venerdì 30 giugno 2017

La " dittatura dell'opinione in cui viviamo si ripercuote anche nella vita ecclesiastica"

Mentre violentissimo avvampa l'incendio di persecuzione contro la Chiesa Cattolica, acceso da 2000 anni dagli emissari del "principe" del mondo, le gerarchie continuano colpevolmente ad improvvisare inutili sceneggiate di "celluloide" umiliando la sana dottrina e l'immagine stessa della chiesa.

Non si contano più le imbecillità clericali più dannose persino degli scandali che gli altri ignobili traditori hanno scientemente
provocato.

Tutti chiniamo il capo di fronte l'umana debolezza che può essere accesa da squilibri ormonali: la "classica" scivolata con conseguente caduta fa parte della debolezza di ognuno di noi e non può essere ascritta allo splendente curriculum individuale.

Quando però nel corpo consacrato indissolubilmente alla preghiera e al sacrificio viene conficcato "il sistema" del vizio, del divertimento, della cupidigia di soldi e di potere, del furto e della mondanità bisogna allora gridare allo scandalo e al tradimento!

L'arrendevolezza alla persecuzionee agli aguzzini; la stoltezza di "imitare" il mondo per essere al "passo con i tempi"; il mostrarsi come "un uomo qualsiasi; un uomo come altri; un uomo di mondo" sono gli ingredienti del cocktail velenosissimo del tradimento degli ideali evangelici.

"Non sono turbato perché mi hai tradito, ma perché non potrò più
ma perché non potrò più fidarmi di te!

(Jim Morrison)


La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia

La dittatura dell’opinione in cui viviamo si ripercuote anche nella vita ecclesiastica. 

Un’editoria pronta soltanto a sollecitare il fantastico, l’inaudito, l’irreale, a criticare il passato perché passato e a prevedere un futuro di sole luci, di totali vittorie dell’umanità, obbedendo in ciò alla legge della imposizione del prodotto, della ricerca del consumatore, cioè a motivi di lucro, è oggi una delle piaghe anche nella Chiesa. 

Oggi, ogni teologo che passi per iconoclasta, liberatore, innovatore, è subito captato da un’editoria compiacente, che diffonde per tutti i canali dei mezzi di massa questo dissenso confortevole, questa iconoclastia per amor del comodo e del successo. 

Il divismo di teologi, di scrittori, di figure della protesta: ecco un dolore, una sofferenza per la Chiesa di oggi: coloro che denigrano il passato della Chiesa per affermare che è proprio dal rinnegamento di esso che la Chiesa riemergerà più autentica. […] 

La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia, perché questa volta non è la persecuzione esteriore a impugnarla, ma la perversione dall’interno. 

Più grave. 

Ma le porte dell’inferno non prevarranno.

[Pensiero del Cardinale Giuseppe Siri tratto dalla rivista "Renovatio", VI, 1970]



Fonte: Cordialiter

Immagine: I Santi Protomartiri della Chiesa di Roma che subirono il martirio nella stessa persecuzione nella quale furono messi a morte i Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Dal 1969 questa memoria liturgica è stata collocata il giorno seguente a quella dei due Santi Apostoli Pietro e Paolo.