giovedì 8 giugno 2017

Ti odio perchè sei tu: i mandanti dell'odio al buio delle tenebre dell'inferno!

Ti odio perchè indossi le scarpe pulite.
Ti odio perchè indossi le scarpe rosse.

Ti odio perchè non indossi le scarpe nere.
Ti odio perchè non sei uno straccione.
Ti odio perchè mi ricordi la dignità.
Ti odio perchè sei tu.
Ti odio perchè esisti.

Non occorre andare a cercare all'esterno del sacro recinto o , tanto meno, fra le istituzioni dei nemici storici della Chiesa Cattolica i feroci giacobini, fomentatori di odio contro gli uomini di Dio .

Eccoli: stanno lì, belli senz'anima, diritti e perfettini, rivestiti  della loro stessa spietatezza e crudeltà.
Hanno giurato di distruggere dal di dentro l'edificio ecclesiale ben sapendo che la caduta delle rovine colpirà e schiaccerà anche loro.

Tutto va bene e tutto è sotto controllo. 
Mercoledì scorso abbiamo avuto un importantissimo "lancio di stampa".  
Cancelliamo però il nome dell'agenzia di provenienza che l'aveva diffuso perchè ora questo "lancio" non è più presente
in rete.

Di seguito mettiamo uno dei più belli articoli/denuncia presenti nel web della tradizione cattolica.

A.D.2017 "lancio di stampa"

Papa si allaccia la scarpa prima di scendere da jeep per udienza 
A piazza San Pietro Città del Vaticano, 7 giu.
(...) 
- Papa Francesco si è
allacciato una scarpa slacciata prima di scendere dalla jeep
bianca con la quale ha fatto il giro di piazza San Pietro per
salutare i fedeli all’inizio dell’udienza generale. Tra la sorpresa dei suoi collboratori, Francesco, che non ha voluto
essere aiutato, si è chinato sulla scarpa, poi è sceso dalla
vettura ed ha percorso il tragitto verso il sagrato della
basilica vaticana per iniziare la catechesi.

... 

A.D. 2010: tecnica di persecuzione al Papa regnante

Il Summorum Pontificum

Nella grande ammucchiata massonico progressista, c'è un problema. 
La liturgia. 
Fino a quando si continuerà a consacrare il pane e il vino, il male avrà un freno potente. 
Per questo negli ultimi 50 anni si è fatto di tutto per rendere la Messa una faccenda da operetta. 
Certo, i maggiori fautori della deriva liturgica lo hanno fatto a fin di bene, "perché Gesuègioia e bisognaattrarrelepersone", ma chi li ha manovrati no. 
Il movimento di restaurazione della Messa è quindi avversato ferocemente, principalmente da gente che non capisce un tubo, che se solo sapesse di cosa si sta facendo strumento probabilmente si vergognerebbe. 
Solo a sentire parlare di celebrazione ad Orientem o di parti della messa pronunciate in latino, pur rimanendo nell'ambito del messale del 1970, scoppia il finimondo.


Ebbene, Benedetto XVI non si è limitato a ipotizzare una "riforma della riforma", ma ha compiuto un'azione agli occhi del Nemico e dei suoi emissari ben più grave. 
Ha promulgato il Motu Proprio Summorum Pontificum, cioè ha reso merce comune il Messale di San Pio V, che i progressisti pensavano di essersi levati dalle scatole definitivamente. 
Ha anche detto che il messale di Paolo VI può essere irrorato da quello precedente.
La lotta contro "la messa in latino" iniziò subito feroce e sistematica, ma l'energia dell'antica liturgia non si poteva arrestare ed essa si è diffusa sempre di più.
Paradossalmente, quando Ratzinger si è dimesso, il movimento liturgico tradizionale non ha per nulla accusato il colpo, anzi si è diffuso ancora e ancora si diffonde, perché negli ultimi quattro anni molti hanno aperto gli occhi sul pericolo portato dalla liturgia cretinizzata che ci viene propinata da ormai troppo tempo. 
Va infatti sottolineato che anche il messale di Paolo VI è ormai quasi lettera morta e i preti che osano seguirlo ordinatamente vengono vilipesi settimanalmente.
Era ovvio quindi che a un certo punto il cardinale Sarah, che ha parlato di riforma della riforma sperando di ricreare qualcosa di più tridentino, divenisse una vittima sacrificale e ovviamente che iniziasse una certa insofferenza nei confronti di un papa emerito che ha fatto uno scherzo "da prete" piuttosto antipatico ai suoi detrattori. 
Non è morto. 
Anzi.
Perché odiano la messa in latino? 
La risposta è semplice. 
Una Chiesa che si nutre di liturgia tradizionale, sarà sempre una Chiesa forte, irrorata dallo spirito, teologicamente salda e poco conciliabile con il mondo. 
Dunque poco redditizia.

Alcuni esempi

Sul Summorum Pontificum è molto illuminante il libro di Tornielli. In esso si riporta che i discepoli di Bugnini (i rinomati liturgisti odierni) vedano il Motu Proprio come una "vanifica" del lavoro di Bugnini e della riforma liturgica e soprattutto un vulnus al completamento della stessa. 
Dunque vi fu una levata di scudi "in nome del concilio" intoccabile. 

La messa antica è per Enzo Bianchi "relativa ad una situazione che non esiste più"; per i vescovi francesi l'ecclesiologia della messa antica "non è in linea con quella del vaticano secondo". 

Evidentemente per i modernisti la Chiesa è nata nel 1962. 

Addirittura i francesi sono arrivati a dire che il motu proprio minava l'unità sotto Pietro. 

Ma attaccavano il Papa frontalmente.



Leggere tutto l'articolo "La fine di Benedetto. I mandanti alla luce del sole" di Francesco Filipazzi e Riccardo Zenobi

Foto: regioniambiente.it In Place de la République a Parigi sono state poste le scarpe, tra cui quelle di Papa Francesco e di Ban ki-moon, di coloro che avrebbero voluto aderire, anche simbolicamente, alla marcia che non è stata autorizzata a seguito dei tragici attentati di due settimane prima.