martedì 23 aprile 2013

L’applausometro è un sussidio pastorale o uno strumento di tortura mediatica ?


Ho sempre saputo che la preghiera manifesta ottimamente  l'amore che un cattolico porta in cuore  per il Papa, Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo sulla terra e Successore del Principe degli Apostoli.
Dopo i cinque Misteri del Santo Rosario si aggiungono infatti un Pater e tre Ave secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”.
Alla fine della Santa Messa , celebrata del rito tradizionale della Chiesa, si canta o si recitano delle pie invocazioni per il Papa ( Oremus pro Pontifice nostro, Christus vincit o altre preci che dimostrano l’ininterrotta devozione cattolica per il “ dolce Cristo in terra “ ).
Siccome aimè la Chiesa " non deve essere antiquata" i vaticanisti ( che coltivavano già l'hobby di bersagliare i poveri e indifesi tradizionalisti ) hanno sostituito le antiche preci per il Papa con la misurazione degli applausi dei devoti fedeli.
E' apparso anche nella Chiesa  il terribile APPLAUSOMETRO , orrido istrumento   pronto ad indicare i misfatti dei poveretti che , per artrosi alle mani, non applaudono sufficientente  il Sovrano ! 
È vecchia fiaba che beatamente ancor la beve il popolo” ( U.Giordano : Andrea Chenier, Aria " Nemico della patria ").
Al poveretto calunniato non serve  essere di provata fede al Magistero, al Papato , alla Chiesa perchè l'accusatore, applausometro alle mani, lo incalza : “Oggi stesso, lo giuro a Dio, doman saresti presso il Grande Inquisitor al tribunal supremo” ( G.Verdi Don Carlos- libretto di François-Joseph Mèry e Camille Du Locle, Atto IV scena seconda ) e così ... " il meschino calunniato. Avvilito, calpestato - Sotto il pubblico flagello - Per gran sorte va a crepar " ( G.Rossini, Barbiere di Siviglia, Aria :  La calunnia è un venticello ) .

Quod est accusationem meam ?
Non aver applaudito lo starnuto del Sovrano ”!
La gogna è presto preparata dopo che  l’applausometro, infallibile istrumento pastorale, ha incriminato il reo colpevole di lesa maestà !
Accade così che a margine all’indissolubile verdetto mediatico contro un PROFESSIONISTA, NON TRADIZIONALISTA  –  responsabile di una Rivista Liturgica in buona parte CONTRARIA ALL’ANTICA LITURGIA – viene condotto al macello mediatico con l’accusa di essere tradizionalista ( chi ha la mia età ricorda il linciaggio politico accompagnato sempre dalla suprema accusa  : “ sei un fascista” )…
Ma cosa ha fatto di male il poveretto ?
Non ha sufficientemente applaudito il Sovrano !
Per salvare l’onore della Rivista, ACCUSATA INGIUSTAMENTE DI TRADIZIONALISMO E DI LESA MAESTA’ , il Capo-Redattore dove scrive il  condannato collaboratore a latere cerca di giustificarne la bontà ecclesiale :

Caro dott. …,
in qualità di Redattore capo della rivista “Liturgia ‘….’ ” tengo a precisare che le osservazioni del prof. … in merito alla scelta del Santo Padre di nominare gli otto cardinali, sono del tutto personali e non riflettono in alcun modo la linea editoriale della Rivista che invece intende procedere in pieno rispetto e adesione al Magistero di papa Francesco:
… Un cordiale saluto”.
Su un blog ho risposto stamane al Redattore – Capo ignorando totalmentel'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti a Dio giorno e notte" (Ap 12,10) che raccomando cristianamente alla misericordia di Dio.
Egregio Dott….,
a mio modestissimo avviso il Suo elegante comunicato non era per nulla necessario perché chiunque conosce la Sua pregevole Rivista ne trae la considerazione che avete solo sentimenti di amore per Liturgia, “non fatta da mani d’uomo” ( se ancora si può citare Benedetto XVI di lontana memoria ) seguendo l’antico adagio del ” sentire cum Ecclesia ” !
Come cattolici esprimiamo al Papa amore, fedeltà e riconoscenza perchè Egli ci conferma nella fede.
Per sottolineare questo forte amore nei confronti del Papa stiamo anche organizzando un grande pellegrinaggio in ottobre per recarci da Pietro e pregare con Lui e per Lui !
Lo Spirito Santo ci ha anche donato l’adozione a Figli : “ non schiavi ma figli ed eredi ” – ( Rm 8,14-17 ) che ci può anche far virilmente criticare, con garbo ed educazione, le manifestazioni esterne non sostanziali alla Dottrina della Chiesa.
Poichè ora nella Chiesa ” Si respira aria fresca, è una finestra aperta alla primavera e alla speranza.” …  dopo anni di paura ... ” Lei deve stare tranquillo perchè vige la suprema legge dell’applausometro per ogni starnuto del Sovrano !
Non è Lei che si deve scusare  : altri lo debbono fare spiegando, con chiarezza, perchè continuano a peseguitare sia i fedeli legati alla tradizione liturgica dei nostri padri che coloro che  si dimenticano di applaudire ad ogni starnuto del Sovrano.
Un cordiale saluto.

Anche io ho piena fiducia in : “ Papa Francesco mi sembra “bello tosto” e ottimamente intenzionato. Ha fatto in modo da attirare su di sè l’affetto del popolo di Dio in tempi rapidissimi. E’ un pastore abituato più all’ovile che ai salotti buoni di certi cardinali. E’ stato adeguatamente istruito dal predecessore felicemente vivente (forse anche su Fatima, che Bertone e Sodano avevano relegato nel passato e Benedetto XVI nel 2010 aveva riproposto per l’immediato futuro!).
E’ abituato a gestire il suo appartamento. Penso che con molta umiltà inizierà a passare lo straccio. Lo spazzolone non gli è estraneo e nemmeno una certa ironia, che non guasta mai. E’ devoto di Maria, la donna di casa alla quale non sfugge niente e che è tanto importante per Gesù.
Il papato gode di ottime prospettive. Qualche potentato avrà limate le unghie.
Questo dovremmo chiedere a Dio con fervida preghiera, invece di preoccuparci dell’apparenza” ( da un lungo ed interessante intervento di un fedele in un blog) .

Appunto : io confido che Papa Francesco distrugga l’orrido applausometro , guarisca la mente degli  esaltati ed auto-proclamati Inquisitori restituendoli al loro naturale ruolo di giornalisti.

Secondo me , I CHIERICI TOGLIERANNO  LO STIPENDIO  allo sventurato che non ha applaudito sufficientemente lo starnuto del Sovrano, LO BUTTERANNO IN MEZZO LA STRADA E, COSA PIU' GRAVE, GLI APPICCICHERANNO L'INFAMIA DI ESSERE UN TRADIZIONALISTA ...

Andrea Carradori