, fondatore dei Frati Francescani dell’Immacolata (FFI), istituto commissariato ormai da quattro anni, senza che sia stata fornita mai dalle autorità competenti una motivazione chiara del provvedimento. 

Si parlava di una possibile “deriva lefebvrista”; il che adesso fa un po’ ridere, posto che il Pontefice è più che pronto ad accogliere gli eredi di Marcel Lefebvre con una Prelatura
personale nella Chiesa.


L’opinione che si può azzardare dall’esterno è quella di un’identificazione di cause molteplici: un assalto alla gestione del fondatore da parte di un gruppo di “giovani turchi” che volevano impadronirsi dell’ordine, uno dei più fiorenti –allora – dal punto di vista delle vocazioni (ora devono importarle dalla Nigeria, in spregio alla direttiva vaticana che impone la formazione in loco); e poi i soldi, la “roba”.


E’ un ipotesi che aiuta a capire sia la furibonda, e diffamatoria campagna di stampa che è partita su presunti abusi alle suore ; accuse archiviate nel novembre scorso dalla magistratura. 

Ma che avranno probabilmente un seguito, pesante dal punto di vista finanziario e professionale, per alcuni siti web spazzatura e giornali che verranno perseguiti civilmente, con richiesta di danni cospicui, dalle vittime. 
E anche le ultime mosse della Congregazione vaticana per i religiosi. 

Non tanto il Prefetto, il brasiliano João Braz de Aviz, quanto il segretario della Congregazione, José Rodriguez Carballo, francescano, che tiene un rapporto diretto con il Pontefice. Carballo è direttamente coinvolto nello scandalo finanziario che ha provocato il crack dei Francescani a livello mondiale. 

Era Ministro Generale all’epoca dei fatti. 

Uno scandalo che è stato tale da porre “in grave pericolo la stabilità finanziaria della Curia generale”, come scrisse lo statunitense Padre Michael Perry, responsabile dell’ordine, in una lettera indirizzata a tutti i fratelli. 

Il caso è scoppiato dopo la decisione da parte della Procura svizzera di porre sotto sequestro decine di milioni di euro, depositi – pare – investiti dall’ordine in società finite sotto inchiesta per traffici illeciti di armi e di droga.


Tornando ai Francescani dell’Immacolata. Il patrimonio non è indifferente: si parla di 59 fabbricati, 17 terreni, 5 impianti fotovoltaici, 102 autovetture, più numerosi conti bancari

Posti sotto sequestro all’inizio del commissariamento, la giustizia ha poi deciso che dovevano essere dissequestrati e riaffidati alle associazioni di laici che ne erano titolari, a causa del voto di povertà assoluta praticato dai FFI.


Respinta dalla giustizia ordinaria, la Congregazione vaticana ha aumentato le pressioni sull’83enne padre Manelli, obbligato dal Vaticano a una forma di clausura; che oggettivamente nel 2017 ha un gusto (pessimo) di altri tempi. 
Fra le altre cose a padre Manelli, di recente, è stato chiesto formalmente a nome del Pontefice, di confermare la sua fedeltà e obbedienza al Pontefice stesso. 

Il che ha fatto.


Circa quindici giorni fa padre Manelli ha però ricevuto una lettera da parte della Congregazione per i religiosi in cui gli si chiedeva di mettere in disponibilità della Chiesa i beni temporali adesso sotto il controllo delle associazioni di laici.


Ingenuamente il fondatore dei FFI ha risposto che non poteva mettere a disposizione nulla, perché i beni erano sotto il controllo delle associazioni di laici.


Forse avrebbe fatto meglio a chiedere un incontro con i laici stessi e far loro presenti le richieste vaticane; ovviamente poi i laici, che non sono tenuti all’obbedienza avrebbero potuto agire come meglio avrebbero creduto.


Non ha usato questa astuzia, e adesso il Vaticano può usare la sua risposta come una forma di mancata obbedienza al Papa; e quindi ne possono seguire sanzioni canoniche.


A margine c’è da dire che quest’uso dell’obbedienza come un’arma sta diventando frequente. 

Ricordiamo come fra’ Matthew Festing, Gran Maestro dell’Ordine di Malta, sia stato obbligato dal Pontefice a dimettersi, e a firmare una lettera dai contenuti più che discutibili proprio facendo leva sull’obbedienza. 

Un brutta abitudine che corre il rischio di cronicizzarsi…

Fonte: Stilum Curiae