venerdì 30 giugno 2017

Charlie Gard. Il Papa: "Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che Dio affida ad ogni uomo"

"Sembra inverosimile la storia del piccolo Charlie, il bambino britannico affetto da una rarissima malattia che i medici e i giudici del regno vogliono morto contro la volontà dei genitori. 
Il papà e la mamma vorrebbero portare il figlio in Stati Uniti per tentare il tutto per tutto tramite una cura sperimentale.
Niente da fare, la vita di Charlie non dipende dai suoi genitori
ma da altre persone che, senza conoscerlo veramente, stanno decidendo per lui (e per i suoi) come, quando e dove dovrà morire in nome di non meglio specificati “principi etici”. (Articolo: Charlie Gard non esiste! Variazioni (a bocca aperta) su un silenzio omicida assordante. Papa boys)

30 giugno 2017 
Senza citarlo direttamente, papa Francesco su Twitter fa riferimento alla vicenda di Charlie Gard, il bimbo britannico di 10 mesi affetto da una malattia incurabile.

I medici londinesi, sostenuti dalla Corte suprema britannica e dalla Corte europea dei diritti umani, hanno deciso di staccare le macchine che lo tengono in vita, contro il volere dei genitori. "Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che Dio affida ad ogni uomo", scrive il papa in un tweet.
( Rai News )




Ci affidiamo al ricordo del coraggio cristiano espresso più volte con fermezza da San Giovanni Paolo II.

"Quando il carattere sacro della vita prima della nascita viene attaccato, noi reagiremo per proclamare che nessuno ha il diritto di distruggere la vita prima della nascita.
Quando si parla di un bambino come un peso o lo si considera come mezzo per soddisfare un bisogno emozionale, noi interverremo per insistere che ogni bambino è dono unico e irripetibile di Dio, che ha diritto ad una famiglia unita nell’amore. ...
Tutti gli esseri umani dovrebbero apprezzare l’individualità di ogni persona come creatura di Dio, chiamata ad essere fratello o sorella di Cristo in ragione dell’Incarnazione e Redenzione Universale. 
Per noi la sacralità della persona umana è fondata su queste premesse. 
Ed è su queste stesse premesse che si fonda la nostra celebrazione della vita, di ogni vita umana. 
Ciò spiega i nostri sforzi per difendere la vita umana contro qualsiasi influenza o azione che la possa minacciare o indebolire, come pure i nostri sforzi per rendere ogni vita più umana in tutti i suoi aspetti.

Quindi reagiremo ogni volta che la vita umana è minacciata. 
Quando il carattere sacro della vita prima della nascita viene attaccato, noi reagiremo per proclamare che nessuno ha il diritto di distruggere la vita prima della nascita. 
Quando si parla di un bambino come un peso o lo si considera come mezzo per soddisfare un bisogno emozionale, noi interverremo per insistere che ogni bambino è dono unico e irripetibile di Dio, che ha diritto ad una famiglia unita nell’amore. 
Quando l’istituzione del matrimonio è abbandonata all’egoismo umano e ridotta ad un accordo temporaneo e condizionale che si può rescindere facilmente, noi reagiremo affermando l’indissolubilità del vincolo matrimoniale. 
Quando il valore della famiglia è minacciato da pressioni sociali ed economiche, noi reagiremo riaffermando che la famiglia è necessaria non solo per il bene privato di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società, nazione e stato (cf. Giovanni Paolo II, Allocutio in Audientia Generali, 3 gennaio 1979). 
Quando poi la libertà viene usata per dominare i deboli, per sperperare le ricchezze naturali e l’energia, e per negare agli uomini le necessità essenziali, noi reagiremo per riaffermare i principi della giustizia e dell’amore sociale. 
Quando i malati, gli anziani o i moribondi sono abbandonati, noi reagiremo proclamando che essi sono degni di amore, di sollecitudine e di rispetto. ..." ( San Giovanni Paolo II, Omelia, Washington, Capitol Mall. 7 ottobre 1979 )

Foto: Papa boys