martedì 11 novembre 2014

Nostalgia del Cardinale Paul Poupard quando presiedeva il Pontificio Consiglio della Cultura

Quando le buone maniere ( leggasi la buona educazione) fanno da degna corona alla pastorale .
Regnante San Giovanni Paolo II accadeva che diverse  Associazioni Culturali, piccole o grandi, si rivolgessero al Pontificio Consiglio della Cultura , allora presieduto dall’Em.mo Cardinale Paul Joseph Jean Poupard, onde richiedere , con  dettagliata documentazione , il Patrocinio per una o più manifestazioni.
Assai spesso arrivava l’ambito Patrocinio mediante lettera protocollata firmata dal Cardinale Presidente con regolare numero di Protocollo.
In altre occasioni i responsabili del Dicastero usavano la somma gentilezza di comunicare ai richiedenti di completare la pratica suggerendo di aggiungere  un'ulteriore documentazione.


Niente era lasciato al caso : la risposta, positiva o negativa, arrivava in tempo utile per essere adeguatamente divulgata. 


Da ogni parte dell’Orbe Cattolico gli Enti e le Associazioni , senza distinzione alcuna, potevano usare il privilegio di ricevere il Patrocinio Vaticano da esibire in un evento particolarmente importante per l'Arte e la Musica Sacra che sono state sempre sostenute, sia pur con sfumature diverse, dalla Chiesa Cattolica.


Il 3 settembre 2007 Papa Benedetto XVI nominò Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura il milanese Mons. Gianfranco Ravasi ( dal 20 novembre 2007 Cardinale di S.R.C. del titolo della diaconia di San Giorgio in Velabro ) :  la musica cambiò da subito smentendo " de facto" la grande fama di intellettuale del nuovo Prelato , che vanta un curriculum culturale ed una risonanza mediatica di grande spessore.


C’eravamo illusi che il celebre intellettuale milanese avesse proseguito sulla scia della cortesia del suo  predecessore.


Così purtroppo non fu : almeno per noi piccoli ed insignificanti operatori culturali nella Musica Sacra " Nobile sposa della Liturgia" ( Beato Paolo VI ) la porta del Pontificio Consiglio della Cultura è rimasta sbarrata .  


Cominciarono a tardare anche le consuete , gentili risposte ed i suggerimenti del passato  ... mostrando il lato peggiore della nuova impostazione alla "milanese"  :   fredda , selettiva, illiberale, che si crogiola in un presunto efficentismo assunto ad oggetto di auto-culto. 


Per ovviare alla mancata comunicazione scritta diverse Associazioni ed Enti dovettero ricorrere alla linea telefonica per sentirsi comunicare che l’impostazione del Pontificio Consiglio era cambiata ( beh … c' eravamo accorti...) poiché il Presidente desiderava concedere il Patrocinio ad eventi di carattere internazionale.


La solita megalomania dei milanesi, pensammo.
Ad un responsabile di una prestigiosa Associazione di Musica Sacra fu anche specificato che per ricevere il consueto Patrocinio avrebbe dovuto allegare anche il “placet” dell’Ordinario Diocesano .
Figli e figliastri.


Nei giorni immediatamente precedenti al Santo Natale del  2007 a seguito delle critiche rivolte dal vaticanista del Sole24 Ore al  Pontificato di Benedetto XVI inviammo una lettera di  protesta al Direttore  Ferruccio De Bortoli .
Il Direttore  De Bortoli, ebbe la garbatissima cortesia di risponderci di suo pugno (non avvalendosi del computer ). 
La nostra lettera al Sole24 Ore, che nel frattempo aveva ricevuto  il placet morale di alcuni Imprenditori  nostri fraterni amici, fu  inviata per opportuna conoscenza anche a :
- Sua Eminenza Rev.ma il Signor Cardinale Tarcisio Bertone ,
Segretario di Stato;
- Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Gianfranco Ravasi,
Presidente Pontificio Consiglio della Cultura
Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Giuseppe Betori, Segretario Generale C.E.I.


A parte il Card.Bertone, che in occasione di una delle tante tappe della “via Crucis/via dolorosa/Pontificato di Papa Ratzinger aveva già gentilmente risposto ad un altro nostro analogo appoggio  al Papa, gli altri due Prelati  non ebbero la buona cortesia di comunicare neppure l’avvenuta recezione della missiva.




Rimane forte   la grande riconoscenza degli operatori culturali ( volontariato culturale) verso il Card. Poupard ed i suoi collaboratori del Dicastero vaticano della Cultura.  
Egli, con affettuoso spirito aristocratico, ha voluto evidenziare  l’enorme importanza  delle Associazioni culturali di VOLONTARIATO CATTOLICO per l'eduzione delle nuove generazioni .

Quanto è diventata lontana ora la sana azione pastorale che si avvale e si rintempra attraveerso la Cultura e l'Arte autenticamente cattoliche! 


L’ANSA di ieri ( 10 novembre) ci ha informato che « La Chiesa è anche in piazza, sdoganato il rap.

La Chiesa si mette in sintonia con i giovani sul linguaggio che più li appassiona, quello della musica. 
E per stare al passo con le tendenze, 'sdogana' anche il rap. Insieme con celebrati compositori come Nicola Piovani, Oscar per "La vita è bella", insieme con cantautori come Antonello Venditti, insieme con star della chitarra rock come Phil Palmer, turnista dei Dire Straits, c'è anche Tommaso Zanello, più noto come "Er Piotta", rapper amatissimo dai ragazzi, diventato celebre qualche anno fa col tormentone del "Supercafone", tra i protagonisti dell'incontro organizzato al Maxxi con i ragazzi dei licei romani dal "Cortile degli studenti", emanazione della struttura vaticana per il dialogo con i non credenti che va sotto il nome di Cortile dei Gentili.
E sullo sdoganamento anche del rap non ha dubbi il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che - dopo i saluti di Giuliano Amato e di Giovanna Melandri, presidenti della Fondazione Cortile dei Gentili e della Fondazione Maxxi - ha introdotto l'incontro parlando con le centinaia di ragazzi seduti a terra nel salone del museo progettato da Zaha Hadid del "rapporto stretto tra religione e musica", del fatto che "metà della musica dell'Occidente è religiosa", della musica come "esperanto dei popoli" e dell'idea che "le sette note sono la scala per salire dalla terra a Dio, diciamo noi credenti, o comunque al mistero, al trascendente".
"Beh, io ho cominciato col rock - ha detto all'ANSA a margine dell'evento - perché ho fatto una volta una riunione con cardinali e vescovi facendo ascoltare loro un gruppo rock. 
A proposito del rap, credo che sicuramente le forme musicali, soprattutto quando sono un linguaggio comune, devono essere conosciute e anche interpretate. … »

Leggere QUI tutto l’articolo : io, come insegnante e musicista che non vive nell'Iperuranio, non ce la faccio !