Grazie !
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Calzante la riflessione di Luisa a questo riguardo:
Calzante la riflessione di Luisa a questo riguardo:
Ratzingeriani, termine coniato e ripetuto dai giornalisti, ma chi sono questi ratzingeriani e, sopratutto, che cosa significa esserlo?Vedo considerati tali anche alcuni che hanno contestato, o anche solo opposto una forte resistenza, alla volontà di Benedetto XVI, ad esempio per la Liturgia.Che la linea di trasparenza assoluta diventi il metro unico e assoluto con cui misurare l'eligibilità di un cardinale mi sembra pericoloso, che sia un dossier segreto a incombere come una spada di Damocle pure, sarebbe a mio avviso preferibile che fosse a disposizione di tutti per evidenti ragioni.Ciò che ha fatto Benedetto XVI a livello di tolleranza zero e di pulizia morale è stato non solo coraggioso ma un punto di non ritorno per chi verrà dopo di lui, almeno lo spero, ma non possono essere solo le questioni legate alla morale a dirigere e influenzare la scelta dei cardinali, dove mettiamo l'ortodossia liturgica e dottrinale?Dico questo perché fra coloro che sono definiti "ratzingeriani" ci sono nomi di cardinali che a quel livello suscitano molte apprensioni.
Mi pare giunto il momento di esaminare, anche da semplici fedeli, il
nutrito elenco delle imposizioni subite da Benedetto XVI, di cui abbiamo
avuto chiara e documentata percezione. E sono quelle che ci risultano
evidenti. Non possiamo conoscere le sotterranee...Gli elementi da esse
estraibili sono tanti. Anche se non fossero entrati in gioco i poteri
che ci sono dietro, il clima e l'ingovernabilità da essi determinata, ha
certamente giocato a favore della rinuncia. Basti ricordare (non mi
sembrano pochi né di poco conto):
- la rimozione della tiara ricamata sull'arazzo che scende dalla sua finestra per l'Angelus (usato domenica 10 ottobre 2010), da Benedetto XVI accettata e presto rimossa non certo di sua iniziativa. Così come la sostituzione della tiara con la mitra dalle vesti liturgiche regalategli nello stesso contesto e da lui in un primo momento indossate com'erano.
- l'impossibilità di nominare Giovanni Maria Vianney patrono dei parroci a conclusione dell'Anno Sacerdotale (come aveva ricordato anche pochi giorni prima e durante l'intero anno). Ovviamente un vero santificatore, dedito all'adorazione e all'amministrazione dei sacramenti (penitenza ed Eucaristia) è considerato troppo superato: l'efficienza vince sulla concreta essenzialità del ministero.
- la pressoché totale inapplicazione del Summorum Pontificum, purtroppo accompagnata anche dal disprezzo e dal pregiudizio di molti vescovi e sacerdoti;
- le resistenze ad applicare le sue indicazioni sul pro multis nel rispetto del dettato evangelico recepito dalla tradizione liturgica;
- le resistenze riguardanti il nuovo messale inglese;
- il terribile scandalo fatto scoppiare a tempo, proprio in occasione della rimozione delle scomuniche ai 4 vescovi che probabilmente, se non fosse stata fatta con un blitz, sarebbe stata stoppata.
- le dure opposizioni alla sua volontà di ricomposizione della questione lefebvriana, alle quali, sembra addirittura essersi dovuto piegare (inasprimento delle condizioni del preambolo operato il 13 giugno)
- le note vicende della sua autorizzazione all'unica abbazia trappista in Germania di ritornare alla Messa tridentina e di poter riprendere la Regola e le Costituzioni anteriori al Vaticano II. Il Papa aveva dato l’autorizzazione ed esentato questa abbazia dalla giurisdizione della Congregazione dei Benedettini, che segue le regole moderne, così da permettergli di seguire l’uso antico di prima del Vaticano II. E dunque aveva posto questa abbazia direttamente sotto la sua autorità. Ma qualcuno aveva collocato la lettera del Sommo Pontefice in un cassetto della Segreteria di Stato. Il nuovo “concesso” del Papa fu apposto direttamente sulla lettera di richiesta successiva aggirando la Segreteria di Stato.
- la chiusura del Seminario di Takamatsu [il link è al documento più recente, ma vi si trovano i link ai precedenti] su indicazione della Conferenza Episcopale giapponese, vanificata alla vigilia da Bertone (!?), che ne sancisce il trasferimento a Roma e successivi bracci di ferro con i vescovi giapponesi convocati in Curia (!?). Non è bastata la primitiva decisione del Santo Padre; ma ha vinto il braccio di ferro con i neocat che non demordono mai. Come del resto l'atto finale incompiuto con la loro sincretistica liturgia.
- la "riforma della riforma" da lui voluta e presto insabbiata per essere sostituita dal "nuovo movimento liturgico dal basso (!?)" (Cañizares)
- la sacralizzazione della S. Messa col Crocifisso sull'Altare e la comunione in ginocchio da nessuno seguita;
- le bordate ricevute dalla lobby omosessuale così ben delineata da Ariel S. Levi di Gualdo ed altri;
- gli intrighi e i sordidi intrecci di potere pressoché ingovernabili messi in luce da Vatileaks;
- il tentativo di approvare, alle sue spalle, un'anomala liturgia tuttora in sospeso, (che rivela paurose storture sia di insegnamenti che di prassi) della setta neocatecumenale, che ancora può invocare l'Arcano: come può un comportamento settario e non solo per l'"arcano" esser previsto nella Chiesa cattolica, cioè universale!? È un fatto tuttora anomalo la rifiutata pubblicazione delle sue catechesi! Ci risulta che proprio nei giorni scorsi sarebbe dovuta intervenire la decisione della Feria IV e forse è stata scritta una lettera che richiede l'adeguamento ai libri liturgici subito secretata. E ci sono diversi papabili che sono loro potenti sponsor!
- la visita alla moschea blu che secondo Magdi Allam fu né più né meno IMPOSTA al papa
- l'evento Assisi3 che a detta del papa "si sarebbe fatto comunque con o senza lui", quindi gli fu imposto;
- l'inquietante dichiarazione del card. Romeo in Cina giusto un anno fa, che lo dava per "morto" nel giro di un anno
- l'invadenza dei "fratelli maggiori" che si sono insinuati come cuneo potente nella ricomposizione con i Lefebvriani (e non solo. Basta ricordare le preghiera del venerdì santo e l'imposizione della shoà - evento terribile ed esecrabilissimo ma fatto storico - come nuovo dogma di fede al quale bisogna aderire per considerarsi cattolici. Invadenza peraltro da nessuno arginata, pur essendo una evidente intromissione negli affari interni della Chiesa cui loro non appartengono ma pretendono dettar legge e c'è da chiedersi con quale autorità...
- i venti di fronda e modernismo che non solo serpeggiano, ma si evidenziano con sempre maggiore intensità negli episcopati del nord Europa, in paesi già colpiti da una drammatica scristianizzazione;
- il fatto che Benedetto XVI abbia esplicitamente riconosciuto il "per sempre" del mandato petrino, pur se spinto (ingravescentem aetatem?) alla drammatica decisione, esercitato ora nella preghiera e nel nascondimento;
Di agghiacciante rilievo: sia Cañizares che Romeo, insieme a Schonborn, Sherer (che ha ripreso tale quale il progetto dell'eretico Arguello sulle parrocchie!), Erdo, Rouko Varela, O'Malley, Dolan, Rylko, Filoni
(era il secondo di Bertone all'epoca dello scandalo Williamson e di
sicuro era a conoscenza dei fatti, dei quali il Papa non era stato
informato, tramando dietro le quinte), insieme a molti altri, sono potenti sponsor di una realtà inquinante e destabilizzante come quella neocatecumenale!
Roba da far venire i brividi di raccapriccio!
Sancte Michael, defende nos in proelio!
Nostro Signore Gesù Cristo che lava i piedi agli Apostoli durante l'Ultima Cena.