Cantuale Antonianum ha pubblicato un Articolo : " Come celebrare la liturgia quando il 2 novembre, commemorazione dei defunti, cade di domenica " trattando ovviamente l'argomento solo per quanto concerne la Liturgia nella cosiddetta forma "ordinaria" ( Messale di Paolo VI ) perchè la Tradizione Liturgica Antica della Chiesa Latina a cui attinge il Motu Proprio Summorum Pontificum stabilisce che la Domenica non può essere sostituita dalla "ricorrenza dei morti" e nemmeno una normale messa funebre".
Per questo la Pontificia Commissione Ecclesia Dei a chi lo ha richiesto "in scriptis", specificando pure che si sarebbe trattato di una celebrazione vespertina delle ore 17,00, ha risposto, "in scriptis", che il 2 novembre 2014 si deve celebrare la Messa della Domenica XXI domenica dopo la Pentecoste.
Potremmo dire sbrigativamente " Roma locuta, causa finita est " perchè l' Ordo divini officii recitandi sacrique peragendi - Secundum antiquam vel extraordinariam ritus romani formam. 2014, dell'editore Libreria Editrice Vaticana a cura della Pontificia Commissione Ecclesia Dei alla pagina relativa ai giorni 1-2-3 novembre 2014 ( v.foto ) indica chiarissimamente cosa fare; ma poichè ci sentiamo un po' tutti papa-vescovo - parroco-liturgista non fa male una ripassatina generale della questione affinchè non diventi motivo di scontro " in sacris ".
L'obbedienza dunque deve prevalere, anche in questo caso, sui ragionamenti personali per non stare ... un giorno in più in chiesa ... perchè per onorare liturgicamente tutti i Fedeli Defunti con la celebrazione della Santa Messa Tridentina bisogna ritornare in chiesa anche lunedì 3 novembre ...
Comprendiamo le difficoltà legate al giorno feriale e lavorativo ed anche il desiderio che alla Messa pro Defunctis possano assistere più fedeli possibili ma le disposizioni della Chiesa sono per il momento queste.
Comprendiamo le difficoltà legate al giorno feriale e lavorativo ed anche il desiderio che alla Messa pro Defunctis possano assistere più fedeli possibili ma le disposizioni della Chiesa sono per il momento queste.
Leggiamo dunque le sagge riflessioni liturgiche ( e di buon senso ) di Cantuale Antonianum per la forma ordinaria del rito latino considerato che il rito straordinario ne è esente per sua stessa natura.
Andrea Carradori
Quest'anno il giorno 2 novembre è domenica.
Il problema liturgico che si pone è il seguente: la liturgia romana dal 1969 in qua prevede che nonostante sia il Giorno del Signore, per opportunità pastorale e devozionale del Popolo, anche se è domenica si celebri la Messa della Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
Certo non è la prima volta che capita: dal 1969, anno di entrata in vigore del nuovo messale, l'occorrenza si è ripetuta però solo 6 volte: nel 1975, 1980, 1986, 1997, 2003, 2008.
Il 2014 segna la settima occasione.
Questa coincidenza, come ben si sa, era assolutamente proibita nei tempi (bui) preconciliari, dove la domenica era sempre e comunque il giorno della Risurrezione.
Vi si potevano sovrapporre altre feste, ma non la "ricorrenza dei morti" e nemmeno una normale messa funebre.
La Missa pro defunctis, inoltre, con il suo carattere marcatamente penitenziale, non si addice proprio alla giornata domenicale. ( Sottolineatura nostra N.d.R.)
E così, per chi tuttora celebra nella forma straordinaria, il giorno della commemorazione dei defunti viene spostato al 3 novembre. ( Sottolineatura nostra N.d.R.)
Comunque sia, le rubriche del Messale ( Paolo VI N.d.R) attuale sono inoppugnabili:
a) Il 2 novembre, la Commemorazione dei defunti prevale sulla domenica del Tempo Ordinario
Si deve perciò presumere che quest'anno la liturgia del giorno domenicale sia completamente sostituita da quella del santorale.
E invece no.
L'ufficio divino rimane quello della domenica XXXI del Tempo Ordinario, solo la Messa cambia (come precisa la rubrica apposta al 2 novembre nella Liturgia delle Ore).
E già qui i preti iniziano a fare un po' di confusione, anche perché le norme liturgiche affermano che, nel caso si celebrino lodi o vespri col popolo, allora in quel caso si possono fare dall'Ufficio dei defunti.
Da soli no, in compagnia sì.
Ma come se non bastasse ci sono altri dubbi: essendo Domenica, si deve dire il Gloria anche in una messa per i morti?
La risposta logica dovrebbe essere no, infatti il formulario della Messa per i defunti non prevede il Gloria (come non è previsto nelle domeniche di Quaresima...).
E il Credo?
La Messa dei defunti non lo prevede, perché di solito è celebrata in giorni feriali, ma in Domenica il Credo si dice sempre, anche nei tempi penitenziali, quindi ci andrà - suppongo io - ma il libretto "Ordo missae celebrandae" per la Chiesa universale, il vademecum di ogni prete che vuol sapere cosa celebrare e come ogni giorno dell'anno, indica che né il Gloria, né il Credo vanno eseguiti ... (di solito indica sempre se sono da dire sia l'uno che l'altro).
Quanto al colore: il nero è il colore che la tradizione - fino ad oggi - riserva per la celebrazione dei defunti.
Ma usare il nero in giorno di domenica non può assolutamente essere fatto passare come qualcosa di tradizionale, mai fino al 1975 si era celebrata la ricorrenza dei morti nel giorno del Signore, dopotutto, e il nero di domenica era inammissibile.
Adesso invece, l'Ordo, per domenica prossima dice "viola o nero".
Dunque, almeno quest'anno, per il 2 novembre sarebbe meglio ricorrere all'opzione del Messale Romano che prevede di poter usare il violaceo nelle messe dei defunti. Colore che viene tradizionalmente assunto anche nella messa "tridentina" quando si celebrasse pro defunctis in una chiesa in cui c'è l'esposizione eucaristica. ( Semmai solo il "conopeo" del Tabernacolo quando racchiude il Santissimo Sacramento in caso di Messa pro defunctis - in nero - deve essere di color viola N.d.R. )
Per il giorno commemorativo dei defunti, infine, sono previsti tre formulari diversi (con relative diverse letture) per i sacerdoti che vogliano (o debbano) celebrare fino a tre volte la Santa Messa (OGMR 204). Essendo domenica, i preti che dovessero binare o trinare una "missa cum populo", come si dovranno comportare? Secondo le norme tradizionali se celebravano in chiese differenti potevano sempre usare il primo formulario, se nella stessa chiesa, allora dovevano usare prima il primo, poi il secondo e infine il terzo formulario. Ma a quei tempi durante le messe per i defunti non c'era mai la predica.
Oggi che deve esserci - perché è pure domenica - e dovrebbe essere anche agganciata alla liturgia della Parola, dovranno i cari parroci prepararsi non una ma ben tre diverse omelie?
Anche questo non è specificato.
PS. Da un breve controllo, vi posso già comunicare che la prossima coincidenza tra Domenica e Commemorazione dei fedeli defunti avverrà solo nel 2025